Finalmente si potrà fare giustizia! Ci siamo occupati più volte della vicenda che ha coinvolto l’arbitro varesino Daniele Minelli a partire dal 2 settembre 2020 quando l’Italia calcistica intera aveva recepito con stupore della sua dismissione dal CAN di Serie B insieme a Nicolò Baroni, esattamente 20 giorni dopo essere stato scelto come quarto uomo per la gara di ritorno della semifinale playoff per la Serie A tra Pordenone e Frosinone.
Qualcosa non tornava, era lampante: tante ombre e poche luci, come vi avevamo segnalato ad inizio 2021 con il ricorso dei due arbitri nei confronti dell’AIA. Su una lista di 25 fischietti, Baroni si era piazzato 23° e Minelli 24°. Avrebbe dovuto essere dismesso l’ultimo della graduatoria, Ivan Robilotta, con Eugenio Abbattista che era arrivato al tetto massimo di 8 stagioni di appartenenza al ruolo. Perchè non è stato così allora?
Ora, finalmente, si è alzato il polverone e si sono abbassati i muri della Procura di Roma che, grazie alla documentazione fornita, potrà fare chiarezza sulla vicenda e, soprattutto, sul mondo arbitrale che durante i tre mandati della gestione Nicchi avrebbe sconvolto il sistema ritoccando al rialzo le valutazioni di alcuni fischietti per manipolare la graduatoria che determina le carriere e stabilisce quindi chi sale in Serie A e chi invece va a casa.
A provare quanto sostenuto, gli screenshot della chat ‘Commissione Can B’ dove sono inseriti i componenti della commissione arbitri datati 21 agosto quando, a stagione conclusa, avrebbe dovuto essere completato e addomesticato il file con tutte le valutazioni delle gare playoff. A tutt’oggi nessun arbitro ha ancora ricevuto la scheda con i voti delle ultime 5 gare arbitrate nella scorsa stagione: un sistema evidentemente atto a poter manipolare proprio i voti.
L’obiettivo era di far crescere il giudizio di Abbattista, designato per dirigere la gara playoff Spezia-Chievo: “Ci mancano ancora tutti i voti dei playoff, nomi e schede di promossi e dismessi”, si legge nelle chat. “Metti 8.60 a tutti”, viene suggerito e poi “Prova Abbattista 8.70 dovrebbe andare bene“. “Occorre mettere 8.70 a Sacchi, a Fourneau e Abbattista…”.
Quando l’elenco viene inviato con i voti manipolati, la graduatoria è quella che oggi tutti vediamo con Abbatista che, grazie a quel 8.70, diventa il terzo miglior arbitro della Serie B e, nonostante debba essere dismesso per limiti di età, gli viene concesso un anno in deroga proprio per le sue grandi capacità.
L’ultimo della graduatoria, come segnalato, è Robilotta. In questo caso per non farlo fuori l’Aia, oltre a cambiare un voto al rialzo a stagione conclusa, per la prima volta nella sua storia fa riferimento a una norma che permette di salvare le matricole al primo anno in CAN B anche se di fatto arbitrano male.
A fare luce sulla vicenda è stata la Repubblica che ha dedicato due pagine nell’edizione di oggi. Notizia ripresa immediatamente da tutti i principali siti sportivi e dai telegiornali nazionali come il TG 5, che nella prima edizione della mattina, non lascia dubbi sulla vicenda: “Un vero terremoto per la classe arbitrale“.
La Repubblica ha anche provato a contattare Emidio Morganti, allora responsabile dell’organo tecnico di valutazione, che si è trincerato dietro un “forse” dopo l’evidente prova delle chat.
Truffa e falso a carico dei responsabili dell’AIA sono le denunce per quanto accaduto. L’organo che doveva vigilare su chi doveva far rispettare le regole del gioco del calcio in realtà agiva con regole di comodo sulle valutazioni. Un’ombra enorme su un sistema che, grazie alla nuova elezione di Trentalange a capo dell’AIA, non può più essere messa in atto in quanto tutti sono stati subito sostituiti nei loro ruoli.
Minelli e Baroni meritano giustizia. Una vita professionale dedicata al mondo arbitrale è stata loro tolta ingiustamente e deve essere loro restituita.
Michele Marocco