Passione, entusiasmo, grinta e determinazione: sono questi gli elementi chiave che meglio descrivono l’ambiente RG Ticino. I verde granata guidati da Costanzo Celestini stanno vivendo la loro prima storica stagione in Serie D e, al netto delle comprensibili difficoltà dovute all’approccio della nuova realtà, le prospettive per la società sono più che rosee.
Proprio l’RG Ticino sarà la prossima avversaria del Città di Varese nell’anticipo di sabato 4 dicembre alle ore 14.30, e la chiacchierata con mister Celestini (uno che la provincia di Varese la conosce bene) è il giusto modo per avvicinarsi al match. L’ex difensore del Napoli sta vivendo con entusiasmo la sfida alla guida della matricola piemontese, e la recente sconfitta in Liguria targata Ligorna non ha certo incrinato la fiducia nel gruppo.
“È sempre imbarazzante cercare di commentare una sconfitta per 3-0 – esordisce Celestini –, ma devo riconoscere che abbiamo disputato una buonissima gara. Il loro primo gol è arrivato ben oltre il minuto di recupero concesso alla fine del primo tempo; il fatto di rientrare negli spogliatoi sotto di un gol dopo aver condotto il gioco per 45’ ci ha chiaramente demoralizzati. Nella ripresa abbiamo provato a raddrizzare la gara, c’erano almeno due rigori netti non concessi, ma l’errore commesso su palla inattiva ci è costato caro e nel finale è addirittura arrivato il tris. La prestazione resta, ma è chiaro che nel calcio contano i risultati. L’infortunio di Battistello? Uno dei due clamorosi falli da rigore era su di lui: deve fare una risonanza magnetica per valutare il danno, nella speranza che i legamenti della caviglia non siano interessati, ma di sicuro non ci sarà contro il Varese”.
A proposito di Varese, diciamo che la partita contro i biancorossi non capita proprio nel momento migliore. Cosa ne pensi dei vostri prossimi avversari?
“Fa sempre davvero tanto piacere affrontare squadre blasonate come il Varese, ma è chiaro che avrei preferito un altro momento per disputare una partita del genere. In questo momento sono una delle squadre più in forma: parliamo di un gruppo costruito per vincere che sta facendo benissimo e per noi non sarà certo facile superarli. Entreremo in campo forti della nostra determinazione, nella speranza di portare a casa il risultato”.
Su Ezio Rossi cosa puoi dirmi?
“Siamo quasi coetanei e ci siamo affrontati in Napoli-Torino. Da giocatore era un bel martello, il classico “cuore-Toro”, e ha portato il suo temperamento anche in panchina: tutte le sue squadre sono belle toste, muscolari ma dotate di buonissima tecnica, e nel corso degli anni ha maturato un’esperienza di tutto rispetto che gli facilita la gestione del presente. È un allenatore davvero valido e per il Varese è un punto di riferimento importante”.
Come si affronta il Città di Varese?
“Dovremo essere bravi a non concedere spazi in contropiede perché il Varese è imprevedibile e letale in profondità. Dietro, poi, sono estremamente solidi: il centrocampo sa aiutare come si deve il reparto difensivo, che è a sua volta compatto, e perforarli non è affatto semplice. Il nostro compito sarà quello di difenderci con ordine cercando di approfittare delle poche occasioni che avremo”.
Come mai segnate così poco? Il vostro, con soli sette gol, è il peggior attacco del campionato…
“Ci manca la fase di finalizzazione e, più in generale, la concretizzazione dell’ultimo passaggio. Stiamo provando a migliorare anche sulle palle inattive che nell’economia di un campionato possono risultare determinanti; viceversa, subiamo troppo proprio su situazioni da gioco fermo. Nel complesso, comunque, la squadra è solida e unita; sappiamo cosa dobbiamo fare”.
Sei libero di fare tutti gli scongiuri che vuoi, ma finora in casa non avete mai perso…
“Non dire altro (ride, mentre compie il classico gesto scaramantico)! Io credo che nel calcio non ci sia mai nulla di scontato: stiamo facendo meglio tra le mura amiche, è vero, ma anche in trasferta abbiamo sempre cercato di dire la nostra, a cominciare dalla sfida al “Piola” di Novara. In ogni caso ci manca sempre quello: subire meno su palle inattive e concretizzare di più”.
Facendo un passo indietro, com’è stato il vostro battesimo in Serie D?
“Non siamo partiti bene, credo sia evidente. Ci è sembrato giusto confermare una buona parte del blocco dell’Eccellenza, ma non abbiamo fatto i conti con l’altissimo livello del campionato perché questa categoria richiede qualcosa in più soprattutto a livello di esperienza. Pian piano ci siamo rimessi in carreggiata e credo che le potenzialità per mantenere la categoria ci siano tutte. Il Presidente è ambizioso, ma consapevole, e sa che la società deve crescere insieme alla squadra: vista la struttura efficiente, comunque, il futuro sarà dalla nostra”.
Che effetto fa ad una realtà giovane come la vostra confrontarsi con squadre del calibro di, per fare qualche nome, Varese, Casale e Novara?
“Per noi è davvero una bella sensazione e dobbiamo essere bravi a rubar loro qualche segreto. Il blasone di queste squadre ti porta inevitabilmente a preparare la sfida in maniera molto più consapevole e, oltre alla partita in sé, c’è la possibilità di apprendere come queste realtà si muovono a livello societario e organizzativo. Partite del genere servono per fare esperienza e crescere”.
Com’è stata la prima vittoria?
“Soddisfacente perché c’erano parecchi gufi al campo che volevano la mia panchina, ma la gioia più grande è stata per il Presidente e per i ragazzi: era da tempo che cercavamo i tre punti e la vittoria sul Chieri, allora capolista, è stata indimenticabile. Siamo però consapevoli del fatto che non basta vincere una partita o due; bisogna continuare a trovar punti per arrivare il prima possibile alla salvezza”.
Che idea ti sei fatto sul campionato?
“Penso che il Novara sia un gradino sopra tutti, poi metto Varese, Casale, Sanremese e Derthona. È una corsa a tappe e queste cinque squadre sono costruite nel migliore dei modi per allungare il passo; sotto di loro, però, la classifica sarà sempre cortissima e la lotta per salvarsi durerà fino all’ultima gioranta. Quota salvezza a 40 punti? Credo che in realtà la soglia sia anche inferiore. Proprio perché c’è un equilibrio imbarazzante, in senso positivo, tutti possono togliere punti a tutti”.
Regali di Natale dal mercato? Tra l’altro, fra gli ultimi innesti c’è un ex Varese come Devis Talarico…
“Per rinforzare una squadra c’è sempre tempo. Al momento siamo davvero coesi e non vogliamo prendere giocatori a caso: chiunque arriva, giovane o vecchio che sia, deve aver voglia di fare. Devis si è messo al servizio della squadra con determinazione e umiltà. Le sue qualità fisiche e tecniche non si discutono e, non appena sarà al 100%, diventerà sicuramente un titolare inamovibile”.
Cinque partite da qui a Natale (Città di Varese, Sestri Levante, Bra, Derthona e Vado, ndr): cosa ti aspetti dal mese di dicembre?
“15 punti, ma non di più (ride, ndr)! Scherzi a parte ce la giochiamo con tutti e l’obiettivo è quello di continuare a crescere: siamo una neopromossa, ma non siamo nemmeno gli ultimi arrivati e non vogliamo fare le comparse. Speriamo anche che la buona sorte ci sia favorevole”.
Beh, a questo punto chiudiamo con un pronostico secco per sabato.
“Vinciamo noi! Oppure vedrei bene un bel 3-3 con tutti i gol su palla inattiva (ride, ndr). Al di là delle battute, comunque, il nostro obiettivo è quello di non sfigurare e continuare il nostro percorso di crescita”.
Matteo Carraro
(foto Patrizia Coppari, Ufficio Stampa RG Ticino)