Nonostante la giovanissima età, Giulia Gozzi ha accumulato molta esperienza sul campo da pallamano: la vittoria degli Europei con la maglia azzurra è stata solo la punta dell’iceberg dopo i buoni risultati ottenuti con Conversano. Nell’augurarsi una stagione migliore per il prossimo anno, la giocatrice di Cassano Magnago resta comunque concentrata sul presente e sull’obiettivo di questo campionato.

Partiamo dalla partita non giocata con Malo: pensi che questo rinvio sia positivo o negativo?
“Sinceramente non saprei: le prossime tre partite, che sono le ultime, sono fondamentali per noi e dovremo cercare punti per non andare ai playout. Non so se sia positivo o negativo; l’abbiamo saputo solo il giorno prima, quindi non abbiamo preparato le prossime uscite. A prescindere da tutto, però, dobbiamo concentrarci su di noi per fare bene”.

Tre partite da vincere, mette pressione sapere di non poter sbagliare?
“Sì, nella prima parte di campionato abbiamo giocato più libere e spensierate perché eravamo contro le prime; cercavamo risultati per essere più tranquille ora, ma purtroppo non sono arrivati. Adesso abbiamo più pressione ma deve essere positiva, ovvero deve spronarci a fare il meglio possibile”.

A tre giornate dalla fine quante sono le vostre speranze di evitare i playout?
“Diciamo che, calendario alla mano, non siamo nella miglior condizione possibile: Erice e Padova, le squadre con cui ci giochiamo i playout, sono sopra di noi. Non è semplice, ma dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro. Vincere aiuta a vincere, sarebbe utile anche se dovessimo andare in post season perché ci arriveremmo con spensieratezza e aiuterebbe a lavorare meglio”.

Dopo un girone d’andata strepitoso avete effettivamente sperato nei playoff?
“Non mi pongo obiettivi a lungo termine, quindi pensavo partita dopo partita a far bene nella singola giornata. Le vittorie con Pontinia ed Erice erano inaspettate, ma sono state frutto di un ottimo lavoro di squadra. Al termine del girone d’andata essere a due punti dai playoff poteva farci pensare ad un ritorno sullo stesso livello. Non è andata così per vari fattori, ma noi non ci siamo mai poste limiti”.

Sei arrivata due anni fa a Cassano, quali sono le differenze con Conversano?
“Io sono Toscana, ho giocato anche ad Arezzo. A 14 anni sono andata a Conversano, ma il confronto è difficile perché i primi due anni sono stati di gavetta circondata da giocatrici molto forti ed esperte che mi hanno aiutato a crescere in tutti gli aspetti. A Conversano c’erano aspettative diverse, abbiamo vinto anche due coppe Italia, anche in A2 e con le giovanili. Qui è un po’ diverso perché si pensa alla crescita delle giocatrici per lottare in futuro”.

Sei nel giro della nazionale da un po’ di anni, sei orgogliosa di questo traguardo?
“Ho fatto la trafila delle giovanili con tre Giochi del Mediterraneo, poi con le 2002/03 all’inizio abbiamo preso tante sconfitte; a giugno a Chieti, però, ci siamo prese l’europeo. È stato un risultato fenomenale sia per noi che per l’Italia e non è da tutti: è stato il coronamento di un sogno e di tutto ciò che abbiamo passato come squadra, per me sono una seconda famiglia. Penso che un onore così grande sia un sogno per ogni bambino, a prescindere dallo sport; sentire l’inno prima delle partite mette i brividi, ma è anche una responsabilità perché rappresenti il tuo paese”.

La stagione non è ancora finita ma, con ciò che si è costruito quest’anno, pensi che le aspettative per il prossimo anno si siano alzate?
“Come ho detto prima, mi piace stare con i piedi per terra e volare basso senza pormi obiettivi. Dovremo essere brave a giocarci al meglio le nostre carte, con l’obiettivo di fare più punti di quest’anno. Pensando più in generale, sarebbe bello andare avanti anche in Coppa Italia: quest’anno con Mestrino abbiamo giocato male e avremmo potuto fare di più”.

Andrea Vincenzi

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