Alla vigilia di quella che è forse la partita più importante della stagione contro il Vado, il Città di Varese sceglie la via del silenzio non incontrando la stampa; un silenzio, dettato anche dalle tempistiche per la partenza verso la Liguria, assordante che comunque dice tanto e riprende il pensiero di mister Rossi pubblicato sul sito della società: “Questo è il momento della stagione dove contano solo i fatti e non le parole. Bisogna fare bene tutti assieme per svoltare e raggiungere l’obiettivo per il quale tutti stiamo lavorando”. Parole scontate, non banali, che però ora devono tradursi sul campo; e questo non è così scontato.
I biancorossi, ormai lo sappiamo, stanno vivendo il momento più difficile della propria stagione: tra infortuni, errori e sfortuna, la salvezza diretta sembra ormai un miraggio irraggiungibile. Alla luce delle ultime prestazioni, la trasferta di Vado Ligure ha tutto per risultare ancora indigesta: tra le file bosine rientreranno gli squalificati Mapelli e Romeo oltre a Balla, che però è fermo da inizio marzo e si porta dietro una serie di incognite legate alla condizione fisica. Dall’altra parte, tuttavia, saranno molto probabilmente assenti (oggi è attesa la decisione del giudice sportivo) Ebagua e Disabato espulsi domenica scorsa. Ad attendere il Varese ci sarà poi una squadra solida, coriacea e determinata come il Vado, che in questo momento fa della forza mentale la sua arma migliore: dopo la remuntada nel derby ligure contro il Sestri Levante e il blitz a Carate Brianza, il Città di Varese è stato già designato come terza vittima sacrificale.
Ed è proprio questo il nocciolo della questione. Nessuno dubita delle qualità tecniche dei biancorossi, ma più di una volta sono emersi tutti i limiti mentali di questa squadra: il Varese non è mai stato in grado di ribaltare un risultato e da situazioni di svantaggio ha raccolto solo un punto in stagione pareggiando contro la Caronnese. Inoltre è quasi certificata la correlazione gol subìto – blackout: l’esempio del Casale è eclatante dato che al termine di un primo tempo controllato in maniera egregia, è bastato un gol fortuito degli avversari per far crollare le certezze dei biancorossi e permettere ai nerostellati di firmare il controsorpasso.
Altra questione di non indifferente importanza è la sterilità offensiva: il Varese ha il peggior attacco della competizione con solo 23 marcature messe a referto, ben 43 in meno della Castellanzese. È anche vero, ad onor di cronaca, che la difesa biancorossa non è certo tra le peggiori, ma incrociando i dati si ottiene la classifica attuale. Parlando di numeri, una speranza per domani è legata al rendimento fuori casa del Varese: al “Franco Ossola” sono arrivati solo 7 punti (peggior rendimento interno del girone) mentre tenendo conto delle trasferte Capelli e compagni sarebbero decimi con 16 punti.
Anche da questo punto di vista c’è un grande “ma”. Il Città di Varese, per stessa ammissione di mister Rossi, non sa giocare male: la squadra è sempre votata all’attacco e a condurre la partita ma, nel momento in cui gli avversari si chiudono in difesa, i biancorossi faticano davvero tanto. Il Vado è maestro nel catenaccio (pur non rinunciando in toto al gioco corale) e ha un cinismo in attacco che al Varese non si è mai visto; viceversa il pacchetto difensivo varesino fatica a resistere agli assedi finali e i tanti gol presi oltre il 90’ lo dimostrano.
Quindi, come può il Varese vincere domani? La risposta più scontata è che servirebbe un miracolo, ma sarebbe indecoroso parlare di fortuna sdegnando gli sforzi dei ragazzi che, dal canto loro, cercano di mettere in campo tutto quello che hanno. Servirebbe, però, e sarebbe fondamentale, una vittoria “sporca” (come quella di Tortona, ad esempio) a cui bisognerebbe poi dare seguito già da domenica prossima contro il Legnano e da mercoledì 5 maggio con la ripresa del campionato regolare.
E il calendario ci fornisce l’ultimo assist di giornata. La salvezza diretta dista al momento undici lunghezze e, con 33 punti a disposizione, uscire dalla zona playout pare ai limiti dell’impossibile. Ma quali sono i confini della redzone? Difficile a dirsi anche perché le voci relative al cambio dei regolamenti si susseguono con sempre più insistenza: nelle ultime ore, infatti, sembra che il numero delle retrocessioni possa scendere a due per girone e senza passare per i playout. In questo modo, al momento, il Varese sarebbe salvo ma ricordiamo che le indiscrezioni non sono ancora confermate; l’unica certezza, dunque, è quella di ritrovare la retta via e tornare a vincere. Già da domani.
Matteo Carraro