Ci sono partite che ti cambiano la vita ed altre che non sono altro se non lo specchio di ciò che fai quotidianamente. Per Meo Sacchetti è così da un paio di giorni, dopo che la sua Italia, perché questa è la sua squadra, si è qualificata alle Olimpiadi di Tokyo battendo la Serbia, favoritissima, in casa sua nella finale del torneo Pre Olimpico di Belgrado, staccando il pass decisivo per i Giochi.

Il Meo Nazionale, che prima ancora è il Sacchetti biancorosso, ha acquisito appeal, stima, rispetto e quel credito che forse fin troppo poco gli era stato manifestato nella sua avventura in azzurro, raggiunta a suon di risultati: il triplete con Sassari, il grandissimo lavoro fatto a Cremona, riportare la nazionale al Mondiale dopo 13 anni e alle Olimpiadi dopo 17.

Traguardi conquistati e resi possibili solo dal lavoro e dalla grandissima intelligenza, umana e tecnica, di un’icona del basket italiano ed europeo. Un’icona, che però molto e troppo spesso negli ultimi mesi ha dovuto lottare con il poco credito che il Presidente Federale Petrucci gli ha rivolto a più riprese, parlando dei suoi successori, con Messina in pole, come se il progetto fosse fallimentare e già finito.
Sacchetti non ha mai voluto ribattere parole alle tante frasi e notizie, ed è andato avanti nell’unica maniera con cui sa rispondere, la più importante, il lavoro ed i risultati.

Una scelta che ha dato i suoi frutti ed anche di più, tant’è che nella serata di ieri, lo stesso Petrucci, intervenuto a Radio Sportiva, ha annunciato il prolungamento del rapporto con il CT fino almeno ad Eurobasket 2022, rinunciando a quello che sembrava un accordo ormai fatto proprio con Messina, che resta il desiderata del Presidente Federale: “Meo Sacchetti ha il contratto fino a settembre, ma è confermato anche per gli Europei. Messina? Non smentisco nulla, nel cuor mi sta: ognuno ha le proprie fissazioni”.
Una scelta doverosa e probabilmente obbligata quella di Petrucci, visto il commento sul coach dell’Armani Exchange Milano anche in questa circostanza, ma impossibile da non prendere dopo il risultato raggiunto e che ora da ancora maggior forza e vigore a Sacchetti e a tutto il gruppo, più unito che mai intorno al suo allenatore, per continuare a regalare notti magiche, o meglio mattine visti gli orari delle partite del girone azzurro a Tokyo, a tutti gli italiani.

Sacchetti lo farà con questi 12 giocatori, 11 sono gli stessi del torneo serbo, mentre uno sarà lo switch, quello tra Awudu Abass e un certo Danilo Gallinari che, nonostante la stagione estenuante e appena conclusasi con gli Atlanta Hawks, motivo per il quale non ha potuto presenziare a Belgrado, farà parte della spedizione Olimpica, voluta a tutti i costi.

Resteranno fuori Belinelli e Datome, che rinunciarono a partecipare al torneo Pre Olimpico per curare vari acciacchi sorti in stagione.

Questi gli uomini che sceglierà il CT, con l’ufficialità attesa a breve:
Nico Mannion
Alessandro Pajola
Marco Spissu
Stefano Tonut
Michele Vitali
Simone Fontecchio
Riccardo Moraschini
Achille Polonara
Giampaolo Ricci
Danilo Gallinari
Nicolò Melli
Amedeo Tessitori

Alessandro Burin

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