Dalla E-work Arena (reale, anche se solo per una sera) al PalaGinnastica (ancora patrimonio degli auspici). La celebrazione degli storici successi stagionali della Pro Patria Ginnastica Bustese Sportiva (“Natale tricolore e mondiale”) si è risolta (almeno dialetticamente) nell’evocazione della futuribile nuova casa del club del Presidente Rosario Vadalà. Attesa da anni e tuttora avviluppata nelle pastoie burocratiche che ne hanno impedito la realizzazione.
Sul tema, il Sindaco Emauele Antonelli (accompagnato dall’Assessore allo Sport Maurizio Artusa, dal Presidente del Consiglio Comunale Laura Rogora e dal consigliere ed ex ginnasta Alessandro Albani), ha evitato di prendere la circonvallazione: “Sono orgoglioso di voi e mi vergogno di non essere ancora riuscito a darvi il PalaGinnastica, perché una società che ha 140 anni di storia merita una sede adeguata. Ma in questo mandato farò l’impossibile per riuscirci”. Poco (o nulla) da aggiungere.

Molto invece sul piano sportivo perché la vernice ha previsto un palco esterno con il popolo biancoblu a rendere omaggio al Campione del Mondo Nicola Bartolini (23 ottobre, oro nel Corpo Libero a Kytakiushu), alla squadra maschile scudettata (16 maggio nella Final Six di Napoli con coach Stefano Rossini, il capitano Ludovico Edalli, Andrea Bubbo, Xuan Bergamini, Saul Fermin, Lorenzo Crimi, Ares Federici e lo stesso Nicola Bartolini), e al neo acquisto Marco Lodadio (due argenti e un bronzo mondiale agli anelli tanto per restare solo nell’ambito iridato). Per una società nata nel 1881 (140 anni tondi tondi dall’autentico Big Bang dello sport bustocco), traguardi che rappresentano eccellenza presente e ambizione futura.      

Nel foyer dell’impianto di via Gabardi, invece, la padrona di casa Camilla Mingardi (opposto, braccio armato della UYBA e top scorer degli ultimi 2 campionati) ha officiato la consegna della Fiamma Panathlon a Bartolini da parte del Club La Malpensa del presidente Massimo Tosi (scortato da una delegazione del sodalizio guidata dall’Hall of Famer del basket Aldo Albanesi). Il massimo riconoscimento del mondo panathletico andava in compensazione rispetto al mancato recapito avvenuto in occasione della 49^ edizione del Premio Carlo Speroni. Affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, quale strumento di formazione ed elevazione della persona e di solidarietà tra gli uomini e i popoli. Questa la (qualificante) missione etica del Panathlon. Compito mirabilmente assolto in pedana da Nicola Bartolini (e dalla Pro Patria Ginnastica).           

Giovanni Castiglioni

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