Alessandro Urso sa come si vince un campionato, sa come si può essere determinante per una squadra, e nella manciata di minuti giocati domenica scorsa contro l’Ardor Lazzate lo ha dimostrato. La Varesina non riusciva a sbloccare una gara importantissima, è entrato ed è stato proprio lui a regalare i tre punti alle Fenici.

Con la vittoria di domenica la Varesina ha già attuato una prima “mini-fuga” e la terza giornata contro la Brianza Olginatese potrebbe essere decisiva perché in caso di vittoria gli uomini di mister Spilli vanterebbero un +6 sui bianconeri, individuati come pericolo numero uno del Girone A. Urso ci sarà, magari da titolare, e proverà a replicare la prestazione offerta contro l’Ardor. “Mi sento bene – esordisce l’attaccante classe ’95 – sono carico in vista delle prossime partite e non vedo l’ora di tornare in campo”.

Che emozione è stata entrare e segnare praticamente subito?
“È stata un’emozione davvero intensa e non a caso mi sono lasciato andare nell’esultanza. Al di là del gol, che è sempre una soddisfazione personale, sono felicissimo di aver permesso alla mia squadra di vincere praticamente allo scadere una gara che sembrava orientata verso il pareggio. Ci abbiamo provato per tutto il match, non ci siamo mai arresi e il gol alla fine è arrivato; è stata una vittoria meritata che testimonia la nostra forza”.

Sei entrato in campo con la voglia di spaccare il mondo; quanto è difficile dover cominciare dalla panchina e guardare i compagni che lottano in campo?
“Per un calciatore è sempre dura non poter entrare in campo per aiutare i compagni, ma si fa parte della squadra sia quando si gioca titolari sia quando si parte dalla panchina. Il bene del gruppo deve sempre venire prima del singolo e qualsiasi giocatore di qualunque club dovrebbe esserne consapevole. Quando si subentra dalla panchina è nostro dovere dare tutto, anche solo per una manciata di minuti, perché questo è lo spirito giusto”.

A proposito di questo, mister Spilli ha detto che è ben consapevole di quanto sia difficile dover star fuori ma che al tempo stesso bisogna cogliere ogni occasione quando si ha la possibilità di giocare; direi che hai colto al meglio la tua occasione, è così?
“Sì, come ho detto prima, quando entro voglio sempre dare il massimo e dimostrare il mio valore perché solo così si può continuare a crescere. Sono contento di aver fatto gol, sono felicissimo di aver portato tre punti alla Varesina e anche il mister è rimasto soddisfatto di me”.

Alla Varesina, soprattutto davanti, c’è tanta concorrenza: che stimoli ti dà tutto ciò?
“Sono uno che non fatica a trovare stimoli perché voglio sempre migliorare e sfrutto qualsiasi pretesto per spingermi ad un livello superiore. È bello poter giocare, ma soprattutto allenarsi, con giocatori di questo livello in modo da mettersi alla prova e ovviamente ciò rappresenta uno stimolo per dimostrare di meritare il posto dove sono. Poi ovviamente il mister gestisce le situazioni nella maniera migliore e io rispetto ogni sua decisione facendomi trovare pronto quando mi chiama in causa e mettendomi a sua completa disposizione”.

Hai saltato l’esordio e l’altro giorno hai giocato una ventina di minuti, per cui ti chiedo: dopo quasi sei mesi lontano dal calcio giocato, come stai a livello fisico?
“Un po’ di fatica si sente, lo ammetto, ma credo sia normale. In ogni caso in questi mesi mi sono sempre tenuto in forma allenandomi per conto mio e andando a correre; poi è ovvio che allenarsi in gruppo con gli altri e con il pallone è completamente diverso. Una volta che riesci a far combaciare l’allenamento personale con quello di squadra diventa tutto più facile. Ogni giorno, comunque, mi sento sempre meglio e riassaporare il campo è stato davvero bello”.

A proposito di questo, al di là del gol, che effetto ti ha fatto tornare a giocare una partita ufficiale?
“Ovviamente il gol è stata la ciliegina sulla torta, per cui meglio di così non poteva andare, ma in generale devo dire che è stata un’emozione incredibile perché mi mancava vivere la domenica, lo spogliatoio pre-gara e sentire l’adrenalina della partita. Per un calciatore poter giocare è la miglior medicina che esista”.

Quanto è stata importante la vittoria contro l’Ardor per la Varesina? Le vostre rivali in queste prime due giornate sono già inciampate…
“È stata importantissima perché cominciare un campionato senza errori aiuta a trovare consapevolezza dei propri mezzi e, di conseguenza, l’energia per continuare il cammino. Le altre hanno effettivamente sbagliato qualcosina in queste prime giornate, ma questo non ci deve far abbassare la guardia: è vero che il campionato è corto, ma se si inciampa una volta si rischia di vanificare quanto di buono fatto. Con sole dieci partite chiunque può vincere, per cui dobbiamo restare concentrati su noi stessi e continuare a guardare avanti”.

Guardando avanti si vede arrivare la Brianza Olginatese. Credi che la partita di domenica prossima possa già essere uno snodo fondamentale?
“La Brianza è data da tutti come la grande favorita insieme a noi: diciamo che se dovessimo vincere sarebbe un risultato importante. Il campionato non si deciderà certo domenica prossima, ma il risultato di questa gara potrebbe dare una decisa svolta alla classifica. Come ho detto prima, iniziare bene è fondamentale e noi vogliamo continuare la striscia di risultati positivi”.

Qual è il segreto per vincere un campionato?
“Vincerle tutte sarebbe una risposta scontata, per cui dico che è opportuno evitare passi falsi e, qualora questi avvengano, avere la forza mentale di rialzarsi subito. Anche non prendere gol è fondamentale. Noi, a tal proposito, siamo una squadra davvero ben strutturata dato che tutti contribuiscono alla fase difensiva e dove non arriviamo noi c’è Vito (Spadavecchia, ndr); domenica scorsa, ad esempio, ha salvato un gol praticamente già fatto”.

Il tuo obiettivo personale per le prossime gare?
“Ovviamente vincere il campionato con la Varesina e cercare di fare quanti più gol possibili. Non sono una prima punta, preferisco fare l’esterno offensivo, e quindi voglio anche far fare gol ai miei compagni. Mancano otto partite: darò il massimo per togliermi tante soddisfazioni e portare la Varesina in Serie D”.

Matteo Carraro

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