La Varesina sta arrivando. Con il passaggio alla zona arancione e la voglia di campo che si fa sentire più che mai, la società sta predisponendo il ritorno dei suoi tesserati sul terreno di gioco per ripartire nella più totale sicurezza e con quel senso di tranquillità che in tempi come questi può provenire solo dal rigoroso rispetto delle norme.
Il responsabile del settore agonistico Paolo Masini spiega quale sarà il programma delle Fenici, che dovrebbe concretizzarsi a breve per la gioia di tanti piccoli e giovani calciatori e delle loro famiglie. 

Pensiamo di partire nell’arco di una settimana Quello che ci frena è il fatto di non poter utilizzare ancora gli spogliatoi, che è un grosso handicap per noi perché i nostri ragazzi non arrivano solo da Venegono ma anche da 10, 15 o 30 km di distanza, e non poter fare la doccia dopo un’attività motoria in cui si suda ci lascia un po’ perplessi, soprattutto in questo periodo in cui le temperature sono rigide. Allora abbiamo pensato di aspettare magari il prossimo weekend per ritrovarci con i ragazzi e fare una mini ripartenza, confidando in un aumento delle temperature tra due/tre settimane. Il programma sarà graduale e gli allenamenti si terranno nelle fasce orarie più tenui dal punto di vista climatico, cercando di evitare le sessioni dalle 19 alle 21 in settimana e coordinandoci con la Prima squadra, visto che ricomincerà ad allenarsi e gli impianti saranno usati anche da loro”. 

Considerando che i campionati delle giovanili non inizieranno sicuramente prima di settembre, diventa molto importante saper gestire questo lungo periodo di stop dalle competizioni, sotto l’aspetto fisico e mentale. Già durante il lockdown la società era stata molto presente e vicina ai suoi tesserati, organizzando attività in DAD per i più piccoli dell’Attività di base e allenamenti individuali personalizzati per i più grandi dell’Agonistica. “Alcuni li hanno svolti in modo puntiglioso -commenta Masini-, altri non tanto, quindi quando torneremo sui campi verificheremo le loro condizioni. Visto che non partiremo con i campionati, faremo una programmazione per l’anno prossimo e cercheremo di ricreare quello spirito di gruppo di cui siamo stati privati in questi mesi”.

A proposito di campionati, una questione importante a livello delle giovanili sarà come ricominciare l’attività mitigando il più possibile la sensazione che quest’anno sia andato perso a causa della pandemia. A tale rigaurdo spiega Masini: “Si parla del blocco delle annate, ovvero che l’annata di quest’anno venga azzerata. Ad esempio, i 2006 del campionato Élite si ripresenteranno la prossima stagione facendo lo stesso identico campionato, che penso sia una proposta a tutela dei ragazzi perché un’annata durata 4 giornate sarebbe un’assurdità”. 
In attesa di quel fischio d’inizio che manca tanto a tutti, continua così: “Magari più avanti si potrebbero organizzare dei tornei di fine stagione per ritrovare l’ebrezza del campo e fare qualche partita, che è la cosa che ci piace di più, nella speranza di poter ripartire l’anno prossimo”.

Nel frattempo, la risposta da parte delle famiglie agli allenamenti individuali è stata più che positiva. Del resto, attraversiamo un momento in cui lo sport, se praticato in modo sicuro come la Varesina vuole assolutamente fare, può diventare una preziosa valvola di sfogo dopo mesi di inattività e isolamento. “Abbiamo notato una certa apprensione da parte dei genitori, che vogliono vedere i ragazzi più impegnati. La nostra intenzione è di ripartire garantendo la massima sicurezza ai ragazzi. Giovedì abbiamo fatto una videocall con i genitori dell’Attività di base e venerdì anche con quelli dell’Agonistica. Abbiamo usato una piattaforma che consente oltre 200 accessi e devo dire che c’è stata un’adesione importante, con 180 famiglie collegate insieme al nostro ds Massimiliano di Caro, Mario Belluzzo, Pierangelo Farinazzzo e me per l’Agonistica e Cosimo Bufano per l’Attività di base. Abbiamo spiegato ai genitori le motivazioni per cui ora siamo fermi, parlando nel concreto delle problematiche attuali. So che molte società sono già ripartite, ma secondo noi la sicurezza non era ancora tale da garantire una ripresa tranquilla e da parte nostra ci siamo posti qualche dubbio, però adesso magari c’è qualche problema in meno e quando passeremo in zona gialla bisognerà vedere se ci aiuteranno ad alleviare i protocolli. Qualche genitore ci spingeva fortemente a riprendere e la maggior parte ha capito le esigenze della società. Non c’è dubbio sulla nostra volontà di ripartire, ma ci siamo presi ancora una settimana di tregua e il nostro appello è stato recepito in modo positivo. L’obiettivo è di ritrovarci a febbraio perché la priorità di questa settimana è di prendere visione dell’impiantistica è sanificare nuovamente le strutture, predisponendo tutto in modo sicuro come era già stato fatto in precedenza affinché i ragazzi possano arrivare in un ambiente sereno”.

Silvia Alabardi

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