Una passione che dura da una vita, il pensiero di smettere ma la capacità di incidere ancora, questo è Giuseppe Cannucciari, l’uomo in più per la Valcuviana. Il numero 13, entrato a inizio della ripresa, ha siglato la doppietta decisiva nel derby contro l’Union Tre Valli. “Cannu”, riesce a conciliare gli impegni famigliari e lavorativi con il calcio; oltre a giocare, allena anche gli allievi della “sua” Valcuviana.
Come riesci a portare avanti insieme calcio, lavoro e famiglia?
“Non è facile gestire tutto. Cerco di esserci il più possibile ma tra famiglia e lavoro mi posso allenare solo a settimane alterne. Sono anche il mister degli Allievi della Valcuviana, appena finisco con loro, raggiungo i miei compagni per l’allenamento; in questo modo sono occupato solo due giorni a settimana, ma quanto meno riesco ad adempiere a entrambi i compiti”.
Entrare a partita in corso non è mai semplice, ma contro l’Union Tre Valli lo hai fatto e hai deciso il match. Quanto è importante farsi trovare pronti anche da subentranti?
“Bisogna essere sempre pronti, sia se si parte dall’inizio che a partita in corso e dare il massimo quando si viene impiegati. Non penso ci siano riserve o titolari: siamo tutti sullo stesso livello. Il gruppo è unito e forte; ognuno quando viene chiamato in causa dà il massimo e si mette a disposizione della squadra”.
Avete vinto il derby dopo un inizio di stagione entusiasmante; potrebbe essere una spinta a continuare così?
“Nelle prime giornate abbiamo affrontato le prime della classe e abbiamo dimostrato il nostro valore; anche la vittoria nel derby, contro un’ottima squadra come l’Union Tre Valli, è la prova che siamo sulla strada giusta. I risultati ci stanno dando ragione e ora bisogna dare continuità. L’obiettivo restano i playoff, ma dobbiamo restare concentrati e pensare partita dopo partita, consapevoli di poter ambire alle zone alte della classifica”.
Da quanto giochi nella Valcuviana?
“Ormai sono quattro anni da quando sono approdato alla Valcuviana. Col tempo siamo migliorati, tanto da compiere il salto di categoria, dalla Terza alla Seconda. Ora siamo molto affiatati e, grazie ad alcuni innesti, il nostro livello si è alzato ulteriormente. Gli ottimi risultati di questo inizio di stagione ne sono la prova”.
Hai avuto altre esperienze in altre squadre?
“Ho iniziato a Luino a cinque anni; è il posto in cui ho dato i primi calci a un pallone. Sono rimasto lì fino a 18 anni; con questa maglia ho giocato in Prima e Seconda Categoria e ho perfino disputato alcune gare in Eccellenza. Per altri otto anni sono stato a Maccagno; di questa squadra ho un ottimo ricordo e il gruppo che si era formato mi ricorda molto quello che ho qui a Cuvio: degli amici che si divertono a giocare insieme, sempre pronti ad aiutarsi nei momenti di difficoltà”.
Cosa significa per te il calcio?
“Moltissimo, un calciatore finché può gioca. L’anno scorso avevo annunciato l’addio, pensavo fosse giunto il momento di appendere le scarpette al chiodo, ma la voglia e la passione per questo sport mi hanno convinto a continuare almeno un altro anno. Questa decisione è dipesa molto anche dai miei compagni di squadra; mi hanno dato un incentivo in più per non smettere. Sono tutti ragazzi giovani con tanta voglia, io a dirla tutta alzo la media d’età, ma devo ringraziarli per le nuove motivazioni che mi hanno trasmesso. Se sono qui a giocare è anche merito loro”.
Giovanni Enrico Civelli