Passano gli anni, o meglio i mesi, ma la sfida rimane sempre la stessa. Ci eravamo lasciati lo scrso anno con le finali del campionato tra l’Armani Exchange Milano e la Virtus Bologna nelle quali la squadra allenata allora da Djordjevic aveva annichilito i meneghini, stanchi dalle fatiche delle Final Four di Eurolega, giocate nel mezzo dei playoff a causa di calendari congestionati dal covid-19, in una serie senza storia finita 4-0. Oggi ci si trova a vedere giocare la finale del primo trofeo nazionale ancora tra le due stesse compagini.

Le più forti in campo, così come sul piano economico, Milano e la Virtus rappresentano ad oggi quel binomio che gioca un basket diverso e fuori categoria rispetto agli altri per ambizioni e potenza economica, anche se poi sul parquet il bello di questo sport è l’imprevedibilità e l’azzeramento dei valori sulla carta, con spesso e volentieri la possibilità di assistere a grandi colpi di teatro.
Sorprese che sono sfumate solo di poco nelle semifinali di Supercoppa di ieri, nelle quali sia Brindisi che Venezia hanno venduto cara la pelle prima di alzare bandiera bianca.

HAPPY CASA BRINDISI – AX MILANO 67-72

Brindisi si presentava sul parquet con gli sfavori del pronostico, non solo per aver faticato di più nei quarti di finale contro Sassari, mentre Milano si era ritrovata di fronte una Nutribullet Treviso decimata e distrutta dalle fatiche di Champions Legaue di 24 ore prima ma anche per i valori sulla carta in campo. Squadra nuova quella di Frank Vitucci che, nonostante abbia perso in estate pezzi da 90 come Willis e D’Angelo Harrison, sta dimostrando ancora una volta di aver saputo trovare soluzioni nuove e di qualità in un lavoro ottimo di Giofrè.

Detto questo è stata una partita molto divertente ed equilibrata, nella quale Milano ha iniziato meglio provando a scappare via già nei primi due quarti grazie all’intensità difensiva ed il pressing costante tipici del gioco di Messina. Una scelta tattica che ha dato i suoi frutti, con il punteggio all’intervallo che diceva 27-41 Milano, sembrando quasi una pietra miliare sul match. Al rientro dagli spogliatoi però l’inerzia di gioco cambia e l’Happy Casa con un terzo quarto che clamoroso è definire poco, chiuso 29-10, si porta in vantaggio alla sirena dei 30′ sul 56-51, facendo venire più di un brivido a Milano.
Nel momento più infuocato del match però, Brindisi cala per 4 minuti la sua potenza di tiro e Milano ne approfitta con tanta astuzia e qualità tecnica, guidata da Shields e Delaney che con due triple spezzano il ritmo dei pugliesi e creano l’allungo decisivo che chiude i giochi.

HAPPY CASA BRINDISI – AX MILANO 67-72 (15-21, 27-41, 56-51, 67-72)
HAPPY CASA BRINDISI: Carter (0/1), Adrian 6 (2/4, 0/4, 4 r.),  J. Perkins 5 (1/2 da 3, 2 r.),  Zanelli 3 (0/2, 1/1, 3 r.), Visconti 7 (2/2, 1/3), Gaspardo 5 (1/5, 1/3, 6 r.), Ulaneo ne, Redivo 11 (1/2, 2/5), Chappell (0/2, 2 r.), Udom 3 (0/2, 1/1, 3 r.), N.Perkins 16 (3/6, 2/2, 7 r.), Guido ne. All.: Vitucci.
A|X ARMANI EXCHANGE MILANO: Melli 11 (4/4, 1/3, 7 r.), Rodriguez 2 (1/1, 0/4, 1 r.), Ricci (0/1, 0/1, 2 r.), Biligha, Moraschini ne, Hall 9 (0/2, 1/6, 5 r.), Delaney 7 (2/4, 4 r.), Mitoglou 13 (5/9, 0/1, 7 r.), Shields 11 (3/8, 1/5, 4 r.), Alviti 2 (1/1, 0/3), Hines 11 (5/5, 8 r.), Datome 3 (1/3, 0/3, 1 r.). All.: Messina.

UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS BOLOGNA 71-72

La seconda semifinale di giornata ha visto scendere in campo la sfida tra Umana Reyer Venezia e Virtus Bologna, con i Campioni d’Italia ancora scossi dall’infortunio di Ekpe Udoh, lesione del tendine rotuleo del ginocchio sinistro, che terrà il centro fuori dai campi da gioco almeno per 6 mesi e chissà se mai lo rivedremo in campo in questa stagione.
In questo contesto gli uomini di Sergio Scariolo si sono trovati di fronte forse l’avversario più ostico che potessero incontrare ed infatti il film della partita è stato un assoluto equilibrio spezzato solo all’ultimo. La sfida nei primi due quarti viene accesa dallo scontro tra Sanders e Watt da una parte, quella veneta e Hervey e Jaiteh dall’altra, che ha suon di punti infiammano la Unipol Arena.

E’ un continuo prendersi e lasciarsi tra le due squadre, con Tonut che inserisce nel gioco con prepotenza, saranno 16 i punti per lui alla fine, con sorpassi e controsorpassi che terminano a due secondi dalla fine dei 40′ quando, dopo una tripla di De Nicolao che porta Venezia a -1 non c’è più tempo per ulteriori colpi di scena e le V nere si prendono la finale.

UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS BOLOGNA 71-72 (18 – 20; 31 – 34; 47 – 50)
UMANA REYER VENEZIA: Stone 0; Tonut 16; Daye 9; De Nicolao 5; Sanders 15; Phillip 2; Echodas 6; Mazzola; Brooks 2; Cerella NE; Vitali 3; Watt 13.
All. De Raffaele
VIRTUS BOLOGNA: Tessitori 5; Belinelli 6; Pajola 4; Alibegovic 2; Hervey 17; Ruzzier 2; Jaiteh 9; Alexander 2; Barbieri NE; Weems 7; Teodosic 14; Abass 4.
All. Scariolo.

Appuntamento questa sera per tifosi ed appassionati alle ore 21:00 sempre sul parquet dell’Unipol Arena di Casalecchio di reno per l’atto finale della Supercoppa Discovery+, ennesimo atto della sfida infinita tra Virtus Bologna e Milano, tra Sergio Scariolo ed Ettore Messina, in un vero e proprio scontro tra titani.

Alessandro Burin
(foto FB Virtus Bologna)

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