La salvezza matematica, raggiunta nonostante la sconfitta interna con Trieste, ha già proiettato la Openjobmetis Varese nella dimensione della stagione 2021-2022, nonostante una piccolissima speranza persista ancora per la conquista dei playoff.
Intanto, in attesa della gara del 10 maggio contro Brindisi che potrebbe risultare addirittura ininfluente se Trento riuscisse a battere i pugliesi nel recupero del 5 maggio, in casa biancorossa sono partite più che mai le manovre di programmazione per la prossima stagione ed è logico, se non quasi scontato, che l’argomento più chiacchierato sulla bocca di tutti sia relativo a cosa farà Luis Scola il prossimo anno.

L’argentino è stato vero trascinatore della squadra quest’anno, in campo e fuori, a livello tecnico, caratteriale e d’immagine, ma l’evolversi della pandemia di covid-19 ha purtroppo tolto la possibilità alla gente di Varese di godersi questo grandissimo campione dal vivo.
Se, quindi, dal lato meramente emozionale l’annata di El General nella Città Giardino è stata completamente diversa da quanto preventivato, dal punto di vista sportivo individuale le premesse sono state più che mantenute, come i numeri dimostrano: 17.9 punti e 6.7 rimbalzi di media a partita sono statistiche enormi di un campione che non dimostra di avere 41 anni ed essere quasi al termine della carriera. Questi numeri sembrerebbero allontanare almeno per un’altra stagione il ritiro del campione dal basket giocato e che ora punta fortemente ed in maniera concreta alla sua quinta Olimpiade, nell’ennesimo traguardo della sua gloriosa epopea.

Nonostante tutto, però, Scola, a più riprese, non in ultimo ai nostri microfoni in esclusiva al termine della gara con Trieste, intercettato fuori dal palazzetto di Masnago, non ha mai dissipato i dubbi sul suo futuro almeno in termini di basket giocato, perché se sul parquet il suo futuro resta incerto e appare ad oggi lontano dalla possibilità di continuare a giocare, fuori dal campo Luis ha le idee ben chiare ed il suo volere è quello di rimanere a Varese al 100%.
La scelta è motivata dalla grandissima alchimia creatasi tra il campione di Buenos Aires, la sua famiglia e la città, nata e sviluppatasi in maniera quasi inaspettata per un atleta di livello mondiale a cui è bastato un anno per fare della Città Giardino la sua nuova culla. Una decisione che lo ha anche così spinto ad investire anche in maniera economicamente importante in una bellissima casa nel borgo di Mustonate, che tanto richiama e assomiglia per certi versi ai paesaggi dell’Argentina, tra il verde, il sole ed i cavalli.

Ed allora il suo legame con i colori biancorossi è destinato a durare, ma in quali termini? E’ oggettivamente difficile pensare che la società possa attendere la decisione del campione argentino fino al termine dei giochi olimpici, che tra l’altro non sono ancora stati confermati. Questo inevitabilmente condiziona e sposta buona parte della programmazione e della costruzione della nuova squadra, con l’obiettivo dell’esecutivo varesino che sarebbe quello di prolungare ancora per un anno la sua permanenza, confidando nella riapertura dei palazzetti a partire dal prossimo campionato.

Una scelta, quest’ultima, che condizionerebbe appunto il mercato, in quanto Varese per tenere Scola avrebbe quanto mai l’obbligo di non incappare nell’errore commesso quest’anno, con tanto di sfortuna a fare la sua parte, ovvero nel lasciare l’argentino a dover dare molta quantità sotto il ferro e nel pitturato limitandone la qualità offensiva e spremendolo fisicamente. Per fare questo sarebbe fondamentale quindi impostare la squadra con elementi che possano lasciare El General nell’ormai assunta posizione di 4, circondandolo di almeno tre elementi che possano fargli da bodyguard nella bagarre di gioco e nella pressione difensiva. 
In quest’ottica il ritorno di un Jalen Jones, sulla via del recupero dell’infortunio al tendine d’Achille, sembra sempre più probabile traslando e ridiscutendo alcuni termini del contratto firmato lo scorso anno. Il vero colpo del GM Conti e di Toto Bulgheroni sarebbe quello di riuscire a trattenere un Egbunu dimostratosi perfettamente a suo agio in campo con Scola e fuori con l’ambiente varesino.
Un’impostazione di questo genere potrebbe convincere Luis ha prolungare il suo percorso nel mondo del basket giocato e farlo in maglia varesina, con l’accordo chiaro di evitare gli straordinari in termini di minutaggio che quest’anno lo hanno affaticato e non poco, soprattutto nel periodo post covid; sarebbe inoltre stimolato dalla possibilità di vivere appieno il calore del tifo biancorosso.

L’alternativa, che ad oggi pare essere anche la scelta verso la quale stia propendendo maggiormente Scola, sarebbe quella di un ruolo esterno in società o come uomo immagine in Italia e nel mondo della Pallacanestro Varese, in quel discorso di esposizione del brand varesino tanto cara al nuovo corso societario impostato lo scorso maggio.
Le carte ormai sono sul tavolo e sono anche tutte scoperte. Resta da capire quale mossa vorrà fare El General per il suo futuro: se provare l’ultimo grande all-in della carriera e sparigliare il banco, oppure ritirarsi con il suo grande malloppo di fiches dal tavolo evitando magari una giocata che potrebbe compromettere la fantastica partita condotta fino ad oggi. 

Alessandro Burin

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