La Valcuviana è una tra le squadre del varesotto che non ha ancora ripreso gli allenamenti, preferendo prendersi del tempo per valutare la situazione. Difatti, nelle prime settimane del mese scorso la società del Medio Verbano ha svolto due conferenze online con gli allenatori e i genitori dove si sono date informazioni sui tipi di allenamento consentiti e ha deciso, per la gioia dei propri bambini, di dare il via da settimana prossima agli allenamenti.
Il presidente Gianluca Testa ci ha parlato di come si stanno organizzando per la ripresa: “All’inizio, con le scuole che erano in procinto di chiudere, gli allenamenti consentiti sì ma senza poter interagire col compagno, avevamo preferito attendere. Poi ci abbiamo riflettuto e abbiamo preso la decisione di iniziare. Non è calcio e non sono i soliti modi di fare allenamento, ma è comunque un’opportunità di dare svago ai bambini. Io sarei stato dell’idea di non partire perché sono genitore e il pensiero che mio figlio non possa andare a scuola e invece agli allenamenti sì mi sembra un po’ un controsenso”.

Naturalmente, la scelta della Valcuviana è passata dal confronto con le famiglie dei ragazzi: “I genitori sono d’accordo nel cominciare ma lo sono anche nel pensare che stiamo attraversando una fase assurda e che ha poco senso fare questo tipo di calcio con le scuole chiuse. È una situazione anomala per tutti, con i casi che aumentano e la paura di passare in zona rossa. È molto strano ma dobbiamo un qualcosa ai nostri ragazzi”.

Gli allenamenti saranno solo nel weekend: al sabato pomeriggio i più piccoli, mentre la domenica mattina i Giovanissimi.
“Abbiamo coinvolto anche i ragazzi della prima squadra nella riunione – aggiunge il numero uno viola – e ci siamo parlati chiaro. Abbiamo detto loro che se vogliono usare la struttura possono farlo, nei modi previsti dal protocollo ma hanno preferito di no perché non possono farsi la doccia o fare la partitella e ci hanno risposto che preferiscono continuare ad allenarsi in maniera singola correndo e svolgendo esercizi a casa. Capisco la loro scelta e ha più senso così”.

“Se si potrà – spiega Testa – nei prossimi mesi faremo qualche torneo e l’idea è quella di organizzare, per venire incontro alle famiglie che hanno pagato la quota di iscrizione, un campus estivo per tutti i nostri tesserati, senza gravare economicamente su di loro”.
In conclusione, ci si augura che questa pandemia possa finire al più presto e che soprattutto gli organi preposti diano indicazioni con tempestività. “La cosa brutta – termina la sua riflessione – è che hanno chiuso le piscine temendo che lì ci sarebbe stata una maggiore diffusione del virus ma poi hanno permesso ai campionati di pallavolo, anche nel settore giovanile, di ripartire dove durante gli allenamenti si passano la palla tra di loro e per il calcio, svolto all’aria aperta, non l’hanno consentito”.

Roberta Sgarriglia

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