Parlando di football abbiamo imparato a conoscere la celebre frase: “L’attacco vende i biglietti e la difesa vince le partite”. Andrea Mora ha fatto sua questa massima e l’ha messa in pratica sabato scorso: gli Skorpions hanno eretto un muro contro cui i Lions Bergamo si sono sempre scontrati e il cornerback classe ’93 si è reso protagonista con un paio di spettacolari intercetti.

Ed è ormai da qualche stagione che Mora si è legato agli scorpioni di Varese, con grandissimi risultati, per dar seguito ad una passione sbocciata a 17 anni. “Circa undici anni fa – racconta Mora – ho iniziato a giocare a football: il padre di un mio amico ha avvicinato me ed altri a questo sport e, giocando tra di noi, abbiamo deciso di fondare una nostra squadra. È quindi nata la Arona 65ers e, attraverso varie conoscenze, abbiamo attirato altri ragazzi iniziando così a giocare a Flag; all’inizio non avevamo fondi e ognuno si comprava l’attrezzatura da sé, ma quel periodo mi ha aiutato a forgiarmi a livello caratteriale”.

Da lì come sei arrivato agli Skorpions?
“Ben presto siamo riusciti a passare al Tackle e ci siamo iscritti al CIF9 per un paio d’anni. Poi, purtroppo, complice la fine della scuola, ognuno ha cominciato ad andare per la sua strada e, in mancanza di giocatori, abbiamo sciolto la squadra a 9.  La Flag Senior è invece rimasta, io gioco sia da centro sia da cornerback, e negli ultimi anni abbiamo raccolto grandissimi risultati: siamo stati campioni d’Italia nel 2015, nel 2019 e nel 2020. Per quanto riguarda il Tackle, però, ognuno di noi si è accasato altrove: io e altri siamo così arrivati agli Skorpions dove ci troviamo davvero bene”.  

Passiamo quindi all’attualità e torniamo proprio sulla partita di sabato scorso: a livello difensivo è stata praticamente un partita perfetta.
“Sì esatto, e siamo felicissimi perché l’avevamo preparata in questo modo: il nostro scopo era mantenere un alto livello difensivo e confermarci come miglior difesa di tutto il campionato. L’abbiamo fatto egregiamente e questo non può che essere motivo di orgoglio. In quattro partite abbiamo subìto solo 21 punti; dobbiamo continuare su questa linea anche nelle prossime due partite”.

Avete battuto due volte su due i Lions; che emozione è stata farlo e, soprattutto, impedir loro di fare punti?
“L’esordio è stato un po’ una sorpresa perché dovevamo ancora capire quale fosse il loro e il nostro livello; batterli in quel modo è stato davvero soddisfacente. Eravamo poi certi che la partita di ritorno non sarebbe stata come quella d’andata e, infatti, sono arrivati a Varese con maggior convinzione e determinazione, anche se noi siamo stati bravi a mettere in campo quanto fatto in allenamento”.

A proposito del tuo ruolo, qual è il compito più difficile per un corner back?
“In generale, ovviamente, difendere sui lanci e, a tal proposito, ho la fortuna di allenarmi con grandissimi ricevitori che ti spronano a migliorare costantemente. Tra l’altro i nostri ricevitori sono tutti giovani ed estremamente veloci: Zanovello, ad esempio, ti fa piangere in allenamento ma gioire in partita (ride, ndr) e allenarsi con lui è davvero stimolante”.

Come ti prepari ad una partita?
“La preparazione al giorno d’oggi si fa anche e soprattutto attraverso lo studio dei video. Io in particolare mi concentro proprio sui ricevitori e, in questo, mi aiutano molto i coach che studiano i filmati e li dividono in base all’attacco e alla difesa; inoltre, studio anche i quarterback avversari per capire come e dove tendono a lanciare. Contro i Lions mi sono fatto sorprendere al primissimo lancio, una delle poche azioni in cui hanno conquistato parecchie yard: ho quindi immaginato che il loro QB avrebbe riprovato la stessa traccia e non mi sono più fatto superare”.

Qual è la forza degli Skorpions?
“L’unità di gruppo perché gli Skorpions sono davvero affiatati. Basti pensare che i ragazzi provenienti dagli Hammers sono arrivati solo a febbraio, ma si sono integrati a tal punto che sembra di averli in squadra da sempre. Inoltre, gioca a nostro favore la grande competizione che c’è tra attacco e difesa perché ci alleniamo con un’intensità pazzesca e ciò porta la difesa a fortificare l’attacco e viceversa: questo è uno dei mantra di coach Holt”.

A proposito di Holt, come ti trovi con i coach?
“Holt dà una grinta assurda e con il suo carattere ti spinge sempre a fare meglio: insieme a sua moglie ha studiato allenamenti più atletici ed intensi, esercizi che solo ora ci sembrano normali perché ci siamo abituati a farli. Gli altri coach si sono ben adattati alla nuova politica e sono loro stessi motivati dal lavorare con Holt: Donati, ad esempio, ha sempre studiato i video prima delle partite, ma ora lo sta facendo con rinnovata passione e precisione. Inutile specificare che il rapporto con tutto il coaching staff è eccezionale”.

Come concili la tua vita con il football?
“Io lavoro in un saponificio a Brebbia e non ho problemi a conciliare i miei orari con gli allenamenti e le partite; tra l’altro alleno l’attacco della Flag Femminile perché a Flag, agli inizi quando eravamo in pochi ad Arona, ho giocato in entrambi i ruoli”.

A questo punto non posso fare a meno di chiederti un commento sul bellissimo terzo posto conquistato dalla Flag Femminile alle finali di Grosseto.
“Mi aspettavo molto dalle ragazze e non mi hanno deluso. Sono fiero di loro e si vede la passione che mettono in ciò che fanno; hanno un’intensità pazzesca che sembra superiore alla nostra perché sanno esprimerla direttamente. Portarle sul podio è stata un’emozione fantastica e sappiamo che nei prossimi anni potranno puntare davvero in alto”.

Tornando a voi, invece, domenica si deciderà il primo posto contro i Daemons; che partita ti aspetti?
“Siamo molto carichi e ci stiamo preparando con la massima convinzione e attenzione. Holt mette sempre più allenamenti in previsione della partita e presta particolare attenzione al pregame; domenica scopriremo se la nostra preparazione è stata sufficiente. Da loro, invece, mi aspetto una partita diversa rispetto all’andata perché inevitabilmente ci avranno studiati a lungo e cercheranno nuove giocate; non ci faremo trovare impreparati e sarà una partita combattuta fino all’ultimo down”.

Qual è l’obiettivo da qui alla fine della stagione?
“Vincerle tutte! Siamo ai playoff dopo quattro partite e questo è già un gran risultato, ma dobbiamo confermare nelle prossime due partite quanto fatto di buono in modo da poter giocare ancora all’Ossola: è una sensazione mozzafiato perché stare in quello stadio ti fa sentire un professionista e non vedo l’ora di giocarci davanti al pubblico”.

Matteo Carraro

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