Cristian Casoli, 46 anni due giorni fa, ha girato in lungo e in largo l’Italia e con le squadre di club ha vinto praticamente tutto quello che si poteva vincere. Ha iniziato a giocare da ragazzino a Sumirago (anche la sorella Alessandra ha indossato la maglia di Sumirago in A1) e dall’inizio di gennaio è tornato nella sua provincia e ha detto sì ad Orago.
Se a Sumirago ha mosso i suoi primi passi da giocatore, a Jerago con Orago, a pochissimi chilometri di distanza, per la prima volta sta vestendo i panni di allenatore di una formazione femminile, quella che milita nel campionato di B1. Insieme a Massimo Carnelli, Casoli guida le ragazze e, dall’altro della sua esperienza e del suo palmares, dà consigli e suggerimenti confidando che, chissà, sotto la sua ala possa sbocciare qualche talento capace di ripercorrere il suo stesso cammino.
Attaccate le ginocchiere al chiodo, si è lanciato in una nuova avventura. Come è nato il contatto con Orago? Che cosa le ha fatto accettare la proposta?
“Luciano Pedullà ha fatto il mio nome alla dirigenza di Orago, ci siamo incontrati per una chiacchierata e ci siamo messi subito d’accordo. Ho voglia di portare la mia esperienza in un club che ha una storia molto importante a livello di settore giovanile. Mi viene automatico vedere gli errori che i più giovani commettono e, insieme agli altri colleghi dello staff, lavoriamo per far crescere le ragazze e portarle ad alti livelli accompagnandole verso l’inizio della loro carriera da professioniste”.
Quali sono le sue prime impressioni?
“Sto vivendo una bellissima esperienza. Con lo staff e la dirigenza mi trovo benissimo e sono tutti disponibili e molto preparati; non è facile trovare società del calibro di Orago. Quando giocavo a Macerata sono stato anche allenatore delle giovanili per due anni e mi è sempre piaciuto relazionarmi con i più giovani, vedere i loro miglioramenti e il loro grande impegno per crescere giorno dopo giorno. Sono davvero contento”.
E’ la prima volta che allena le ragazze, però. Come sta andando?
“Maschi e femmine sono diversi, ma mi sto trovando bene. Con entrambi si parla di pallavolo e si gioca a pallavolo che è la cosa che conta. A livello umano sono aperto a tutto e di carattere vado incontro a chi può avere un problema o qualche difficoltà in più. Anche le ragazze di Orago l’hanno capito e mi hanno accolto bene. Si sta instaurando un bel rapporto”.
Ad Orago si può dire che si stia chiudendo il cerchio a livello personale?
“Devo dire di sì. Sono nato a pochi chilometri da qui e ora, dopo aver vissuto in tante parti d’Italia, sono tornato all’ovile. E’ una bella sensazione, è un’emozione sicuramente nuova”.
Qual è il ricordo più bello della sua carriera?
“Potrei dirne tanti e un po’ tutte le vittorie lo sono, ma quello che mi è rimasto più impresso è la promozione dalla A2 alla A1 a Civitanova Marche. Eravamo un bel gruppo di ragazzi, la maggior parte molto giovani. Io e pochi altri eravamo i più esperti ed è stata una grandissima soddisfazione aver vinto il campionato lì. Tutti noi abbiamo dato l’anima fino alla fine ed è arrivato il premio più ambito: la promozione in A1”.
Tornando al presente e ad Orago, sabato scorso la sua formazione ha vinto in tre set a Novate. Quali sono state le sensazioni?
“Siamo partite bene, le ragazze sono state davvero brave ad entrare in campo concentrate e a portare a casa un ottimo risultato. Da quando ho svolto il primo allenamento con loro ad oggi sono migliorate tantissimo e hanno dimostrato enorme impegno e dedizione, due elementi che nello sport spesso fanno la differenza. E’ una squadra giovanissima, ma tutte le atlete sono dotate, hanno un vasto margine di crescita e rosee prospettive davanti”.
Dove può arrivare la neopromossa Orago?
“L’obiettivo è arrivare alla seconda fase il meglio possibile e portandoci dietro quanti più punti riusciamo. Sarà allora che ci scontreremo con le formazioni più forti che puntano alla promozione. Ora però vogliamo concentrarci su un impegno alla volta, dare fastidio a tutte e crescere partita dopo partita. In palestra c’è tanto lavoro da fare per limare gli errori in tutti i fondamentali. In ricezione stiamo già andando abbastanza bene, ma abbiamo ancora margine”.
Domenica arriverà Palau che ha perso all’esordio. Che gara sarà?
“Palau ha giocatrici d’esperienza e più grandi anche d’età rispetto a noi. Dovremo essere più incisive in attacco e sbagliare meno al servizio ma se giochiamo come sabato sono sicuro che daremo loro del filo da torcere”.
Rosa 2020/2021
Palleggiatrici: Valentina Brandi (2004), Giulia Gainelli (2004)
Opposti: Fabiana Pozzi (2003), Rebecca Miliani (2004)
Centrali: Elisa Visconti (2004), Patricia Baldo (2004), Eleonora Peres (2005)
Schiaccitrici: Sofia Nosella (2006), Ilaria Maiorano (2004), Isabella Rossi (1997), Federica Baratella (2006), Aurora Gazzani (2005), Caterina Sartore (2005)
Liberi: Emma Ferrari (2005), Martina Provasi (2002)
Laura Paganini