Vietato chiamarla sfida salvezza. Se non altro perché siamo solo all’8^. Ma facendo la somma dei punti di Pro Patria (7) e Pro Sesto (2), non si fa neanche la metà della quota 19 del Padova. Della serie, già un discreto defibrillatore sulla via priniana del mettersene 5 dietro. Tigrotti al “Breda” (ore 14.30), di fatto senza (o quasi) attacco e in perdurante emergenza. Di fronte una squadra ancora a caccia della prima vittoria. Ma era così anche per la Virtus Verona.           

La vedo così. Piangersi addosso non fa parte del campionario di Luca Prina. Anche perché non serve a nulla. La vigilia del Biellese 2 non ha nulla di anticonvenzionale: “Avremo bisogno di dare un’interpretazione differente in attacco viste le assenze. Quindi l’aspetto mentale sarà fondamentale. Dobbiamo dare continuità per riconoscerci in quello che sappiamo fare. Non focalizziamoci sulle assenze ma sulla qualità della prestazione. Me l’aspetto e la voglio. Siamo ancora distanti dagli obiettivi ma sono sicuro che ci arriveremo. Dobbiamo fare un passo in avanti verso una squadra concreta, coriacea, tosta. Quello che vogliamo diventare. Domenica abbiamo mosso la classifica non prendendo gol dentro ad una prestazione offensivamente non di alto livello ma difensivamente e di atteggiamento eccellente. Ma siamo consapevoli che possiamo fare di meglio e di più”.        

La gioco così. Nessuno slancio di fantasia. Salvo che non si voglia considerare tale l’utilizzo in attacco di Ghioldi. Scelta peraltro abbondantemente nell’aria. Da seduta mattutina, plausibile 3-5-2 con Caprile tra i pali; Molinari, Boffelli (ancora centrale) e Saporetti in difesa; Pierozzi, Fietta, Bertoni, Nicco e Pizzul in mediana; Ghioldi e Stanzani in avanti. Cioè, lo stesso undici anti Virtus con il 23 biancoblu per Castelli (o Banfi). Sempre out anche Piu e Parker.                    

Giovanni Castiglioni  

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