Giornata di presentazioni in casa Pallacanestro Varese che dà il benvenuto al nuovo playmaker Marcus Keene. Il “folletto” arriva nella Città Giardino con il compito di portare geometrie e pericolosità dall’arco, ma soprattutto quell’imprevedibilità nell’uno contro uno e nel gioco in pick’n’roll finora mancati ai biancorossi.
A presentare il giocatore Mario Oioli e Max Ferraiuolo che, nella nuova veste di responsabile dei rapporti tra prima squadra e società, che apre la conferenza presentando così il nuovo playmaker biancorosso: “L’abbiamo scelto per la sua pericolosità ed imprevedibilità offensiva. Potrà darci molto in termini di efficacia non solo nel tiro dalla lunga distanza, quanto anche nel gioco uno contro uno ed in pick’n’roll. Starà a lui ora adattarsi al grande lavoro che la squadra sta facendo ed inserirsi al meglio nel contesto di gioco. Ci tengo a precisare che ad oggi non faremo alcun altro tipo di movimento se non per necessità indispensabili. Ringrazio la società ed il CDA per l’acquisto fatto ed ora sta a noi fare il meglio”.

“Ringrazio innanzitutto la società per avermi voluto qui. Sono un giocatore capace di realizzare molti punti ma so anche giocare bene anche come playmaker. Mi trovo bene a creare tante occasioni anche con molta pressione addosso. Sono arrivato qui per cercare di cambiare il trend della nostra classifica con un obiettivo più di squadra che personale”. Sono queste le prime parole del nuovo numero 45 biancorosso, che si mostra subito molto determinato e sicuro di sé e delle proprie qualità.

Inizia così per Keene una nuova avventura, dopo i primi mesi passati al Cedevita Ljubljiana. E’ arrivato a Varese dopo un paio di telefonate con coach Vertemati e Luis Scola: “Avevo da poco interrotto il mio rapporto con il Cedevita, quando ho ricevuto le chiamate del tecnico e di Scola che mi hanno spiegato quello di cui avrebbero avuto bisogno in squadra e mi hanno convinto ad accettare questa sfida. Mi sono anche informato sulla composizione a livello di roster del gruppo e ho pensato potesse essere una squadra a me congeniale per potermi esprimere al meglio. Anche se non ho giocato nelle ultime due settimane, mi sono sempre tenuto in allenamento e penso di essere pronto fin da subito per aiutare la squadra. Mi aspetto di poter fare bene e dimostrare di valere il livello europeo di basket da cui arrivo. Ho scelto il numero 45 perché è quello che uso nella carriera su NBA 2K solitamente, anche perché il 3, che è il mio numero preferito amando Allen Iverson, era già occupato”.

Keene si troverà così a giocare spalla a spalla con Trey Kell ed Anthony Beane, in una convivenza che a Varese si augurano possa essere delle più prolifiche: “Conoscevo Kell perchè abbiamo giocato nello stesso campionato ed Anthony perché abbiamo un amico in comune. Per quanto riguarda le questioni di campo, penso che pur essendo tutti e tre giocatori molto tecnici non siamo degli accentratori di gioco, anzi, credo che la nostra presenza, anche contemporanea sul parquet, possa giovare alla circolazione di palla”.

Marcus torna così in Italia dopo la sua esperienza Cagliari di qualche anno fa, nella quale ha potuto saggiare il livello del nostro campionato, sfidando Sassari in amichevole qualche volta: “In Italia mi son trovato benissimo ai tempi di Cagliari, soprattutto con la gente. In quell’esperienza ho avuto modo di scoprire il livello della Serie A giocando spesso contro Sassari in amichevole e questo mi ha stimolato a crescere sempre di più per arrivare a competere ad un così alto livello di gioco”.

Giocatore dalla grande rapidità ma dal gap fisico importante, soprattutto in un campionato in cui, anche nel ruolo di play, ci sono molti giocatori forti fisicamente. Keene però non sembra preoccupato di questo, ed anzi, sa bene come girare questo svantaggio apparente a suo favore: “Devo cercare di girare a mio vantaggio questa caratteristica fisica che ho. In difesa cerco di alzare molto la pressione sulla palla e tenere il mio avversario il più lontano possibile da canestro. Quando invece siamo in attacco chi mi marca se è più grosso e lento di me avrà problemi a fermarmi perché sarò più veloce”.

Giocatore nato a San Antonio ma non nel mito degli Spurs: “Non sono un grande fan degli Spurs ed in generale non mi posso considerare tifoso di nessuna squadra. L’unica eccezione vale per il mio carissimo amico Prince (ora giocatore di Minnesota), che seguo sempre con molto affetto”.

Alessandro Burin

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