E’ indubbiamente l’uomo del momento in casa Openjobmetis e lo si potrebbe quasi definire il giocatore della provvidenza per l’impatto che sta dando nelle ultime settimane: Michele Ruzzier è come un nuovo acquisto per la Pallacanestro Varese e sta cancellando i lunghi e bui mesi scorsi in cui non è riuscito ad incidere come avrebbe voluto.
La crescita esponenziale del triestino è deflagrata come una bomba all’idrogeno nel mondo biancorosso nell’ultimo mese, ma in realtà il suo stato di forma fisica ha iniziato la crescita a partire dal lungo periodo di sosta forzata che aveva colpito i suoi compagni, bloccati dall’epidemia di covid-19 tra fine dicembre ed inizio gennaio.
Michele, coperto dagli anticorpi sviluppati nella prima ondata di coronavirus quando a Cremona, con De Vico, risultò positivo al virus anche in maniera piuttosto violenta, ha potuto usufruire di quel lungo stop dal campionato per lavorare molto a livello atletico e riscattare una prima parte di stagione non entusiasmante.
Ora il suo cambio di marcia è motore e linfa vitale per tutta la Openjobmetis che si ritrova un playmaker completamente trasformato sia a livello tecnico che di leadership in campo.

Con la prestazione del Forum, che lo ha consacrato ad MVP del match, dopo aver vinto in maniera netta il duello contro il Chacho Rodriguez e aver messo a segno il canestro della vittoria, il play triestino è già completamente concentrato sulla sfida probabilmente determinante per buona parte delle sorti della stagione varesina in ottica salvezza, quella di domenica 11 aprile alle ore 17 a Reggio Emilia.

Cosa vi lascia, come squadra, la vittoria al Forum di Assago?
“E’ stata la ciliegina sulla torta dell’ultimo mese che abbiamo chiuso con quattro vittorie di fila. Ci abbiamo creduto per tutta la settimana di poter fare l’impresa e così è stato. E’ chiaro che, quando alla convinzione mentale unisci una prestazione come quella che abbiamo fornito contro una squadra come Milano, alla fine ti porti dietro moltissimo orgoglio per aver fatto una cosa simile, per di più sul loro campo”.

La sensazione che poteste fare l’impresa c’era, ma che la conquistaste nella maniera in cui è avvenuta era oggettivamente insita forse solo nei migliori sogni dei tifosi. Come l’avete vinta secondo te, più sul lato tecnico o su quello fisico?
“Un po’ su entrambi. Innanzitutto siamo stati molto bravi a rimanere solidi per tutti i quaranta minuti di gioco, soprattutto nel momento in cui hanno provato a darci delle spallate, come sempre fanno le grandi squadre come sono loro, ma abbiamo sempre tenuto. Hanno pressato molto, hanno menato, sportivamente parlando, ma noi siamo stati bravi a rimanere sul pezzo a guardare solo la nostra partita e penso sia stata questa poi la chiave della vittoria finale”.

Nell’ultimo mese stai facendo cose straordinarie, sei il vero trascinatore di questa squadra e dalle tue mani passa molto di questi quattro successi di fila. Hai svoltato più dal punto di vista fisico o da quello mentale?
“Ci è voluto un po’ per trovare la quadratura giusta, non solo per me penso ma per tutta la squadra. Dal punto di vista fisico, il mese sfortunato in cui i miei compagni sono stati malati per me è stato fondamentale per potermi rimettere in sesto. Adesso fisicamente sto veramente bene e credo si veda in campo”.

Quanto pesa sull’economia di una squadra che gira bene l’arrivo di Egbunu? Ti mancava una presenza così in area?
“Sentirne la mancanza no, però da quando è arrivato John, sia per me che per il resto della squadra, è stata ed è una bella certezza. E’ un giocatore che blocca bene, rolla bene, non crea spazio solo per gli alley-oop, ma anche per gli scarichi fuori ai compagni. E’ una presenza costante, gli alzi la palla dove vuoi e lui la prende e schiaccia. In difesa poi è uno che protegge molto il ferro e ci fa sentire sicuri. Secondo me quindi il suo acquisto è stato fondamentale”.

Domenica arriva una partita determinante per le sorti stagionali, cosa vi aspettate da Reggio Emilia di coach Caja e quali sono i loro punti forti sui quali dovrete stare più attenti?
“Noi dovremo sicuramente ripresentare la voglia che stiamo dimostrando in questo periodo, perché le squadre che vogliono salvarsi mettono sempre più cattiveria agonistica e voglia rispetto a quelle un po’ più su in classifica. Loro avranno molta voglia di vincere e cercheranno di mettere in campo tantissima intensità e grinta. Noi dovremo essere bravi a portare sul parquet la stessa cattiveria agonistica delle ultime settimane”.

Playoff o salvezza, a cosa pensi in questo momento?
“Per l’anno che abbiamo passato e per tutto quello che è successo, per me pensare ai playoff è irreale. Sinceramente sto ancora guardando di sotto. Penso prima alla salvezza, se poi viene qualcosa in più tanto meglio, ma nella mia testa ora c’è solo quello”.

Alessandro Burin

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