Sfogliare il librone dei ricordi questa volta non basta. Cercare di frugare tra antiche sensazioni, nemmeno. La verità è una sola: erano anni che in casa Legnano Basket non si avvertiva una simile atmosfera, ovvero un gradevole impasto fatto di gioia, attesa, felicità, ma più di tutto, entusiasmo. E sopra il PalaBorsani, il palazzetto che accoglierà di nuovo i Knights dopo le due stagioni di “esilio” in via Parma, il corroborante venticello dell’entusiasmo lo puoi vedere, assaporare, quasi toccare. 

Una dolce brezza che ti avvolge e ti rimanda ad una dozzina d’anni fa quando la coppia Tajana-Basilico, con un atto d’imperio, portò la serie B2 in città.
Poi, se è vero che la storia spesso si ripropone ecco che la stessa, raccontata in tono benaugurante, dice che probabilmente è  arrivato momento di rivivere suggestioni già transitate da queste parti.

Un momento che il presidente legnanese suggella in apertura esibendo una sciarpa da tifoso che reca una scritta più che significativa. Simbolica: siam sempre qui.
“Siamo tornati in serie B – esordisce Tajana -, grazie allo scambio di diritti con la Robur Saronno, club che desidero ringraziare pubblicamente, e parteciperemo a un campionato che rappresenta il punto di approdo ideale per una città come Legnano; per una società come quella che ho l’onore e l’orgoglio di dirigere; per il nostro movimento che, vale la pena di ricordarlo e sottolinearlo, conta oltre 500 giocatori dal minibasket al vertice della piramide e, infine, per la passione che il pubblico e i nostri meravigliosi tifosi ci ha sempre dimostrato. Quando ci si è presentata l’opportunità di acquisire la categoria io e Bizio Basilico, mio grande amico e sodale da quasi 20 anni, non abbiamo avuto la minima esitazione e ci siamo detti l’un l’altro: “Si va, si riparte”. Perchè, signori e signore, questa per me, per noi, per tutti i Knights, rappresenta davvero una ripartenza, una sorta di rinascita. Attesa. Perchè gli ultimi due anni trascorsi in Gold sono stati davvero difficili per mille e più ragioni. Adesso ci aspetta la serie B, un campionato nazionale che affronteremo come abbiamo sempre fatto: giocando col massimo dell’impegno, spinti dalla voglia di fare bene e di dimostrare che il Legnano Basket “sente” questa categoria ed è pronto a viverla da protagonista sia dal punto di vista organizzativo, sia tecnico. Pensiamo di aver allestito una buona squadra che ha le carte in regola e tutte le qualità per puntare con decisione all’obiettivo playoff. Abbiamo quindi davanti a noi un traguardo agonistico ben definito ma, più di tutto, vogliamo riconquistare il nostro pubblico e riaccendere il fuoco di una passione che, ne sono sicuro, in questi due anni non si è mai spento, ma arde ancora sotto la cenere. Chiediamo ai nostri tifosi di starci vicino e riempire il PalaBorsani pur al netto di norme anticovid che contesto apertamente perchè ammettere solo il 35% dei potenziali spettatori avendo la garanzia del green pass mi sembra una sciocchezza. Il PalaBorsani sarà comunque il luogo perfetto per ri-accogliere la nostra gente che in questo impianto, del quale abbiamo fortemente voluto la gestione, dovrà sentirsi come a casa. Anzi, meglio che a casa perchè il “Borsani”, ce lo auguriamo tutti, diventerà il centro delle emozioni per chi ama la pallacanestro e per chi, come me, va fuori di testa per i Knights“.

Breve, ma ricco di spunti tanto interessanti, quanto incisivi è stato l’intervento di Maurizio “Bizio” Basilico, general manager del team biancorosso: “E’ bello essere qui e – dice Basilico -, è gratificante poter rivivere e trasmettere di nuovo lo stesso livello emozionale vissuto tanti anni fa, ai tempi del nostro primo campionato di B. Siamo in B, felici di esserci e prontissimi a dimostrare che il Legnano Basket non solo merita di giocare in categoria perchè noi non siamo mai retrocessi e, giusto evidenziarlo a favore dei distratti, dei maligni, o di quelli con scarsa memoria, nel 2019 abbiamo lasciato la A2 con una salvezza in tasca. Pertanto, come abbiamo sempre fatto anche in passato, onoreremo il campionato rispettando il gioco della pallacanestro consapevoli anche del ruolo sociale che il Legnano Knights esercita e sviluppa in città. Sentiamo dentro di noi il dovere di offrire il meglio possibile ai nostri 500 tesserati, alle loro famiglie e agli appassionati, davvero tantissimi, che ci seguono con simpatia e affetto da tantissimi anni”.

Gran parte dell’attenzione dei “media” si posa, e non può essere diversamente, su Tommaso “Tommy” Marino, il dichiarato “oggetto del desiderio” del presidente Marco Tajana il quale, è risaputo, per diversi anni ha inseguito il carismatico playmaker cresciuto nel vivaio della MPS Siena.  
“E’ vero – conferma Marino, regista dotato di personalità e fosforo -, negli anni passati tra il sottoscritto, il Legnano Basket e il “Pres” Marco Tajana ci sono stati tanti contatti e numerosi incontri che, però, per diverse ragioni, non sono mai approdati  ad una conclusione positiva. Tuttavia, questi “rendez-vous” mi hanno permesso di conoscere bene Tajana col quale, non è un mistero, negli anni si è creata una forte amicizia e una condivisione pressochè totale su tanti argomenti della pallacanestro. Di Tajana apprezzo l’energia, il grande entusiasmo dimostrato nel gestire il Legnano Basket, la lucidità nel proporre idee a ritmo continuo e soprattutto la capacità di guardare oltre gli steccati consueti costruiti intorno al basket. Non a caso Marco, per queste brillantissime qualità, è una delle voci più ascoltate nel mondo del basket anche in ambito nazionale”.

Parliamo anche di pallacanestro: cosa ti ha spinto a scegliere i Knights?
“Due cose: sicuramente il progetto proposto da Tajana, Basilico e dallo staff tecnico, in primis da coach Eliantonio; e il farmi sentire al centro del progetto medesimo, ovvero il fatto che il Legnano Basket mi abbia scelto come elemento-guida per una crescita su base triennale che dovrà essere il “leit-motiv” del nostro lavoro. Poi, è chiaro, conoscendo Marco e il suo livello di ambizione so che insieme riusciremo a tagliare tutti i traguardi che ci troveremo davanti”.

Massimo Turconi

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