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“Il 15 gennaio #io apro, perché lavorare è un diritto”. I ristoratori, i baristi, i proprietari di palestre e di tutte quelle attività fiaccate da tanti mesi di chiusure totali o parziali e ristori che tardano ad arrivare hanno indetto una protesta pacifica per venerdì 15 gennaio, proprio alla vigilia dell’entrata in vigore del DCPM che vieterà anche l’asporto dalle ore 18 in poi a partire da sabato 16 gennaio.
In pratica, i proprietari “sfideranno” le attuali restrizioni alzando le serrande dei propri locali e facendo sedere ai tavoli i clienti (massimo 4 per ogni tavolo) ma senza dare loro la possibilità di consumare. Lo scopo è quello di sensibilizzare e solidarizzare con una categoria che da tempo fa molti sacrifici. Sulla carta, quindi, la rivolta è totalmente pacifica e sta viaggiando sui social a suon di hashtag #ioapro e #nonspengopiùlamiainsegna, ma c’è chi sta pensando di aprire a tutti gli effetti la cucina al pubblico con la possibilità di mangiare.

Il tutto è partito da un appello lanciato su Facebook da Maurizio Stara, titolare del pub “RedFox” di Cagliari, che ha chiesto l’adesione dei gestori di altri locali in Italia. E così è stato tanto che l’iniziativa ha coinvolto migliaia di ristoratori in tutto il Paese e si è allargata anche ai proprietari di piscine e palestre. E anche nella nostra provincia molti proprietari di attività stanno pensando se aderire o meno a questa protesta.

Redazione

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