La Treviso che si presenta a Varese sarà una squadra animata dalla sete di rivalsa sia per le 3 vittorie nelle ultime 12 giornate sia per il cambio di allenatore.
Infatti, in panchina non ci sarà più Max Menetti, autore della promozione in A nel 2019, ma Marcelo Nicola, oggi coach 50enne, ieri gran giocatore sul parquet che con l’allora Benetton vinse 2 scudetti e 3 coppe Italia dal ’98 al ’04. Vedremo cosa saprà dare in pochi giorni oltre alla classica scossa.

Dando uno sguardo al roster, il primo giocatore che salta all’occhio è il play Dewayne Russell. A Varese ha già inciso segnando il canestro vittoria nella gara dello scorso campionato, è un regista capace di far girare molto bene la squadra e con buone iniziative individuali. I numeri di quest’anno sono leggermente inferiori a quelli della scorsa annata con il solo tiro da 3 in miglioramento passato dal 27,5% al 36%. Insieme a lui in cabina di regia c’è Matteo Imbrò che, alla soglia dei 28 anni, è alla sua miglior stagione in carriera in A. 11,4 punti in 21′, 38% da 3 e 3,2 assist a gara per un giocatore che è un vero lottatore e l’anima di Treviso.

In guardia ci sarebbe l’estone Jurkatamm, fermato però da un problema al ginocchio subito dopo l’ingaggio avvenuto al posto di Casarin, Tomas Dimsa di cui parliamo sotto e Giordano Bortolani. Figlio d’arte, il padre è cresciuto nell’Aurora Desio, è uno dei maggiori talenti della sua annata, il 2000. In prestito da Milano, è un ottimo tiratore dalla lunga distanza e viaggia a 10,1 punti di media a gara.

Come ala piccola troviamo il polacco Michal Sokolowski, giocatore che alla soglia dei 30 anni ha trovato una dimensione europea. Infatti, dopo aver trascorso la sua carriera sempre all’interno dei patrii confini giocando, fra gli altri, col Rosa Radom incrociato in Europa anche dalla OJM e vincendo 2 coppe di Polonia e 2 Supercoppe, nell’ottobre 2020 viene ingaggiato da Treviso diventando uno dei protagonisti indiscussi martellando col suo tiro pesante: 46%. Quest’anno va un po’ peggio con solo il 30% dalla lunga distanza: occhio, però, a sottovalutare il suo tiro.

Avvicinandoci a canestro troviamo le ali centro Akele, Chillo e i lunghi Jones e Sims. Il primo è giocatore nel giro della Nazionale, gran atletismo, tiratore discontinuo dall’arco e capace di giocate difensive di livello. Chillo è un lungo solido, capace di dare minuti anche da lungo e che col lavoro ha dimostrato di poter stare a questo livello. Aaron Jones è un giramondo dei parquet: uscito dal college di Ole Miss nel 2015, è stato in Germania, Bulgaria, Finlandia, Grecia, di nuovo Germania per poi passare la scorsa annata fra Spagna in Acb con la maglia di Bilbao e in Francia con quella di Cholet. Si sta dimostrando un buon cambio capace di dare punti ad alta percentuale. Infine, Henry Sims, 32enne pivot dal sicuro apporto vicino a canestro. Punti e rimbalzi sono il pane quotidiano del centro uscito da Georgetown University con un passato NBA fra New Orleans, Cleveland, Philadelphia e Brooklyn. E’ Cremona a portarlo in Europa dove colleziona numeri importanti, poi scende in A2 con la Virtus Roma dove segna a profusione, Fortitudo Bologna e Reggio Emilia sono le sue altre tappe italiane prima dell’approdo a Treviso.

Occhio a Tomas Dimsa

Quanti dei tifosi varesini che hanno visto Dimsa in biancorosso nel 2017/18 (5 gare a ben 0,8 punti di media in soli 5′ di gioco e un ricordo tra il vago e il cancellato) avrebbero osato arguire che 4 anni più tardi il lituano sarebbe stato il miglior marcatore di una squadra della nostra serie A? Presumiamo nessuno. Ne ha fatta di strada Dimsa da allora. Tornato in patria dove ha giocato prima con la Juventus Utena e poi con il Panevezis con cui nel 2019/20 brilla anche in Champions League con 13,2 punti e il 44% da 3, Dimsa strappa un ingaggio per l’annata seguente al Gran Canaria. Già, niente meno che la tanto importante Liga Acb. E il Gran Canaria vola fino alla semifinale di Eurocup dove Dimsa recita un ruolo da protagonista: 10,2 punti in 22′ con uno strabiliante 46% da 3 punti. Insomma, una trasformazione diametralmente opposta che vale la chiamata di Treviso dove viaggia a 12,6 punti col 41% da 3. Queste prove gli sono valse anche la chiamata nella nazionale lituana dove ha giocato nelle qualificazioni europee e olimpiche collezionando 10 presenze. Chi l’avrebbe mai detto solo 4 anni fa?

Matteo Gallo

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