Continua a gonfia vele il percorso di crescita della punta di diamante della cantera della Pallacanestro Varese Nicolò Virginio. Il giovane azzurrino, dopo un anno passato tra prima squadra, C Gold, Eccellenza con l’Under 18 e Next Generation, sta entrando in una dimensione sempre più completa di quel giocatore che potrà diventare e del futuro roseo che potrà avere davanti. Un futuro che passa dai costanti miglioramenti che sta facendo anno dopo anno, passando da esperienze sempre più importanti non solo a livello nazionale ma anche europeo.

Per fare l’ultimo grande step, quale migliore vetrina se non la Next Generation che per la seconda volta in questo 2021 vede Virginio parte della squadra che ha fatto la tre giorni in Spagna settimana scorsa e che ha lasciato note positive al ragazzo varesino.
Ora l’immediato futuro dice campionato di Eccellenza con l’Under 18, mentre quello più prossimo potrebbe essere ancora in prima squadra con la Openjobmetis, combattuta tra inserire il giovane Niccolò come decimo in squadra oppure tenere tutti e 5 i senatori azzurri presenti ad oggi in gruppo. Pensieri che per ora non tangono Nicolò, consapevole però più che mai di quanto sarà importante questa estate per lui.

Com’è stata questa seconda esperienza con la Stella Azzurra in Next Generation dopo la chiamata di pochi mesi fa?
“Come la prima volta, è stata molto bella. Ovviamente ora si è alzato il livello di gioco rispetto alla prima tappa. Siamo andati con una squadra un po’ sottotaglia e di questo abbiamo risentito, però a livello umano, di ambiente e di contorno è stato molto bello”.

Tra le tre partite quale ti è rimasta più impressa tra Barcellona, Belgrado e Valencia?
“A livello di crescita e di sviluppo personale, penso che quella che mi sia servita di più sia stata quella con Belgrado. Non sono partito in quintetto, sono entrato dopo e quando è stato il mio turno sono entrato commettendo un errore in difesa che non avrei dovuto fare perché a questi livelli bisogna essere sempre pronti sia che si inizi in quintetto sia che si parta dalla panchina. Questo errore è stato importante per me perché è un aspetto della mia crescita che devo curare molto e che mi sarà utile. Anche contro Valencia è stata poi una bella sfida”.

E’ appena terminato, per voi di Academy, il campionato di C Gold. Che esperienza è stata giocare da protagonista un campionato senior di questo livello?
“Ciò che mi porto dietro è una crescita a livello di tattica. Ti trovi davanti squadre fatte di giocatori molto più grandi e dove non arrivano con la tecnica spesso vanno di astuzia o di esperienza ed è una cosa che a me, giocatore giovane, manca. Più di una volta ragazzi di 30-35 anni sono riusciti a “fregarmi” con l’esperienza”.

Ora Nicolò per te si apre un’estate importante e si vocifera che tu possa lasciare Academy per fare un ulteriore passo in avanti nella tua crescita personale, magari entrando nelle rotazioni dei 10 della prima squadra. Qual è ad oggi il tuo pensiero sul futuro? L’idea di far parte della prima squadra di Varese come decimo ti piace?
“Ho letto anche io la notizia dell’idea di Varese di inserirmi in prima squadra. Ovviamente secondo me quest’estate per me sarà fondamentale. So che devo crescere molto a livello fisico per arrivare pronto poi a quella che sarà la mia prossima esperienza. Personalmente a me far parte della prima squadra anche come decimo piacerebbe molto. Varese è la mia città e la mia casa, so che devo lavorare ancora molto e la strada è lunga, però quest’ipotesi davvero mi piacerebbe molto”.

Alessandro Burin

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