Terzo posto nella classifica marcatori con 19 gol fatti (al pari di Sylla del Gozzano) e autentico leader, come certificato dalla fascia da capitano, del Legnano. Marco Gasparri non ha certo bisogno di presentazioni, e l’attaccante classe ’88 l’ha dimostrato partita dopo partita rendendosi protagonista insieme ai compagni di una clamorosa scalata verso i playoff che si è interrotta bruscamente all’ultimo secondo dell’ultima giornata con un’autentica beffa. Se il sogno quinto posto è svanito, lo stesso non si può dire della sua straordinaria stagione che gli è valsa la nomination al Pallone d’Oro.

Descrivi la tua carriera. Qual è stato il momento più bello e importante?
“Ho iniziato a giocare nel Settore Giovanile del Como dove sono stato per una decina d’anni prima di passare alla Juniores con cui ho vinto il campionato alla seconda stagione e la Coppa Italia in Serie D. Dopodiché ho fatto un anno a Borgomanero e due anni al Verbano in Eccellenza che mi sono serviti da rampa di lancio per tornare stabilmente in Serie D con le maglie di Borgosesia e Seregno. Con il Monza, poi, c’è stato il momento più bello perché ho vinto la Serie D e la Polue Scudetto segnando in finale contro il Ravenna. Con il Monza sono rimasto anche in Serie C, ma poi sono tornato in D con il Chieri e da due anni vesto i colori del Legnano”.

I mister ti hanno nominato tra i migliori calciatori di Serie D (girone A). Che annata è stata per te? Sei soddisfatto degli obiettivi raggiunti dal punto di vista individuale e di squadra?
“A livello realizzativo è stata la mia annata migliore, al pari con quella di Monza, e ho stabilito il mio record di gol. La squadra era partita con altri obiettivi, ma la prima parte della stagione è stata davvero complicata a causa del Covid e di altre situazioni; da quando è arrivato mister Sgrò abbiamo cominciato a girare per il verso giusto e sono arrivati i punti. Brucia aver perso i playoff in questo modo, per colpa di un mancino che ha tirato di destro dai venticinque metri buttandola all’angolino; noi ce l’abbiamo messa tutta”.

A chi ti ispiri? Qual è il tuo calciatore preferito?
“Se dovessi scegliere un calciatore attuale ti direi Cristiano Ronaldo, ma da piccolo sono cresciuto godendomi Kakà e Shevchenko e loro sono i giocatori che mi hanno sempre ispirato”.

A chi dedicheresti l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Lo dedicherei alla mi famiglia e alla mia ragazza. Tutti loro mi hanno sempre seguito in ogni mia avventura; peccato che con gli stadi chiusi quest’anno non siano riusciti a vedermi, ma ho sentito il loro supporto per tutta la stagione”.

Guardando al futuro, dove giocherai l’anno prossimo? Cosa bolle in pentola a riguardo?
“Mi incontrerò presto con il direttore sportivo Vito Cera per trovare un accordo, ma credo proprio che continuerò qui a Legnano”.

Matteo Carraro

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