Un’iniziativa tanto innovativa quanto importante quella messa in campo da Lifebrain e Legnano Knights che hanno aperto un drive trough per i test covid-19 nel parcheggio del PalaBorsani di Castellanza. Un progetto nato in stretta collaborazione tra Lifebrain, Sportpiù Knights Events, società che controlla e gestisce il PalaBorsani, Medical Group ed il Comune di Castellanza, uniti per un’iniziativa volta ad aiutare a fronteggiare l’emergenza sanitaria e, allo stesso tempo, ridare visibilità ad una struttura che il covid ha bloccato nelle sue normali attività quotidiane.
Da giovedì 14 gennaio, infatti, è possibile recarsi in Via Legnano 3 a Castellanza e sottoporsi a al servizio di tamponi molecolari e rapidi che sarà attivo tutti i giorni feriali dalle 9 alle 12. Un servizio pensato e messo a disposizione degli abitanti della zona e non solo, con l’idea di effettuare un gran numero di test che possa aiutare a combattere la pandemia.
Il Direttore Generale del PalaBorsani di Castellanza, Antonio Fagotti, racconta com’è nata l’idea di questo drive trough e quali obiettivi si pone di realizzare questo progetto.
“Tutto è nato perché noi come Legnano Knights e Sportpiù, abbiamo creato una società e vinto il bando per l’aggiudicazione del PalaBorsani, insieme a Castellanza Servizi che è una partecipata del Comune. Questo è stato fatto perché il mondo sportivo deve cercare nuove vie per rilanciarsi e trasformare un periodo di grande difficoltà in un momento di potenziali opportunità. Ci siamo trovati a gestire il PalaBorsani in una situazione abbastanza critica e quindi abbiamo pensato che dare un servizio alla comunità tramite la nostra struttura potesse essere una buona idea e così abbiamo creato questo Drive Trough per i tamponi”.
Ieri era il primo giorno in cui ci si poteva fare il tampone presso il vostro nuovo drive trough, che risposta avete avuto in termini di affluenza?
“L’affluenza non è stata molta, ma appositamente per come è stata impostata tutta quanta l’iniziativa da Lifebrain, con un battage pubblicitario molto contenuto proprio per avere una soft opening e far sì che le procedure potessero andare a regime pian piano. Ieri sono stati fatti una quindicina di tamponi e nel giro delle prossime settimane si andrà sicuramente ad incrementare a livello di numeri”.
Che obiettivo è stato posto in termini di tamponi effettuati?
“Si parla di numeri importanti perchè, ahimè, la seconda o terza ondata arriva ed è già qui e miriamo a riuscire a fare una media di 200-300 tamponi al giorno”.
Questa iniziativa è solo la prima di tante che vedranno un rilancio del PalaBorsani dopo questo periodo duro?
“La concessione del PalaBorsani rientra in una strategia più ampia che ha l’obiettivo di riportare i Knights in un campionato nazionale di livello, come può essere la Serie B o la A, il più presto possibile. L’atteggiamento più intelligente che possiamo avere è quello di avere i riflessi pronti. La pandemia ci ha insegnato che dobbiamo riuscire a distaccarci dai canoni soliti seguiti fino ad oggi in termini di programmazione, che può essere certamente a medio-lungo termine, ma nella quale bisogna essere bravi a reagire tempestivamente a tutte quelle che possono essere le difficoltà o le opportunità che il momento ci pone davanti. E’ chiaro che se si è in zona rossa poco si può fare, gialla di più, la fatidica zona bianca ridarebbe la possibilità di un rilancio importante alla struttura. Già adesso il bar del PalaBorsani era centro di ritrovo per le squadre che venivano a giocare qui, per vedere le partite dalla tribuna allestita appositamente anche con maxi schermi. Penso anche a tutte le iniziative legate al periodo estivo, come la riqualificazione del parco ed altre attività che nel corso del tempo richiedono degli investimenti che la società che lo gestisce è disposta a fare. Ovviamente, per fare degli investimenti importanti è necessario attendere che la situazioni migliori o quantomeno inizi la discesa e l’effetto dei vaccini inizi a vedersi concretamente”.
Alessandro Burin
