
Ottimo prospetto del nuoto e potenziale futuro medico. Nuoto e medicina, sono questi i due grandissimi amori di Marta Bonato, promettente atleta classe 2003 made in Sport Club 12 di Ispra, società con cui da piccolissima ha iniziato a nuotare. Ora, qualche anno dopo e con migliaia di ore in vasca sulle spalle, è pronta a partecipare per la terza volta agli Assoluti di Riccione (31 marzo-3 aprile), forte dei cinque ori (50 e 100 stile, 50 e 100 farfalla e 200 misti) conquistati pochi giorni fa ai Campionati Regionali. Eppure il percorso di Marta non è stato sempre tutto in discesa.
“Ho cominciato a nuotare nella piscina di Ispra, che è vicina a casa mia – racconta -. Ho continuato con risultati discreti fino alla categoria Esordienti B quando ho deciso di prendermi una pausa e provare a praticare la pallavolo e soprattutto l’equitazione, uno sport che mi appassiona tuttora. Poi, però, sono tornata al nuoto dopo circa tre anni e a convincermi è stato il gruppo di amici di mio fratello Davide, anche lui nuotatore ad Ispra. A darmi nuova linfa e nuove motivazioni sono stati proprio quei ragazzi e ragazze tra cui, per altro, c’era anche Federco Lavacca, il mio attuale tecnico, allora in veste di atleta. Non è stato per niente facile riprendere a nuotare in una categoria complicata come il terzo anno Ragazzi, mi sono trovata catapultata in un ambiente al quale non ero abituata e ho dovuto fare un po’ di rodaggio, soprattutto per tenere a bada le mie insicurezze in gara. Avevo potenzialità e ci ho lavorato su prima con coach Fabrizio Schiona e in particolare, da tre anni a questa parte, con Federico Lavacca. E’ con lui che sono sbocciata“.
Cosa è scattato?
“Sono cresciuta e maturata soprattutto nell’approccio, ora sono più sicura. Federico è una persona che riesce a far aprire ogni singola persona e a comprendere tutti non lasciando mai indietro nessuno. Me ne sono accorta proprio quando ho ripreso a nuotare, quando dovevo recuperare gli anni di stop. Mi ha messa a mio agio, mi ha aiutata ad esprimere le mie potenzialità e ha limato anche un po’ la mia testardaggine. All’inizio, infatti, preferivo nuotare solo a stile libero perchè riuscivo meglio; poi, grazie al suo aiuto, ho cominciato ad allenarmi anche a delfino, per altro con buoni risultati. Sono contenta del nostro rapporto e mi piace molto il suo modo di allenare”.
Qual è la tua gara preferita ora?
“Lo stile libero forse mi dà più emozioni, anche se devo dire che per caratteristiche soffro un po’ i 100 stile. Fino a poco tempo fa avrei risposto di essere un’atleta potente ed esplosiva; adesso, in realtà, mi diverto a nuotare più stili e mi piacciono tanto anche i 200 misti. So che ho meno esperienza sulle distanze lunghe e che sono più predisposta per quelle corte, ma so anche che posso lavorare in entrambe le direzioni”.
Gli Assoluti sono in programma tra poco più di una settimana e a Riccione ti tufferai per i 50 e 100 stile e i 50 e 100 farfalla. Con quali obiettivi?
“Voglio dare il massimo, fare quello che so e divertirmi. Durante il periodo natalizio ho contratto il Covid e sono stata completamente ferma per circa due settimane. Al ritorno è stata davvero dura, il mio fisico ne ha risentito parecchio e non nascondo di essermi demoralizzata. A poco a poco, però, con tantissimo lavoro ho ripreso una buona forma e non mi aspettavo di andare così veloce ai Regionali. Per Riccione non nascondo di essere ottimista e, rispetto alle mie due precedenti partecipazioni, vado con qualche carta in più da giocarmi”.
La scorsa stagione per te si è interrotta sul più bello, proprio mentre provavi a qualificarti agli Europei Juniores. Hai qualche rammarico?
“Purtroppo l’emergenza della pandemia scoppiata nella scorsa primavera mi ha privato dell’obiettivo degli Europei Juniores che sono stati annullati. Era il mio ultimo anno da Juniores e ci tenevo a partecipare, o almeno, a tentare concretamente di prendervi parte. Ora sono passata di categoria e non avrò più la possibilità di misurarmi in un banco di prova di questo tenore a livello giovanile. Spero di avere la possibilità di riuscirci tra gli Assoluti, sarebbe molto bello. Nello stesso tempo, però, ci tengo a ringraziare il presidente dello Sport Club 12 di Ispra, tutte le persone che quotidianamente ci stanno vicino, il mio allenatore Federico Lavacca e il mio preparatore atletico Nicolò Carta. Nonostante stiamo ancora vivendo una situazione sanitaria difficile, la nostra piscina è sempre rimasta aperta consentendo a noi di allenarci e di patire meno di altri questo momento. Naturalmente ringrazio anche i miei familiari e i miei amici che credono sempre in me”.
Qual è il tuo sogno? Dove ti vedi tra qualche anno?
“A giugno finirò le scuole superiori alla Scuola Europea e poi farò il test per entrare alla facoltà di Medicina, per cui sto già studiando. Vorrei diventare un medico, è il mio sogno, e parallelamente mi piacerebbe continuare a nuotare ad alto livello. Matteo Restivo è un mio punto di riferimento: è un atleta della Nazionale e nello stesso tempo studia Medicina. Sarebbe bello coniugare i due ambiti, ma, forse, tra i due sceglierei lo studio. I prossimi saranno mesi decisivi per me, per il mio futuro come atleta e come donna”.
Laura Paganini