La Nuova Abbiate non sta certo vivendo il suo miglior momento, occupando infatti l’ultima posizione nel Girone B di Terza Categoria: i tanti infortuni e le difficoltà di finalizzazione davanti alla porta sono le due principali cause di una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative. Due soli punti, zero vittorie a fronte di nove sconfitte e un magro bottino di quattro gol fatti contro i 21 incassati; numeri che devono necessariamente essere aggiornati in meglio per sperare di ritornare sui giusti binari.
La rosa presenta tanti giocatori che negli anni passati hanno fatto lo splendore dell’Azzurra Locate, ma quest’annata sembra proprio non voler girare per il verso giusto, quasi stregata. “Non vogliamo smettere di crederci” commenta comunque Ivan Sanvito, arrivato ad Abbiate solo da un anno ma con tanta voglia di vincere. L’obiettivo della Nuova Abbiate non è certamente la promozione in Seconda Categoria, ma a questo punto è doveroso riscattare l’orribile partenza.
Come fare? Ovviamente l’ultima parola spetta al campo, ma i biancoazzurri hanno voglia di reagire e di vincere: “Ogni giorno penso a quando dovrò giocare – continua Sanvito – ed è la cosa che mi riempie di più nella vita. Sono nato per competere”. La passione per il calcio scorre nelle sue vene e lo porta a credere nella possibilità del riscatto perché, a fronte di una classifica davvero complicata, la Nuova Abbiate ha giocatori d’esperienza in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Tra i più esperti figura proprio Ivan Sanvito, roccioso difensore classe ’93: dopo esser cresciuto nelle giovanili dell’Azzate, ecco il trasferimento oltrefrontiera per vincere il campionato con il Lugano Paradiso e la successiva scelta di tornare in Italia per giocare con Azzurra, Malnatese e, ora, Nuova Abbiate. “C’è sicuramente tanta amarezza per questo inizio, ma la cosa positiva è che peggio di così non può andare: puntiamo ad un girone di ritorno in cui mostreremo chi siamo”.
Nella penultima partita contro il Torino Club avete mosso la classifica in virtù del 2-2 finale; cosa ha funzionato rispetto le altre uscite?
“È stata la gara meglio giocata della stagione e il fattore principale riguarda soprattutto l’aver concretizzato le azioni costruite. In molti match si legge 3-0 o 4-0 e, di conseguenza, si pensa sia a senso unico; invece le nostre sono sempre state sfide molto combattute in cui abbiamo costruito tanto facendo però fatica a segnare. A Gallarate siamo finalmente andati in gol”.
Ogni partita può essere quella che cambia il vostro campionato. Per il recupero di domenica 19 dicembre contro la Cedratese avete le idee chiare?
“Si gioca sempre per vincere e non si molla niente. Ogni domenica si deve arrivare pronti e con la mentalità vincente, poi si gioca e si vede come va a finire. Abbiamo sempre come obiettivo vincere e non quello del ‘male minore’; questa è una mentalità perdente già in partenza perché se si gioca con paura non si andrà mai da nessuna parte. Noi siamo coraggiosi e vogliamo esprimere il nostro gioco sul campo: non importa quanto sfavoriti possiamo essere, la Nuova Abbiate non si arrende mai”.
In quanto uno dei giocatori più esperti della squadra, hai voglia di insegnare ai più giovani?
“L’obiettivo è quello: sono un malato di calcio, è la mia vita e non posso farne a meno. Giocare con i più giovani e poterli anche consigliare sul campo è solo l’inizio di una possibile carriera da allenatore. L’ho fatto in passato a Locate come secondo allenatore ma è stato comunque molto bello. Credo proprio che in un futuro molto lontano allenerò sicuramente, ma finché posso voglio continuare a giocare”.
Cosa ti ha lasciato quella parentesi da viceallenatore?
“L’esperienza a Locate è stata illuminante perché mi ha fatto scoprire un nuovo mondo e allenare i piccoli 2006/07 mi ha riempito di gioia. Ho però capito che mi piacerebbe di più allenare una Prima Squadra. Con i bambini, infatti, l’allenatore diventa più che altro formatore, mentre con i più grandi si può parlare di tattica e di calcio su un altro livello. I nostri giovani? Vedo tanta qualità in molti ragazzi del settore giovanile e spero di vederli presto in Prima Squadra. Siamo un gruppo unito, molti di noi provengono dall’Azzurra Locate e ci piacerebbe ripetere qui quanto fatto allora con il salto in Seconda Categoria; al momento, comunque, vogliamo solo riscattarci”.
A cosa puntate per finire la stagione?
“L’obiettivo è quello di non finire ultimi. Quando passerà questo brutto periodo a livello di infortuni, io stesso quest’anno ho giocato solo tre partite in totale, desideriamo far rinascere la Nuova Abbiate… ‘nuova’ davvero. Conosco il valore dei miei compagni: Bortolato aveva segnato 27 gol trascinandoci alla finale di playoff contro il Lario, poi ci sono Mengotti, Balzano, Pelosin, Zuanon, Morandi, i fratelli Morena e anche Puricelli tutti grandi giocatori che sfortunatamente sono alle prese con infortuni. A prescindere da questo, comunque, sono sicuro che con i giusti accorgimenti riusciremo a fare una stagione con i fiocchi. Abbiamo le potenzialità per fare molto di più e, in futuro, vogliamo arrivare ad avere la possibilità di giocarci il salto di categoria”.
Simone Canil