Siamo a Rimini ed è il giorno di San Valentino, 14 febbraio, del “lontano” 2004, ma per la città ed in tutta Italia ci fu ben poco da festeggiare all’epoca. Gli appassionati di ciclismo sanno certamente che, in questo infausto giorno, morì un pezzo della storia del ciclismo italiano. E che pezzo!
Il 14 febbraio del 2004, infatti, è stato il giorno in cui Marco Pantani (ai più meglio noto con il suo soprannome “Il Pirata”) venne trovato morto all’interno della sua stanza d’albergo a Rimini. Un decesso, questo, che desta ancora oggi molti interrogativi, dubbi e riaperture del caso.
Pare infatti che, solo pochi mesi fa, alcuni indizi abbiano fatto intendere che, al momento del decesso del Pirata, nella sua stanza vi fosse qualcun altro e che il corpo venne addirittura spostato. La situazione si complica e speriamo che, se di omicidio si è trattato, venga fatta giustizia senza scadere però in quella di piazza con torce, forconi e folle infuriate.

Ma cerchiamo di riprendere brevemente in mano gli esordi di Pantani ed alcune delle sue vittorie più note che lo hanno reso un autentico mito nella storia delle due ruote nello Stivale (cliccate qui per sapere di più sulla storia del ciclismo italiano).
Nato nel 1970, Pantani si appassiona ben presto agli sport e, dopo il “doveroso” periodo passato a giocare a pallone, il giovane ragazzo riceve in regalo una bicicletta dal nonno e da lì non se ne staccherà più.

Forte e tenace, oltre che mosso da una passione senza eguali, Marco Pantani vince ufficialmente la sua prima gara “importante” a soli 14 anni compiuti da poco. Era infatti il 22 aprile del 1984 ed il teatro di questa corsa fu un tracciato in piano, tutto il contrario rispetto a quello che sarebbe stato il suo maggiore punto di forza, chiamato Case Castagnoli di Cesena.
Questa vittoria fu dunque una conferma per il giovane Pantani di allora, una conferma che il suo nome sarebbe entrato nella storia assieme a dei “mostri sacri” come Costante Girardengo, Gino Bartali oppure Fausto Coppi che hanno reso immortale la Maglia Rosa.

Nei primi anni Novanta, praticamente dopo aver raggiunto la maggiore età, il nome del giovane ciclista si fa notare nel Giro d’Italia dei dilettanti ed anche nel Giro del Trentino anche se, purtroppo, ci saranno lo stesso un paio di incidenti.
Ma se, come recita un celebre adagio, “dopo una caduta occorre subito rimettersi in sella”, lo stesso lo farà Pantani nel 1994 andando a piazzarsi sul podio del suo primo vero e proprio Giro d’Italia tra i professionisti. All’epoca aveva solo 24 anni!

Gli anni seguenti vennero caratterizzati da incidenti e vittorie allo stesso tempo fino al 1999 quando ci fu il caso dell’ematocrito troppo alto. Da lì il ritorno nel 2000, ma poi ci furono i casi di doping e dalla strada in salita si finì in un’aula di tribunale causando nel ciclista una forte depressione.
Di com’è finita lo sappiamo tutti, ma sappiate che in questi ultimi anni sono usciti parecchi documentari e film per la televisione e non solo a lui dedicati.

Redazione

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