Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano iniziano a giocare ed è così che dovrà cercare di essere per la Pallacanestro Varese in quel di Treviso domani sera alle ore 20:45 per una gara che, al netto delle assenze causa infortunio, Caruso e covid-19 Vertemati, Wilson ed Egbunu, più che una trasferta ha le sembianze di un vero e proprio viaggio di fede e speranza.

In tutto questo la Openjobmetis deve cercare di fare quadrato, compattarsi e dare una risposta che più che tecnica e di risultato potrà e dovrà essere mentale, per dare quella dimostrazione di attaccamento ai colori ed alla maglia, dopo due gare giocate con pochissimo spirito contro Cremona e Reggio Emilia.

Le difficoltà possono aiutare i biancorossi ad unirsi per affrontare una grande squadra come Treviso, in una gara sicuramente complicata che coach Alberto Seravalli, presenta così ai microfoni ufficiali societari: “L’infortunio a Caruso ed i contagi di Vertemati, Wilson ed Egbunu hanno, per ovvie ragioni, condizionato il lavoro in palestra della settimana. Ci auguriamo che tutti stiano bene e che possano tornare al più presto tra di noi. Detto questo, dobbiamo cercare di pensare a questo momento di difficoltà come un’opportunità. Dobbiamo provare a reagire e a far sì che ognuno in campo e fuori possa dare un qualcosa in più per sopperire alle assenze. Deve essere per noi una sfida per crescere e provare a fare meglio. Questo è lo spirito che ci deve contraddistinguere già dalla prossima sfida contro Treviso. La Nutribullet è una squadra solida e ben allenata che sta seguendo un progetto pluriennale iniziato in A2 e culminato quest’anno con la partecipazione in Champions League. È una formazione che ha confermato il nucleo storico di giocatori al quale ha aggiunto elementi di indubbio valore come Sims, Dimša e Jones, senza dimenticare due italiani molto promettenti come Casarin e Bortolani. Arrivano da una importante vittoria in rimonta contro Trento, ma vorranno riscattare la sconfitta arrivata per mano di Sassari nell’ultima sfida che hanno disputato al Palaverde, campo molto ostico in cui giocare. Vogliamo e dobbiamo essere solidi e compatti rendendo ogni loro situazione il più difficile possibile”.

Alessandro Burin

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