Primo “storico” anticipo in Serie D per il Città di Varese che si discosta dalla collocazione domenicale e, sabato 4 dicembre alle ore 14.30, sarà ospite dell’RG Ticino in occasione della 14^ Giornata. I biancorossi arrivano lanciatissimi da tre vittorie consecutive e la classifica potrebbe ingannare, ma i verde-granata restano un osso duro da masticare e in casa non hanno mai perso.
Proprio da questo aspetto parte l’analisi di Ezio Rossi: “Affronteremo una squadra ostica, quadrata e compatta. Il fatto che nessuno sia uscito vittorioso da quel campo la dice lunga sulle loro qualità e, paradossalmente, è una partita più difficile da preparare rispetto a quella contro la Sanremese. Ad inizio campionato li avevo indicati come possibile sorpresa; purtroppo per loro sono partiti male, ma hanno rivoluzionato la squadra e il gruppo che hanno messo su è davvero esperto e rognoso da affrontare. In più, sono sicuramente ben allenati”.
Non manca, a tal proposito, un commento su Costanzo Celestini: “Me lo ricordo da avversario. Giocavamo più o meno nello stesso ruolo e metteva sempre in campo tanto spirito e tanto cuore, caratteristiche che si ritrovano in tutte le sue squadre. Mi piace come allenatore perché bada molto alla concretezza ed è paradossale che abbiano segnato così poco fin qui. Questo fa parte comunque dell’imponderabile del calcio e mi auguro che continuino così almeno fino a domani sera”.
Impossibile, tuttavia, non concentrarsi sul processo di crescita che il Città di Varese sta attraversando. Rossi ne è consapevole, ma sa altrettanto bene che confermarsi contro una squadra di medio-bassa classifica dopo il successo sulla Sanremese è la vera prova di maturità. “I ragazzi sentono di star migliorando – spiega Rossi – ma una squadra forte si vede da come gestisce le partite contro quelle ‘più piccole’ sulla carta. Qualunque squadra, in un modo o nell’altro, ti mette in difficoltà e dovremo essere bravi a leggere la partita e muoverci di conseguenza. Ad oggi mi aspetto una partita bloccata, sul modello di Bra, ma potrei sbagliarmi e in quel caso sarà compito nostro adattarci in fretta all’economia del match”.
“Il gruppo cresce – continua Rossi – e a inizio anno avevo detto ai ragazzi che per sorprendere bisogna fare qualcosa di diverso: dal mio punto di vista, ciò significa accettare l’uno contro uno in difesa. Chiaramente la riuscita di tutto questo dipende dalla mentalità e bisogna essere in grado di correre dei potenziali rischi: se esci bene dall’uno contro uno guadagni giocatori in ripartenza, come successo domenica scorsa, e acquisisci ulteriore fiducia a patto che mediani riescano a dare equilibrio a tutta la squadra. Sulla gestione del pallone, tuttavia, dobbiamo migliorare ancora molto perché voglio un giro palla più veloce fatto al massimo di due tocchi”.
Capitolo mercato. Salutato Giulio Ebagua, i biancorossi perderanno molto probabilmente anche Thomas Aiolfi (in direzione Gavirate con la formula del prestito) e Rossi anticipa le prossime mosse: “Ho parlato molto chiaramente con la società: con la presunta partenza di Aiolfi e la mai presenza di Gibertoni, ho bisogno di due under per avere uomini pronti alle rotazioni. Per il resto la squadra va bene così; anzi, quando le cose vanno bene non serve modificare o rompere gli equilibri del gruppo“.
Infine, buone notizie dall’infermeria con Cantatore e Disabato che tornano in panchina insieme a Leonardo Baggio; ancora ai box Alessandro Baggio e i lungodegenti Marcaletti (altri minuti con la Juniores in vista), Gazo e Cappai (che da martedì dovrebbe tornare in gruppo). L’unico dubbio di formazione riguarda dunque chi schierare tra i 2001 Parpinel (non al 100%) e Minaj: nel caso sia il difensore a giocare titolare, solito schema davanti con Piraccini alle spalle della consolidata coppia Di Renzo-Mamah, altrimenti spazio a Premoli in difesa, anche se il classe ’98 potrebbe essere riconfermato al fianco di D’Orazio in mezzo al campo vista l’ottima prova contro la Sanremese. Una cosa è sicura: “Per migliorare ancora – conclude Rossi – serve sempre più intraprendenza e domani ci metteremo alla prova cercando d usare le nostre frecce per perforare la loro difesa”.
Matteo Carraro