Emiliano Palazzi riparte dopo un anno e mezzo di stop e lo fa dalla panchina del Bulè Bellinzago, ambiziosa formazione di Promozione. Dopo anni di esperienza nel calcio lombardo, Palazzi varca il confine regionale e oltrepassa il Ticino accettando una nuova sfida che gli permetterà di conoscere e di relazionarsi con altre persone, altri ambienti, altri giocatori e un campionato di Promozione piemontese 2021/2022 che si preannuncia sicuramente interessante e competitivo.
Com’è nata la trattativa? Che cosa la porta in Piemonte?
“Volevo cambiare, era già un po’ che questa idea mi ronzava in testa. Prima di Natale ho avuto qualche contatto in Svizzera ma poi non se n’è fatto più niente. Ora, invece, mi si è aperta questa possibilità e l’ho colta al volo. Tornavo da una partita di paddle e, come un fulmine a ciel sereno, mi ha telefonato il neo Direttore Sportivo Massimo Autunno. Come società volevano iniziare un nuovo ciclo con facce diverse, io, dal canto mio, avevo voglia di provare qualcosa di nuovo. Ci siamo trovati subito in sintonia, ho sconosciuto il presidente Blasi e abbiamo raggiunto l’accordo in pochi minuti. Sono molto contento”.
Che cosa l’ha colpita di più?
“La professionalità della dirigenza, la volontà di costruire qualcosa di importante e sicuramente anche il bellissimo centro sportivo di Bellinzago. Le strutture e i campi che può vantare il Bulè Bellinzago sono da squadra professionistica, l’impatto che ho avuto non è descrivibile a parole. Il settore giovanile che c’è alle spalle della prima squadra, inoltre, è di prim’ordine e conta più di 400 bambini e ragazzi e anche un solido comparto femminile. Questa società ha tutto per fare bene”.
Le hanno dato un obiettivo da raggiungere?
“E’ ancora prematuro, ma sicuramente il presidente è molto coinvolto e senza presunzione vorrebbe fare un campionato di buon livello. Dà molta importanza alle strutture, all’investimento sugli impianti e sul creare qualcosa di solido, continuativo e duraturo. Il Bulè Bellinzago non è una meteora, è un club serio e che programma per tempo i propri traguardi”.
Sul calcio, così come nella vita di tutti i giorni, c’è però ancora la spada di Damocle del Covid che non dà tregua.
“Purtroppo sì, ma come società e come prima squadra vogliamo farci trovare pronti all’avvio del prossimo campionato che, se tutto va bene, dovrebbe poter iniziare a settembre come sempre. Ci auguriamo che a livello sanitario la situazione migliori e che, con la campagna vaccinale che avanza, si possa riprendere a giocare a calcio, anche nelle serie dei dilettanti sotto all’Eccellenza. Da parte mia c’è molto entusiasmo e curiosità e mi auguro di poter cominciare e portare a termine la prossima stagione senza intoppi. Nel frattempo, i ragazzi della prima squadra mi hanno dato la disponibilità per incontrarci, conoscerci e fare magari qualche sgambata; ne sono felice”.
E’ andato in panchina l’ultima volta nel novembre 2019, pochi mesi prima che scoppiasse la pandemia. Le è mancato allenare?
“Parecchio. Mi è mancato il contatto con i ragazzi, il rapporto con la dirigenza e tutto quello che concerne un allenamento e una partita. Dopo l’esonero dalla Castanese in me c’era molta rabbia e delusione, ma ora sono pronto per rimettermi in gioco e per provare a far bene anche in Piemonte”.
In Lombardia ha già fatto bene ed è corretto dire che l’apice sia stata la promozione in Eccellenza con la Castellanzese nel campionato 2016/2017?
“Sicuramente sì. Quella vittoria in Promozione rimarrà nella storia della società e anche il mio ricordo più bello anche perchè sono di Castellanza. Abbiamo raggiunto tanti obiettivi importanti tra cui 13 successi di fila e la prima vittoria nel derby contro il Legnano. E’ stato di certo un anno davvero fantastico per tutti quelli che l’hanno vissuto”.
E la Castellanzese sta facendo molto bene tuttora in Serie D.
“Ne sono felicissimo. Sono allenati benissimo, hanno un presidente e un direttore sportivo ambiziosi e competenti e per quello che hanno costruito negli anni potrebbero davvero conquistare la Serie C, sarebbe un traguardo più che legittimo; bisognerebbe valutare l’aspetto economico, ma a livello di risultati la Serie C è nelle corde di questa squadra. Quando posso guardo sempre le partite dei neroverdi su Facebook e sono contentissimo anche per due ragazzi che c’erano già con me: Ghilardi, che ha esordito in prima squadra con me da giovanissimo in Eccellenza passando direttamente dagli Allievi alla prima squadra senza fare la tappa in Juniores, e capitan Colombo, giocatore straordinario e che ora è maturato ancora di più”.
Per anni ha allenato in Eccellenza, un campionato che è ripartito qualche settimana fa. Qual è il suo pronostico per il girone A lombardo?
“Vincendo domenica scorsa a Venegono, la Brianza Olginatese ha riaperto ogni discorso promozione. I lecchesi sono forti, hanno un allenatore preparatissimo come l’ex Pro Patria Arioli e possono arrivare fino in fondo. Per tutti ci sarà l’incognita Covid, ma credo che sia stato giusto far ripartire l’Eccellenza. A cascata spero che nei prossimi mesi possano riprendere anche tutti gli altri campionati”.
Laura Paganini