Davide Caraffa è il capocannoniere del campionato di Eccellenza 2020/2021. Con i suoi 9 gol (uno su rigore), ha staccato di ben tre reti gli inseguitori Mammetti e Pizzini e tutte le squadre, tranne Ardor Lazzate e Castanese, hanno subito da lui almeno un gol. Insomma, una stagione, seppure corta, da incorniciare per bomber classe 1998 che la Sestese coccola e spera di trattenere anche per il prossimo campionato.
Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Sono milanese e ho iniziato a giocare a calcio al Settimo Milanese a 6 anni. Sono passato all’Inter, la mia squadra del cuore, e lì sono rimasto per cinque anni prima di andare al Pavia con cui ho disputato le due annate dei Giovanissimi. Ho giocato per gli Allievi dell’Olmi e ho vestito la maglia del Lecco prima nella formazione Juniores e poi anche in prima squadra. Ed è proprio con quei colori che ho il ricordo più bello, ossia il gol salvezza al 93′ durante la decisiva sfida dei playout di Serie D contro l’Olginatese e che ha condannato quest’ultima alla retrocessione in Eccellenza. Quel tiro a giro da fuori area me lo ricorderò per sempre. Dopo Lecco, sono andato all’Inveruno sempre in Serie D, sono tornato al Lecco e negli ultimi due anni sono sceso in Eccellenza con Castanese e Sestese”.
I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Eccellenza del campionato. Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“Sono molto contento di essere riuscito a mostrare le mie qualità, finalmente. In questo torneo mi sono divertito molto ed è un peccato non aver potuto giocare l’intera stagione. Mi sarebbe piaciuto farlo anche per vedere a quanti gol sarei arrivato. Il gol più bello? Quello su punizione nel 2-0 interno contro il Milano City. Quanto al rendimento di squadra, anche se i risultati non sono stati eccelsi, siamo stati bravi, ce la siamo giocata contro tutti e abbiamo gettato delle buone basi per il futuro”.
Come è stato riprendere dopo l’interruzione da ottobre ad aprile causa Covid e che stagione è stata con così poche giornate?
“Non vedevo l’ora di ricominciare a giocare. Trascorrere 6 mesi senza calcio è stata molto dura per me e le giornate non mi passavano più. Per fortuna sono sempre riuscito a mantenermi allenato e al momento della ripartenza ne ho beneficiato. Questo mini torneo non mi è dispiaciuto, ci voleva proprio”.
A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Pur essendo interista, il mio idolo è Cristiano Ronaldo. Io però sono un giocatore più operaio di lui, mi adopero molto per il bene della squadra, corro, mi do da fare e di solito faccio più assist che gol. Quest’anno non è stato così e sono felice di aver dato un ottimo contributo in termini di reti alla Sestese”.
A chi vuoi dedicare l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Sicuramente alla mia famiglia che mi ha sempre supportato, al mio procuratore Andrea De Carolis che mi dà una mano e senza dubbio alla mia ragazza Giulia. Da quando mi sono fidanzato, sono tornato ai miei livelli e le mie prestazioni sono andata in crescendo. Di ciò è anche merito suo”.
Guardando al futuro, dove giocherai l’anno prossimo? Cosa bolle in pentola a riguardo?
“Non nego che ho delle offerte, soprattutto in Eccellenza ma anche in Serie D. Non so ancora dove giocherò, è tutto in divenire, ma mi piacerebbe tornare a calcare i campi della Serie D. Non so quando, non do dove, ma un mio sogno è questo”.
Laura Paganini