Gallarate alla prima dei playoff pronta e carica: parola di Federico Freri. L’ala classe 1996, ormai un espertone della categoria che ha già disputato con Nerviano e Cislago, garantisce sul fatto che il team gallaratese scenderà sul parquet con le giuste credenziali per affrontare il primo truno di post-season contro Biella.
“Stiamo bene fisicamente – dice Frei -, siamo in netta crescita fisico-atletica e le buonissime vittorie ottenute contro Valceresio, Mortara e Varese ci hanno dato fiducia e sicurezza per giocare un playoff nel quale non vediamo l’ora di dimostrate il nostro valore e le qualità di un gruppo che, in questa stagione, ha sofferto alti e bassi figli di infortuni e numerosi acciacchi fisici, ma adesso, nel momento cruciale e agonisticamente più bello dell’anno vuole riscattarsi e, di più, rilanciarsi”.

La fotografia delle vostre difficoltà fisiche è ben rappresentata da Alex Acker.
“Confermo: Alex rappresenta l’emblema della sfortuna perché tra guai muscolari, piccoli acciacchi e altri incidenti di percorso, vedi l’ingiusta squalifica di due giornate, non è mai riuscito ad entrare in ritmo e solo noi compagni di squadra sappiamo quanto ci è mancata la sua enorme classe. Alex in allenamento ha fatto vedere “cose che voi umani…” non potete nemmeno immaginare, ma confidiamo, e speriamo, che in questi playoff sia in grado di tenere il campo a lungo mettendo in mostra le sue qualità straordinarie perché, è pura verità, se Acker gioca anche solo a metà del suo livello, Gallarate diventa un’altra squadra. Certamente più forte”.

Come presenti la serie contro Biella?
“Troveremo una squadra descritta con grande freschezza atletica, che gioca con grande entusiasmo ed è trascinata da Murta, playmaker esperto e da categoria superiore. Noi, però, siamo altrettanto da corsa, abbiamo un roster profondo con un buon mix tra esperienza e gioventù e abbiamo dentro grandissime motivazioni per andare il più lontano possibile”.

PLAYOFF SERIE GGOLD 
Primo turno – Gara 1
Sabato 05 giugno ore 21.15
Biella vs Gallarate  

Massimo Turconi
(foto José Altuna)

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