Troppo brutto per essere vero. Ne è ben consapevole mister Rossi che sa di dover contare fino a 1000 prima di commentare la sconfitta del Città di Varese a Imperia; nonostante un buon inizio la rimonta ligure sancisce il 2-1 finale che evidenzia tutti i limiti dei biancorossi. “Non si può regalare una partita così – attacca Rossi -. Mi scuso per il termine, ma abbiamo perso da co****** e già nel primo tempo ero incazzato nero: non è possibile rianimare una squadra in difficoltà com’era l’Imperia“.

Il commento rabbioso di Rossi ben si adatta ad una duplice lettura, sia in ottica campionato sia soprattutto nell’ottica dei 90′ odierni. L’Imperia arrivava infatti da un periodo nero, condito dal cambio di allenatore, e dalla bruciante sconfitta contro il Borgosesia; quest’oggi, infatti, nei primi minuti si è vista una squadra impaurita che ha sofferto un ottimo Varese, incapace tuttavia di difendere il vantaggio acquisito e, in seconda battuta, di restare aggrappato al match.

Ciò che è mancato oggi – continua Rossi – è stata la capacità di leggere la partita, e questo è avvenuto già nel primo tempo. Ogni volta che muovevamo i quattro giocatori davanti loro andavano in difficoltà, ma dopo il vantaggio lo abbiamo fatto troppo lentamente e non siamo stati nemmeno capaci di gestire la fase di impostazione come avremmo dovuto. Poi tre errori in fila hanno spianato la strada al loro pareggio: rimessa laterale regala, corner concesso e rigore a condire la frittata. Sbagliare un rigore ci può stare, per carità, e forse è più grave l’errore di Minaj; è la testa che non c’è e questo si riflette nella mancanza di determinazione e cinismo. Oggi abbiamo regalato una vittoria”.

La presenza dei tifosi non è mancata e, anche da questo punto di vista, Rossi non usa mezzi termini: “Se sono incazzati hanno ragione. Mi scuso con tutti loro perché hanno fatto tanta strada per venire a vederci perdere contro una squadra che non si poteva non battere. L’Imperia è stata inesistente per mezz’ora, poi li abbiamo fatti rinascere: l’espulsione di Monticone è solo la punta dell’iceberg, perché è tutta la squadra a non aver avuto lucidità. Siamo mancati di testa e abbiamo davvero resuscitato una squadra morta. Negli spogliatoi mi sono fatto sentire: la responsabilità di questa sconfitta è tutta mia, perché io ho costruito questo gruppo con la società, ma i calciatori devono darsi una svegliata“.

Dall’altra parte, un misurato Nicola Ascoli (comportamento diametralmente opposto rispetto all’agonismo e alla fame di vincere dimostrati in panchina) commenta così l’importantissimo risultato ottenuto dai suoi giocatori: “Questa vittoria ha un’importanza smisurata perché arriva, dopo una brutta sconfitta, contro una squadra fortissima costruita per competere ad alti livelli. Affrontare il Varese a tre giorni dalla sconfitta di Borgosesia era forse la cosa più difficile da fare, e sono orgoglioso del risultato portato a casa dai ragazzi”.

Compattezza e sacrificio sono le qualità che Ascoli ha evidenziato nella prestazione dell’Imperia, e sono proprio queste caratteristiche che il tecnico esalta, alla seconda sfida sulla panchina nerazzurra: “Non eravamo brocchi tre giorni fa, non siamo fenomeni ora; eppure questa vittoria, se saremo bravi, potrà essere la chiave di volta del nostro campionato: nonostante le assenze importanti di oggi (Mara, Demontis e Di Lauri, ndr) ci siamo sbloccati mentalmente e ora guardiamo al futuro con fiducia cercando di dare il massimo contro il Derthona, una delle squadre più in forma del campionato”.

Matteo Carraro

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