Una notizia (certa) e una che (chissà) potrebbe diventarlo. A margine della partecipazione a “Bustosport del Lunedì” su Radio BustoLive, Patrizia Testa ha regalato entrambe. Per la prima facciamo subito. Per la seconda (poco più di una suggestione), bisogna invece scorrere fino al termine dell’intervista. Ma andiamo con ordine.
Partendo dalla headline di giornata: “Contrariamente a quanto ho fatto negli ultimi anni, non sono andata io personalmente a Firenze ma ho voluto che fosse l’artefice di tutta la nostra burocrazia, Christian Moroni a depositare la documentazione in Lega. Gli ho concesso questa gratificazione. Dichiaro in modo ufficiale che la Pro Patria ha adempiuto alla pratica di iscrizione”.
A proposito di Lega Pro, un anno da consigliere del Direttivo. Bilancio?
“Come in tutte le cose che faccio per la prima volta nella vita, sono entrata in punta di piedi con la speranza di fare qualcosa di utile. Non nego che il mio approccio è stato quello di far valere le regole fondamentali che caratterizzano la mia vita. Senza piegarsi al “così è” o “si usa così”. Come è occorso in questa stagione per i club del Girone A nel caso del minutaggio. Le regole devono essere ben chiare all’inizio e non devono cambiare. Chiedo sempre chiarezza di indirizzo e di dinamiche. Questa categoria è pensata per dare visibilità ai ragazzi italiani dei settori giovanili”.
Quali le prima aree di intervento?
“Faccio un esempio. La visibilità su Sky Sport e ElevenSports ha portato alla Pro Patria 11 mila euro. E’ una situazione quasi ridicola. A dispetto dei sacrifici fatti. Spero ci sia la possibilità di cambiare queste regole. E che nel calcio ci sia ancora lo spazio per le persone per bene. Per non correre il rischio di creare le condizioni di aprire le porte a personaggi che invece dovrebbero sparire”.
Alcuni club di Serie C certificano passivi ingentissimi. In un caso si è parlato di 4 milioni e mezzo. Che idea si è fatta?
“Ne parlavo l’altro girono con il direttore perché quando non capisco chiedo. Devo pensare che il passivo di cui si è parlato sia dovuto ad una struttura più grande. Ma mi permetto di dire che forse qualcuno ci ha anche mangiato sopra. Parliamo di cifre che riguardano esclusivamente fornitori o servizi. Altrimenti (per i tesserati), sarebbero già stati presi diversi provvedimenti. Per quanto riguarda l’esperienza personale, quando arrivai alla Pro Patria non c’erano punti fermi. Oggi io so benissimo chi può mettere a spese a nome della società. Perché ho delegato persone di fiducia che sanno dove possono arrivare. Al mio approdo quando i soci di maggioranza mi hanno voltato le spalle e preso una parte del portafoglio ho trovato persone che avevano ancora il telepass aziendale. Se non c’è una persona appassionata come la sottoscritta, si ritrovano i pozzi di San Patrizio…”.
Il Sindaco Antonelli ha recentemente preso impegno per i 2 campi in sintetico. Un notevole passo avanti, non trova?
“Su questa cosa conto tantissimo. A prescindere da quello che sarà il mio futuro alla Pro Patria. Una città come Busto e una società storica come la nostra meritano queste strutture. A partire dal ragazzino, sino al professionista. Non per me. Ma per la comunità. Busto si è candidata a Città Europea dello Sport e so che domani ci sarà un sopralluogo allo stadio. Spero che questo sia un motivo in più per ratificare promesse in cui io credo ma che vanno concretizzate”.
Cambio in panchina. Sembra di capire che Luca Prina abbia incontrato il suo pieno gradimento?
“Ho conosciuto il mister ai botteghini quando veniva allo “Speroni” per lavoro. So che ci ha seguito molto bene in questi anni. Abbiamo lo stesso credo etico. Mi sento in una botte di ferro. Sperò incontrerà un buon successo anche sul fronte tecnico/sportivo”.
Pochissimi club sembrano avere problemi di iscrizione. Una buona notizia?
“Rispetto alle regole sui tipi di fideiussioni certamente. Ma attenzione perché l’inghippo è sempre dietro l’angolo…”.
Come vede il suo orizzonte prossimo venturo alla Pro Patria?
“L’augurio che mi faccio è quello di far sì che si trovino delle persone che possano dare continuità. Ma devono essere persone serie. Personaggi che millantano un passato illustre ma senza sostanza non li voglio. Da sola oltre questo non posso fare”.
Abbiamo visto molto coinvolta la Dott.ssa Sara Tosi, frontlady del jersey sponsor Istituto Clinico San Carlo. Potrebbe essere lei un nome spendibile per allargare la base societaria?
“Non ci avevo pensato… mi ha dato un’idea. Sarebbe un sogno che l’unione anche emblematica di due persone profondamente bustocche possa rappresentare il futuro della Pro Patria. Vediamo. Magari proverò a fare questa proposta. Chissà…”.
Probabilmente l’idea c’era già. Ma piace pensare che la suggestione possa essere nata così.
Giovanni Castiglioni