Anche la 9° puntata ha riservato sorprese ed ospitate eccellenti nel “salotto virtuale” di Varese Sport Podcast, il contenitore biancorosso che ogni lunedì racconta lo sport varesino.
I microfoni accesi a partire dalle ore 19 hanno accolto dapprima Alessio Colombo, addetto stampa della Castellanzese:Ci siamo visti un mese fa o poco più dopo la meravigliosa vittoria con il Gozzano, quando abbiamo conquistato la vetta della classifica, oggi non siamo molto più in giù, appena un punto dal Pont Donnaz, ma devo dire che è stato un mese fatto un po’ di alti e bassi“. “Come nel mese di novembre, quando il campionato si era fermato, anche in questo periodo la squadra ha perso un po’ di ritmo, e qualche passo falso è arrivato, ciò non toglie nulla, però, al campionato straordinario che siamo facendo“. Cosa manca all’appello? All’appello manca un rush finale che speriamo possa essere il più avvincente possibile, con tante sfide decisive, inutile dirlo che lotteremo fino alla fine perchè è un campionato che ci ha insegnato che davvero può succedere di tutto, a partire dal tabù con le squadre del levante ligure che speriamo di sfatare sabato nella trasferta con il Sestri Levante“.

Spazio poi al basket con un ospite d’eccezione qual è il team manager Max Ferraiuolo:Mi trovate invecchiato?” afferma ridendo in apertura riferendosi alla stagione appena conclusa. “È stata una di quelle annate che non ci dimenticheremo più per tutte quelle che abbiamo vissuto in questi mesi, dira che è stata dura è poco, ci sono stati momenti tanto difficili in cui io per primo pensavo che non ce l’avremmo fatta…“. “Poi invece qualcosa è cambiato, ed è cambiato perchè siamo rimasti, gruppo, squadra, perchè non abbiamo mai mollato, ogni ragazzo, ogni membro della staff arrivava al palazzetto con lo spirito giusto, con la voglia di lavorare, tutti hanno fatto la loro parte e per fortuna oggi siamo qui a raccontare di un risultato insperato ma raggiunto“. Come commenti l’apporto del team italiano di cui sei sempre stato sostenitore? “Per tutto quello che ho visto posso sottolineare che oggi li sostengo ancor di più, perchè si sono dimostrati uomini dal grande spessore umano e poi ottimi giocatori, un esempio su tutti quello di De Vico che ad un certo punto ha vissuto più la panchina che il campo, eppure mai un volto scuro, mai una parola fuoriposto, un grande professionista“. Capitolo Openjobmetis, cosa succederà?Cosa succederà onestamente non lo so ma quello che mi auguro è che la strada da percorrere insieme sia ancora lunga e sia molto più ricca di successi di quanti non ne siano stati raccolti fino ad ora“. Vuoi lanciare anche un pensiero del tuo amico Meo Sacchetti nonché coach della nazionale italiana?Si è detto molto in merito, ma anche per lui mi auguro che il percorso possa essere il più lungo possibile“.

Mariella Lamonica

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