La notizia della scelta della Pallacanestro Varese di esercitare l’opzione di uscita dal contratto con Massimo Bulleri ha colpito in maniera inaspettata tutto il mondo biancorosso, più concentrato sulla questione Openjobmetis di stasera decisiva per definire il futuro.
Una decisione, quella societaria, inaspettata per le parole spese dai dirigenti varesini a salvezza acquisita sull’operato del Bullo, sia in termini di metodi di allenamento, di gioco e di rapporto instaurato con i giocatori. Chiaramente Bulleri alla prima esperienza ha fatto degli errori, come normale che fosse, ma ha avuto il pregio ed il merito di raddrizzare la barra e tenere a galla una nave che pareva destinata a naufragare quando a gennaio si vedeva ultima in classifica a sei punti, con il covid che aveva devastato la squadra.

Da lì in poi un grande girone di ritorno, con vittorie prestigiose come quelle con Milano al Forum, con Treviso al Palaverde e tante altre, unite ad un gioco ed un’identità di squadra ben definita, ma che non sono bastate per la riconferma del coach toscano, che invece pareva sempre più probabile.
Con l’addio al Bullo è sempre più certa, come spesso qui affermato, che la decisione di Scola sarà quella di terminare con il basket giocato dopo le Olimpiadi ma rimanere attivamente in Pallacanestro Varese come ruolo dirigenziale, d’immagine in Europa e nel mondo del brand e magari anche come azionista per portare capitali importanti e vitali per dare uno slancio importante a tutta la realtà varesina, di cui El General si è innamorato.

Ora però chiaramente tutta l’attenzione del popolo biancorosso è incentrata sul futuro prossimo in panchina e nel nuovo progetto che obbligatoriamente si aprirà con il nuovo coach. Un progetto improntato alla valorizzazione del materiale umano e tecnico che verrà messo a disposizione. 
Come diceva il GM Conti qualche giorno fa, Varese dovrà puntare molto su giocatori da formare, valorizzare, da cui cercare di tirarne fuori ed usufruirne il massimo, per poi lanciarli su altri grandi palcoscenici, mentre i giocatori fatti e finiti presenti in squadra saranno solo qualche eccezione ed occasione.

Il toto allenatore allora si porta con sè gli allenatori che hanno o potrebbero avere le caratteristiche giuste.
Il primo della lista è senza dubbio Meo Sacchetti, oggi allenatore della Nazionale ma che probabilmente verrà sostituito dopo il Pre Olimpico di Belgrado di fine giugno, e che rappresenterebbe il profilo ideale come simbolo di Varese, della varesinità, come sviluppatore di talenti. Sarebbe anche perfetto per aprire un nuovo ciclo a livello di gioco, con un’idea che passerebbe dal marchio identificativo degli ultimi anni di una difesa aggressiva, intensa e feroce, ad una squadra più prediletta all’attacco e al gioco offensivo, con tiri rapidi nei primi secondi di azione. Un progetto che sarebbe votato a riprodurre il miracolo Cremona che proprio il Meo, con la collaborazione di Andrea Conti, riuscirono a mettere in piedi e chissà che magari il duo vincente non si possa ripetere a Varese. Inoltre la sua figura sarebbe un lancio d’immagine del brand importantissima per attirare nuovi sponsor e risorse. Chiaramente si parla di un allenatore che costa tanto, che pretende giustamente molto e che ai giovani talenti vorrebbe abbinare qualche grande giocatore per partire fin da subito competitivi.

Dietro di lui due nomi su tutti, meno altisonanti certo, ma che negli anni hanno dimostrato di saper fare ottime cose: uno è Maurizio Buscaglia che, dopo aver chiuso la parentesi di Brescia non nel migliore dei modi, potrebbe cercare a Varese di imbastire un progetto stile Trento che lo portò fino alla finale scudetto. Grande valorizzatore di talenti e giovani, capace di imprimere una chiara idea di gioco alla squadra. Era già in lizza dopo l’esonero di Caja lo scorso settembre per sedere sulla panchina biancorossa, ora potrebbe essere il momento buono.

L’altro è Antimo Martino, che da Reggio Emilia voci danno vicino a Varese, per un allenatore che ha saputo fare sicuramente ottime cose sulla panchina della UNAHOTELS, come le Final Eight di Coppa Italia raggiunte quest’anno dimostrano, ma che poi ha perso completamente il timone della nave finendo con l’esonero a poche giornate dalla fine del campionato, sostituito proprio da Caja per evitare l’incubo retrocessione.

Sempre come profilo di allenatore giovane che sappia valorizzare i talenti a disposizione, nelle ultime ore sta circolando anche il nome di Adriano Vertemati, ex coach di Treviglio, ora vice di Trinchieri al Bayern Monaco, che rappresenterebbe davvero una grande sorpresa. 

Infine c’è il nome forse più difficile ma che sicuramente, al pari di Sacchetti, scalda il cuore dei tifosi biancorossi come non mai, ovvero quello di Gianmarco Pozzecco. L’attuale coach della Dinamo Sassari con molta probabilità lascerà la Sardegna a fine stagione a causa delle troppi incomprensioni con il presidente Sardara, nonostante gli ottimi risultati a livello di campo e di benevolenza nello spogliatoio che ha portato nell’isola. Un suo ritorno, nonostante lui abbia dichiarato essere impossibile qualche mese fa, perché troppo condizionato emotivamente dalla situazione, sarebbe un colpo di teatro clamoroso che accenderebbe quel fuoco nel cuore di tutti i tifosi, in fibrillazione per questi giorni che determineranno il futuro della Pallacanestro Varese.

Alessandro Burin

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