In casa Varesina l’inizio di stagione è stato molto sfortunato per Manuel Romeo, approdato a Venegono ai primi di agosto. Già reduce da una lussazione alla spalla riportata la scorsa primavera, che aveva posticipato il suo esordio con le Fenici alla quarta giornata con la Vogherese, il centrocampista classe ’93 ha subito un grave infortunio nella settimana precedente il match contro la Castanese. L’esito degli esami è di quelli che tengono lontano dal campo per parecchi mesi: rottura del crociato e del menisco. E così, per il prosieguo del campionato, il nuovo innesto rossoblù non potrà dare manforte ai compagni, per lo meno con le sue giocate; dalla tribuna, infatti, non mancherà il suo incoraggiamento alla squadra, insieme a quello dei tanti tifosi e sostenitori della Varesina.

Innanzitutto, come stai?
“Diciamo che mi sono messo il cuore in pace e sono abbastanza tranquillo. Questa stagione per me ormai è finita: anche operandomi subito, le tempistiche per il crociato sono di sei mesi e con la fine del campionato ad aprile non farei in tempo a rientrare. Comunque, sto già pensando di programmare l’operazione in modo da avere più tempo possibile per mettermi a posto in vista della prossima stagione. Essendoci di mezzo l’estate, avrei a disposizione otto/nove mesi, quindi spero di essere al 100% per la preparazione di agosto. Purtroppo questo 2021 non mi ha portato molta fortuna: il 28 aprile mi sono lussato la spalla e mi sono dovuto fermare una decina di giorni prima della fine della stagione. È stato un infortunio che mi sono portato dietro per un po’ di tempo, e infatti quest’estate ho dovuto fare un lavoro differenziato di rinforzo. Ci ho messo un po’ di più a entrare in condizione e alla fine ho potuto giocare solo tre partite di campionato e una di Coppa. Ormai, però, la situazione è questa e non resta che affrontarla nel modo giusto, perché nella vita c’è sicuramente di peggio”.

Una cosa molto bella, invece, è stata la dedica dei tuoi compagni dopo la vittoria contro la Castanese. Possiamo dire che questo gesto è un po’ l’emblema della forza del gruppo? Quanto è importante questa coesione per arrivare in alto?
“Noi abbiamo un obiettivo chiaro e per raggiungerlo il gruppo è una componente fondamentale. In uno sport di squadra come il calcio, i singoli contano poco, quindi essere uniti è il primo passo per vincere le partite. Al mio arrivo mi sono trovato subito bene con i compagni, che sono tutti bravi ragazzi non solo umanamente ma anche in campo, quindi la dedica mi ha reso molto felice e mi ha fatto emozionare. Un gesto del genere non è mai scontato e mi ha fatto capire che anch’io ho lasciato qualcosa di positivo in ognuno di loro, altrimenti non avrebbero fatto tanto. Mi dispiace molto essere fuori perché quando sono rientrato non vedevo l’ora di dare una mano alla squadra per raggiungere tutti insieme il nostro obiettivo, ma purtroppo il destino ha voluto che finisse così e non ci posso fare granché. Ovviamente seguirò tutte le partite, tutti gli allenamenti e sarò sempre insieme ai ragazzi per sostenerli, perché ci saranno momenti facili e altri difficili in cui diventerà ancora più importante compattarsi e ci sarà bisogno di tutti, anche degli infortunati”.

In effetti il primo incidente di percorso si è verificato qualche giorno fa contro il Club Milano. Che partita ti è sembrata?
“Il Club Milano è una buona squadra che mi ha fatto una bella impressione. Sicuramente arrivavano galvanizzati dalla vittoria di settimana scorsa e sono stati bravi a metterla sul piano dell’intensità. Noi probabilmente abbiamo sbagliato un po’ l’atteggiamento, perché per far valere le proprie qualità tecniche bisogna prima di tutto mettersi alla pari con gli altri a livello agonistico, ma non ci siamo riusciti, e così sono state le loro qualità a venire fuori. Pur non avendo fatto una partita brillante, abbiamo avuto tre/quattro occasioni nitide da gol, ma non siamo riusciti a sfruttarle. Dopotutto, le squadre forti non sempre giocano meglio delle altre, ma magari con un paio di occasioni riescono a portare a casa la partita. Purtroppo, invece, è andata male in tutto e siamo caduti”.

Domenica sarà il turno del Pavia, che forse tra le squadre date per favorite è quella che sta facendo meno bene delle altre. Quali sono le tue sensazioni pre-gara?
“Penso che dobbiamo andare avanti una partita alla volta e che con il Pavia sarà una sfida importante. Quando si gioca in casa bisogna sempre raccogliere il massimo, perché poi in trasferta si trovano sicuramente dei campi difficili. Il Pavia è una piazza che ha vissuto di calcio di altre categorie e in effetti è un po’ strano vederli qui. Quest’estate hanno costruito un bel gruppo che punta sicuramente a vincere il campionato, ma non sono partiti benissimo, mentre altre squadre da cui ci si aspettava qualcosa in meno sono riuscite a fare di più”.

In effetti, il girone si sta dimostrando veramente equilibrato. Cosa ti aspetti dal prosieguo del campionato, per voi e in generale?
“Dopo qualche giornata la classifica inizia a delinearsi e si fa un po’ più di chiarezza. Noi siamo vicini alla vetta e tra le prime posizioni ci sono ancora pochi punti di distanza. Secondo me, rimarremo favoriti insieme ad altre quattro/cinque squadre e vincerà quella con più costanza. La Castanese è sicuramente attrezzata e ha un buon livello, ma contro di loro abbiamo vinto sia in campionato che in Coppa. Il Varzi si vede che è squadra solida e, anche se non siamo riusciti a batterli, penso che qualitativamente abbiamo qualcosina in più. La Sestese mi ha fatto una bella impressione e direi di stare attenti anche all’Ardor Lazzate, che in questo momento ha una partita in meno e, se dovesse vincere, verrebbe a pari punti con noi. È un’ottima squadra in cui giocano tanti ragazzi che conosco e che si è rinforzata ulteriormente con due nuovi innesti, quindi penso che possano arrivare nelle prime tre/quattro posizioni. Queste, secondo me, sono le squadre che lotteranno per la vittoria finale; poi nel calcio ovviamente ci sono tanti fattori, uno dei quali gli infortuni. Noi, purtroppo, siamo stati un po’ sfortunati da questo punto di vista: io mi sono fatto male, a inizio stagione avevamo avuto qualche problema con Sarr e con Erbini, che adesso è andato via, per cui conta molto se ti trovi ad affrontare partite importanti al 100% o se invece manca qualche pedina importante. In quel caso è normale andare un po’ in difficoltà, quindi ci vuole anche un pizzico di fortuna”.

Da ultimo, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi compagni e agli amici della Varesina?
Sicuramente voglio farci un grosso in bocca al lupo. Mi ci metto dentro anch’io perché tengo molto a questo campionato, come se giocassi, e ad ogni partita sarò in tribuna a soffrire con i tifosi e la società. Penso che se lavoreremo sempre con umiltà, fame e sacrifico, ci toglieremo di sicuro qualche bella soddisfazione. Che dire? Aspettatemi che torno“.

Silvia Alabardi
(foto di Enrico Scaringi)

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