Dodici ore separano Busto Arsizio dalla Serie B, tante quanto la potrebbero riportare in CGold. Questo è il verdetto uscito dalla riunione serale tra i massimi vertici societari della società rossoblu, che ancora non ha deciso se l’hanno prossimo giocherà la Serie B conquistata sul campo o meno.

Tanti i bandoli della matassa ancora da sbrogliare, probabilmente troppi visto che la deadline del 7 luglio per l’iscrizione al campionato incombe sempre più. Il primo, il rapporto tormentato con il presidente di Busto Ferrarini che pare non volersi proprio risolvere, nemmeno di fronte a una scelta che sarebbe storica per Busto, come il ritorno in B. Il secondo, il budget, con i rossoblu che, nonostante anche la mediazione del sindaco, faticano a reperire le risorse necessarie all’iscirizione e soprattutto alla gestione di una stagione in DNB. Rispetto a questa variabile, la società bustocca attendeva risposte nel pomeriggio di martedì che non sono arrivate. Terza ed ultima variabile il campo, con il Pala Ferrini inizialmente ipotizzato come ideale per poter ospitare le partite della AB rivelatosi non agibile. Scartata l’ipotesi Lonate che può contenere solo 334 posti a fronte dei 400 minimi richiesta dalla Lega, l’opzione più forte rimasta è quella di Vanzaghello, che avrebbe già dato la disponibilità.

Tanti nodi da sciogliere insomma, con i vertici bustocchi che faranno le ore piccole questa notte e anche domani nella speranza di poter risolvere un rebus davvero complicato pur di regalare a Busto quella Serie B conquistata sul campo, che però oggi è più lontana di quanto non lo so sia mai stata in regular season o nei playoff. 12 ore di passione per tutta Busto e poi la decisione sarà presa, dentro o fuori, B o CGold.

Alessandro Burin

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