La Federazione Italiana Rugby, come ben noto, ha annullato la stagione 2020/2021 partendo dalla Serie A in giù. L’unico tipo di competizione permesso nei mesi di maggio e giugno è rappresentato dall’attività facoltativa disposta dalla FIR. Con questo tipo di attività si intendono tornei e incontri amichevoli, organizzati dai Comitati regionali, che dovranno occuparsi della gestione di queste partite/tornei amichevoli, dalla data del match fino all’assegnazione dell’arbitro. Per poter partecipare a questi incontri è necessario iscriversi ad una lista entro il termine di aprile, lista gestita sempre dai Comitati. La partecipazione a questi match potrebbe stimolare, ma per farlo le varie squadre dovrebbero impegnarsi molto sia a livello organizzativo che a livello economico perché saranno necessari diversi tamponi ai giocatori e staff per poter giocare le amichevoli regolarmente.
Peppo Pellegrini, allenatore del Rugby Varese, spiega quale sarà la scelta del Varese a questa proposta. “Questo protocollo complica un po’ tutto, sia a livello pratico che economico per i vari club. Si parla di circa dodici tamponi in tre mesi per ogni giocatore, una situazione non semplice da gestire, anche perché non sappiamo come potrebbe agire l’ats nel caso spunti fuori un positivo, non sappiamo se poi si può continuare o se ci dovremmo fermare tutti. C’è confusione”.
Cosa farà quindi il Varese? “Per il momento abbiamo atteso ulteriori indicazione da parte della FIR. Abbiamo fino al termine del mese per iscriverci alla lista. Il consiglio della società si riunirà martedì prossimo, vedremo cosa decidono. Era stato assicurato un rimborso da parte del precedente Presidente FIR per le società che avrebbero partecipato all’attività facoltativa, ma ora con un nuovo Presidente e nuovo consiglio questo aiuto potrebbe non arrivare, un punto non da poco. Ovviamente rimane la voglia di giocare, anche se si parla di amichevoli, ma con queste condizioni diventa sempre più difficile“.
Stefano Sessarego