Alessio Rovera ha brillato nella sua prima grande classica dell’automobilismo, la 24 Ore di Daytona del campionato americano IMSA, affrontata da pilota ufficiale Ferrari. Malgrado al traguardo non ci sia stata l’opportunità di cogliere un risultato di prestigio per effetto di alcuni episodi poco fortunati che hanno coinvolto i suoi compagni di equipaggio, il 26enne pilota varesino si è distinto in ogni turno che l’ha visto mettersi alla guida della Ferrari 488 GT3 Evo2020, con la quale è stato autore del giro più veloce fra tutti i ferraristi in gara.

Al volante della vettura del Cavallino, con la quale vinse il Campionato Italiano GT due anni fa prima di vincere la 24 Ore di Le Mans e laurearsi campione del mondo GTE Am nel 2021, Rovera ha concluso la gara al 14esimo posto di classe insieme ai compagni Antonio Fuoco, Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto, ai quali si è aggiunto “una tantum” proprio per la storica corsa della Florida nel team Cetilar Racing, che in pista si avvale della collaborazione di AF Corse.

Con Daytona – ha commentato Alessio domenica a fine gara – ho scoperto il mondo dell’Imsa e imparato a conoscere un circuito emozionante ma impegnativo, dove è necessario guidare con precisione sia sulle paraboliche sia nell’in-field, tortuoso e stretto. Anche nei turni di guida notturni mi sono trovato bene e la macchina è stata perfetta, tanto che a un certo punto con il buio avevo il giro più veloce delle GT. Purtroppo ben presto sabato pomeriggio in gara le cose non si erano messe come avremmo voluto. Il team ha dovuto ripristinare l’auto in conseguenza a contatti che hanno costretto a lungo i miei compagni ai box e siamo precipitati nelle retrovie con oltre 50 giri di ritardo.” 

Un inizio sfortunato quello che in particolare ha visto Lacorte andare in testacoda con conseguente urto con un’altra vettura e che quando è giunto il turno di guida di Rovera non ha permesso al talento varesino di lottare ai vertici: “Un peccato – prosegue – anche per i tanti tifosi che abbiamo trovato qui negli States. Ma queste sono le corse, il team non è stato fortunato. Io ho preso il volante per la prima volta quando le chance di fare risultato erano già compromesse e mi sono concentrato esclusivamente sul completare i miei stint nel miglior modo possibile e contribuire a portare l’auto al traguardo, come ha fatto il resto della squadra, che ringrazio. Per me è stata un’opportunità di maturare esperienza e nel complesso posso essere fiero del mio primo impegno competitivo da pilota ufficiale Ferrari. E all’orizzonte, prima di iniziare la stagione nel Mondiale Endurance, ce n’è subito un altro”.

Chiusa la pagina Daytona, gli impegni “in rosso” proseguono immediatamente. Il campione del mondo GTE Am sarà impegnato già nei prossimi giorni nella 9 Ore di Kyalami, ultimo e decisivo round dell’Intercontinentale GT Challenge 2021, rinviato lo scorso dicembre. Rovera lo affronterà sulla 488 GT3 Evo2020 numero 71 del team AF Corse-Francorchamps Motors, che condividerà con lo spagnolo Miguel Molina e di nuovo con Antonio Fuoco.
Compito principale sarà quello di aiutare il più possibile marchio e squadra, visto che sull’altra Ferrari del team si schiera il trio formato da Ledogar/Nielsen/Pier Guidi, in lotta per il titolo e al comando della classifica. La 9 Ore di Kyalami si corre sabato 5 febbraio dalle 13.00 (le 12.00 in Italia).

Redazione
(foto ufficio stampa Alessio Rovera)

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