La decisione sul futuro di El General Luis Scola, era attesa in casa Openjobmetis Varese per i primi di settembre e così, arrivati al 3, la linea del futuro del campione argentino è ormai tracciata.
Tutte le strade portano ad un futuro, o meglio, un presente in biancorosso dietro la scrivania, come anticipato qualche giorno fa, che sarà inizialmente come collaboratore stretto, se non braccio destro, del Toto Bulgheroni, uomo chiave e artefice principale dell’arrivo del campionissimo di Buenos Aires un anno fa nella Città Giardino.

Una collaborazione in cui Scola avrà modo di imparare al meglio quel lavoro dirigenziale, fatto di sagacia, esperienza, capacità di analisi della situazione, valutazione del contesto, insomma tante variabili che fanno poi con il tempo un grande dirigente. Non che Scola non sia già molto pronto su questi punti, dato il suo background cestistico che lo ha portato a conoscere la pallacanestro di tutto il mondo praticamente e vivere situazioni sempre diverse, con lo status di leader, però un periodo di crescita e sviluppo al di fuori del campo può sempre essere utile e con un maestro come il Toto, le nozioni da apprendere sono tra le più diverse e importanti.

Un affiancamento che porterà Scola ad entrare sempre di più in contatto con la squadra, ma non solo, perché per lui ci sarà anche un importante ruolo come osservatore di giovani e qui la faccenda si rende sempre più intrigante.

Il pensiero che un campionissimo come El General entri nelle vesti di colui che valuta, esamina, studia, giovani ragazzi pronti a scrivere il futuro della Pallacanestro Varese, è sicuramente un surplus in più per quel progetto di crescita dei nuovi giocatori nel settore giovanile biancorosso che sta a cuore alla società, in attesa di capire poi come si risolverà il contenzioso in atto con Academy, dopo che alla fine di questa stagione il contratto con la realtà che oggi gestisce tutto il settore giovanile biancorosso terminerà.

Un’investitura importante per Scola, che avrà così la possibilità di mettersi all’opera per scoprire nuovi giovani talenti, pronti a tuffarsi sulla scena del grande basket, un po come quando toccò a lui all’età di 17 anni, lasciare l’Argentina per inseguire il grande sogno di diventare un giocatore professionista, obiettivo realizzato alla grandissima verrebbe da dire.

Comunicazioni ufficiali ancora non ci sono, ci vorrà ancora un po’ di tempo, forse qualche giorno, forse un po’ di più, quello che è certo è che Scola e Varese continueranno il loro sodalizio, con una figura che può solo che portare ampio respiro internazionale, ad una società che punta a rilanciarsi in maniera forte sul campo e non solo, con il progetto Vertemati solo all’inizio.

Alessandro Burin

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