Fatto trenta, facciamo trentuno. Per la 30^ edizione del Rally dei Laghi (25-26-27 febbraio) l’organizzazione ha voluto proporre qualcosa di diverso e il menù della kermesse targata 2022 si prospetta essere davvero ricco e imperdibile. Ci sarà di tutto: antipasto, primo, secondo, contorno, dolce, caffè e ammazzacaffè.

In altri termini: si comincia da giovedì 27 gennaio con le iscrizioni (tutte le info su www.varesecorse.it) aperte fino a mercoledì 16 febbraio e si prosegue con il ritiro del Road Book sabato 19, giorno in cui saranno anche previste due fasce orarie per le consuete ricognizioni. E questo è solo l’antipasto. I piatti forti arrivano per la tre giorni di gara: dopo le classiche procedure (“arricchite” da tutte le pratiche anti-Covid) di venerdì, sabato 26 febbraio si comincerà fin dalle prime luci dell’alba con l’iter che porterà allo Shake Down (dalle 10.30 alle 15.00) sulla Prova Speciale Sette Termini. Il via per la prima vettura scatterà alle 17.01: sette prove speciali per un totale di 68km su asfalto lungo i tradizionali tratti Sette Termini (da ripetere tre volte), Alpe Tedesco (due volte) e Cuvignone (due volte).

Il dessert è una vera e propria chicca: a 29 anni di distanza tornerà la prova in notturna, tenutasi in occasione della seconda edizione del Rally dei Laghi  e riproposta questa volta per festeggiare al meglio il compleanno della storica corsa insubrica. “Volevamo fare qualcosa di speciale – spiega Andrea Sabella (nella foto a destra), patron dell’Asd Laghi – e, confrontandoci con gli addetti ai lavori, abbiamo optato per un ritorno al passato. Una volta era prassi correre di notte e arrivare all’alba e, ovviamente, riteniamo di avere tutte le carte in regola per gestire una prova al buio; noi siamo pronti, i piloti sono entusiasti e non vediamo l’ora di cominciare”.

Tra le novità di quest’anno ci sono anche le PS Sette Termini e Alpe Tedesco al contrario rispetto al percorso classico; cambia qualcosa per i piloti?
“Partiamo dal presupposto che, per limiti geografici, le strade sono sempre quelle. Già normalmente queste Prove Speciali alternano salite e discese: farla in un senso o farla nell’altro cambia poco. Di sicuro cambiano gli aspetti tecnici e sono senz’altro differenze nel modo in cui si affrontano le curve, ma chi va forte va forte a prescindere dal percorso. Abbiamo voluto cambiare un po’ e questo, unito al fascino della prova in notturna, renderà la 30^ edizione del Laghi davvero indimenticabile”.

Solitamente molti piloti tendono ad andare a testare il percorso prima della gara; dobbiamo aspettarci delle “prove clandestine”?
“Negli ultimi anni questa prassi è andata scemando e siamo stati in grado di limitarla nel migliore dei modi: qualcuno riesce a farla franca, anche perché le prove si tengono abbastanza lontano dai centri abitati, ma i controlli restano sempre serrati. Attualmente è un problema relativo e un plauso va fatto ai concorrenti che sanno rispettare le regole; sono certo che anche quest’anno andrà tutto liscio”

Venendo alla gara in sé, quali sono le vostre aspettative?
“Ci aspettiamo un successo di iscritti come l’anno scorso, quando abbiamo toccato quota 150. Le premesse ci sono e mi auguro che le aspettative si traducano in realtà. Il Laghi sarà valido per la CRZ (Coppa Rally di Zona, ndr) e anche per la TRZ (Trofeo Rally di Zona, ndr) per le auto storiche, per cui l’affluenza sarà ottima; anzi, ci aspettiamo di aumentare i numeri dell’ultima edizione”.

Dal pre al post Covid cosa è cambiato?
“Fondamentalmente solo una limitazione degli ingressi alle varie aree, perché le gare in sé sono esattamente identiche. È chiaro, però, che bisogna gestire i vari protocolli e contingentare gli accessi con tutto ciò che ne consegue: c’è, e ci sarà, una chiusura ermetica di Parco Assistenza e Direzione Gara, oltre ad un controllo scrupoloso di  documenti e pratiche anti-Covid che prima non esistevano. Detto ciò, rispetto alla scorsa edizione, abbiamo un anno di rodaggio in più: se già per la 29^ edizione eravamo riusciti a gestire ogni aspetto nel migliore dei modi seguendo il protocollo alla lettera, quest’anno a maggior ragione ci faremo trovare pronti”.

Come si approccia il pubblico al Rally dei Laghi quest’anno?
“Legandomi alla domanda precedente posso dire che a cambiare tanto rispetto al passato è stato proprio l’approccio del pubblico: a causa delle limitazioni, lo scorso anno abbiamo proposto la diretta social e ci siamo resi conto che, così facendo, si aumentano i numeri. Era preventivabile: solo gli appassionati sono disposti a svegliarsi all’alba per andare a posizionarsi nei posti migliori e aspettare pazientemente, magari sotto la pioggia, di veder passare le auto. Il pubblico generalista, invece, ha accolto con gioia la diretta, potendo seguire da casa tutte le Prove Speciai. In poche parole, siamo riusciti ad avvicinare ancora più gente, persone che magari prima avrebbero solo letto qualcosina sui giornali o avrebbero visto solo l’arrivo”.

Mi pare di capire che riproporrete la diretta social?
“È così. Stiamo lavorando sodo per riuscire a migliorare la qualità del servizio dando più spazio proprio alle Prove Speciali. È uno sforzo tecnico non indifferente soprattutto per la questione del segnale che, da quelle parti, non è propriamente dei migliori. In ogni caso siamo fiduciosi di poter portare un servizio ottimo e ripetere i numeri dello scorso anno: solo noi in quanto organizzazione avevamo raggiunto oltre 150mila contatti”.

Cosa significa per Varese il Rally dei Laghi?
“È importante per l’economia di tutto il territorio perché l’aspetto sportivo si sposa alla perfezione con quello turistico. Dietro una gara come questa c’è un indotto enorme, dai lavori legati alle automobili a quelli più strettamente commerciali: ospitare un rally significa accogliere in città circa un migliaio di persone con tutti i benefici che ne derivano per negozi, ristoranti e hotel. Questo discorso vale sia per il weekend di gara sia per il weekend delle ricognizioni; non siamo noi a dirlo, ma i numeri parlano chiaro”.  

C’è quindi la volontà, testimoniata già quest’anno, di portare l’asticella sempre più in alto?
“Ci piacerebbe. La problematica più grande è legata ai percorsi, perché crescere nei campionati significa far più chilometri e, attualmente, è difficile proporre nuove Prove Speciali. Ci vorrebbe più educazione rallystica: in molte zone d’Italia, anche nelle valli non troppo distanti da qui, il rally viene visto come una risorsa e c’è un’attenzione completamente diversa nei confronti delle corse. Ne è un esempio il Rally Valle Ossolane o, e questo ci tocca in prima persona dato che lo organizzeremo noi, il Rally Valle Intelvi. Con il Laghi noi portiamo a febbraio, una stagione morta per il turismo, tante persone in città e una bella ventata d’aria fresca; purtroppo, come ho già detto, manca la cultura rallystica”.

La soluzione?
“Noi lavoriamo tanto con i Comuni: ci conoscono e sanno ciò che facciamo. Il problema è che, alla fine, restiamo nel nostro angolino riproponendo sempre le stesse Prove Spaciali. Per crescere ci manca solo questo: uscire dalla comfort zone e portare più chilometri, avere nuove autorizzazioni e percorsi diversi. Allora sì che cresceremo. Noi continueremo a procedere a piccoli passi, augurandoci che dall’altra parte ci sia sempre più voglia di collaborare. Nel frattempo, comunque, godiamoci la 30^ edizione del Rally dei Laghi perché sarà davvero unica”.

Matteo Carraro

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