Si è conclusa pochi minuti fa la riunione convocata da Carlo Tavecchio e dai vertici del comitato regionale lombardo, una riunione fiume in cui si sono toccati tantissimi argomenti.
Dopo i convenevoli iniziali ecco il format: le 33 società di eccellenza che hanno deciso di proseguire questa avventura sono state suddivise in 3 gironi come anticipato da Varese Sport alle ore 20.
La partenza prevista è slittata al 5 aprile con chiusura il 13 giugno.
Tutte le società che hanno deciso di rimanere ai box per i prossimi mesi manterranno la categoria. In caso di parità al termine dei gironi verrà disputato uno spareggio tra le prime due classificate.
Entro la giornata di martedì 16 marzo dovrà essere comunicato il campo di gioco se diverso da quello previsto ad inizio stagione.
Tema caldo, ovviamente, quello del protocollo sanitario. Verrà adottato il protocollo attualmente in atto in serie D, con obbligo test igienici 48/72 ore prima della gara. In caso di atleta positivo andrà posto in isolamento e successivamente andrà applicato protocollo 13 gennaio 2021 “Return to Play”.
Il regolamento sanitario prevede, fra le altre cose, l’invio al CRL dell’elenco gruppo squadra composta da massimo 40 atleti e staff. Fino a 3 atleti positivi la partita verrà svolta con regolarità, nel caso in cui fra i 3 giocatori ci fossero gli under o 2 portieri, la gara potrà essere rinviata dietro regolare comunicazione inviata al CRL. Resta salvo il fatto che prima di ogni partita il medico sociale o dirigente responsabile deve consegnare l’autocertificazione che attesti il rispetto del protocollo per tutto il gruppo squadra.
Altre questioni analizzate riguardano i costi dei tamponi e l’accordo con Federlab.
Tutte le specifiche elencate dettagliatamente si possono trovare a questo link. (clicca qui).
Da qui in poi spazio alle domande che hanno sollevato non poche perplessità.
Alcune società, tra cui Pavia, Sant’Angelo Lodigiani e Milano City evidenziano perplessità per il format ribadendo come la soluzione ideata sia compromettente per le società con maggiori velleità di promozione. “A questo punto possiamo tirarci indietro?” sollevano alcuni dirigenti.
La risposta di Tavecchio è ferrea: “Abbiamo fatto sacrifici per tutto questo, abbiamo messo agli atti tutti i questionari che avete compilato e ci avete fatto pervenire, d’ora in poi chi volesse effettuare un dietrofront mi spiace ma subirà le conseguenze previste dagli organi federali”.
Il presidente sottolinea poi l’orgoglio dell’unica regione in Italia che ad oggi ha delle risposte certe, quella della ripartenza, in primis, una ripartenza fortemente voluto e studiata nei dettagli.
“Mercoledì verranno inviati i calendari a Roma ed una volta ricevuto l’avvallo si parte. Quando ci si potrà allenare? Io spero di avere l’ok per il 19 marzo, purtroppo non dipende da me mi assumo le responsabilità di questa battaglia”.
Una battaglia che proseguirà anche sul discorso economico. Il presidente della Castanese De Bernarsi chiede infatti se le quote d’iscrizione rimarranno le stesse previste ad inizio anno, anche in questo caso Tavecchio non perde l’occasione per rimarcare la sua: “La Lnd non ha deliberato alcuna variazione in merito, so che ci sono stati ristori per 1500 euro e so che in previsione dovrebbero arrivarne degli altri, li pretenderò, ho in testa un argomento clou che è proprio questo, faremo una battaglia epica, metteremo in campo tutte le nostre forze perché pretendo supporti per questi ultimi due anni”.
Mentre la discussione prosegue, nuovi dubbi sorgono sulla ripartenza, con alcune società che chiedono la possibilità di iniziare l’11 aprile offrendo così ai loro tesserati la chance di una settimana in più di allenamento.
Dopo un lungo batti e ribatti si va ai voti proprio per capire da che parte pende la maggioranza.
Delle 33 società votanti rispondono “solo” in 26 con 15 club a favore della ripartenza per l’11 aprile, ed 11 invece desiderosi di tornare in campo il 5 aprile (nel giorno di Pasquetta ndr). (Castanese, Gavirate, Sestese, Varesina hanno votato l’11 aprile, Vergiatese non ha risposto alla chiamata).
Nel caso in cui prevalesse la prima opzione si aggiungerebbe il turno infrasettimanale del 2 giugno poiché la chiusura del campionato deve rimanere fissata per il 13 giugno, lasciando così 2 settimane “cuscinetto” nel caso di rinvio (il 30 giugno deve necessariamente calare il sipario).
Nuova discussione: questa maggioranza è sufficiente per decidere la data di ripartenza ufficiale?
Alla fine si opta per contattare anche le 7 società mancanti, alcune potrebbero aver abbandonato con anticipo la riunione e questa votazione non era stata dichiarata ad inizio collegamento, giustificazione che basta per spingere il comitato nella mattinata di domani a completare il quadro.
Fra i ringraziamenti finali e le perplessità, si chiude il collegamento zoom in attesa di snocciolare le nuove comunicazioni definitive: data di ripartenza, calendari, ripresa allenamenti.
Mariella Lamonica