Il Trento? L’opposto dell’AlbinoLeffe. Per dimensione, prospettive di breve e impianto tattico. Giudizio approssimativo, s’intende. Ma è tanto per rendere l’idea. Perché se i seriani rappresentano uno dei benchmark della categoria (tra i professionisti dalla fondazione del ’98 e al 10° anno di Lega Pro dopo due lustri in B), gli aquilotti sono una matricola al rientro tra i pro dopo 18 stagioni (02/03).
In mezzo due fallimenti (il secondo per bancarotta), e la difficoltà di tenere botta in una città che nello stesso arco temporale ha fatturato 5 Mondiali per Club, 3 Champions League e 4 Scudetti con il Trentino Volley e 2 Finali tricolori con l’Aquila Basket Trento. Quando si dice la concorrenza.
La Pro Patria dovrà quindi trovare un set-up tecnico differente per affrontare la seconda di campionato (sabato ore 17.30, stadio “Turina” di Salò). Gara in cui riannodare il filo dell’incoraggiante estate biancoblu allentato dal controverso secondo tempo di domenica.             

Senti chi manca adesso. Se non punti, l’esordio si è portato in dote qualche ulteriore magagna fisica. Nello specifico, quelle occorse nella ripresa a Saporetti e Brignoli. Costretti a lasciare il campo complicando (forse) anche il piano cambi di Luca Prina. I due in questione torneranno disponibili sabato? Alla rifinitura di domani mattina (e alle successive parole del tecnico), l’ardua sentenza. Difficile comunque che il Biellese 2 possa schierare lo stesso undici anche contro i gialloblu. Possibile invece il recupero in fascia di Pizzul (con shift di Galli a mezzala). Mentre continueranno a marcare visita certamente Lombartoni e Bertoni, plausibilmente Banfi, Ferri e Vezzoni. Il tema assenze è tassativamente tabù in via Cà Bianca e limitrofi. Per stile e per esigenze di gestione del gruppo. Ma è chiaro come quando tra una ventina di giorni saranno tutti disponibili (eccetto Lombardoni), vedremo un’altra Pro Patria. Banale, ma doveroso sottolinearlo.         

Quel maledetto Trento blindato. Scontato calembour parafrasi della pellicola stracult di Enzo G. Castellari. Infatti, gira e rigira, si parte sempre dalla difesa. Il fil rouge dell’avvio di stagione del Trento di Carmine Parlato sono i clean sheet a nastro. Dopo il 2-4 con il Parma in amichevole, sono arrivate 3 porte inviolate con Cittadella (0-0 nel test di Lavarone), Triestina (0-1 al “Rocco” in Coppa Italia) e Piacenza (0-0 nella prima di campionato, nelle foto). Peso specifico diverso ma denominatore comune: non si segna agli aquilotti. In forza di un reparto arretrato rivisto per due quarti con l’approdo dall’Imolese del centrale veterano Carini e dal parco svincolati (ex Pistoiese) di Simonti. Domenica al “Garilli” schierato 4-3-1-2 con Cazzaro in porta; Dionisi, Trainotti, Carini e Simonti in difesa; Caporali, Nunes e Osuji in mediana; Belcastro enganche alle spalle di Chinellato e Barbuti.

Rinaldi in campo. Designazione triveneta per Maurizio Ciampi che ha assortito quaterna composta dall’arbitro Carlo Rinaldi di Bassano del Grappa, dagli assistenti Giorgio Lazzaroni di Udine e Alessandro Munerati di Rovigo e dal quarto ufficiale Bodgan Nicolae Sfira di Pordenone. Il fischietto bassanese è un secondo anno con 8 gare dirette in Lega Pro (2 vittorie interne, 3 esterne e 3 pareggi). Non esattamente un direttore di gara casalingo. Come testimoniano i 2 precedenti specifici. 

18 settembre 2017  Trento – Caravaggio  0-1  Serie D
25 ottobre 2020  Pergolettese – Pro Patria  1-2  Serie C Girone A  

Basta che non si sappia in giro. Pro Patria favorita? Sì. Almeno secondo i bookies che assegnano (media dei 4 principali siti di scommesse italiani) 2.99 al segno 1, 2.98 alla X e 2.35 al 2. Cioè, al successo tigrotto. Dato praticamente per scontato l’under 2.5 (nel senso di meno di 3 gol segnati) con quota pari a 1.555.    

Giovanni Castiglioni

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