Dopo la stagione deludente dello scorso anno con l’Antoniana, quest’anno Tiziano Senziani cercherà di riportare la sua squadra nella parte alta della classifica. Pur non essendo più in Prima Categoria, l’allenatore non ha alcuna intenzione di abbassare il livello di gioco, anzi, vuole tornare a stupire più che mai.

Partiamo dalla scorsa stagione, quando sei stato scelto per guidare l’Antoniana, cosa ti ha convinto ad accettare?
“Non mi piace lasciare le cose incomplete, io voglio costruire qualcosa. Sono arrivato a metà dello scorso campionato e sapevo quanto sarebbe stata dura, ma penso che se fossi approdato prima ci saremmo salvati. Questa società è molto ambiziosa, non solo a livello di Prima squadra: con Michele D’Amico che si occupa del settore giovanile e Fabrizio Cerana che si occupa della parte agonistica io sono anche responsabile della Juniores in un certo senso. Grazie all’amicizia col presidente e con questa libertà di manovra ho sempre fatto bene. Ci sono tutte le premesse non solo per vincere, ma per costruire in ottica futura: abbiamo tanti bambini e siamo anche gemellati con la Pro Patria, quindi penso che si possa davvero fare qualcosa di importante. La retrocessione ci ha dato l’input per cercare di risalire il prima possibile ricostruendo a partire dai giovani: tanti sono andati via e abbiamo portato tanta gente dalla Juniores per un progetto a lungo termine; inoltre qui non ci sono ds e persone che possano influire sulle scelte, quindi posso lavorare in serenità”.

Quali saranno i vostri ed i tuoi obiettivi durante questa stagione?
“È sempre e soprattutto quello di fare bene: vogliamo far crescere i giocatori perché bisogna avere una crescita di squadra sia nella disciplina interna allo spogliatoio, sia in quella fisica che infine quella in campo. Quelli che ho scelto sono giocatori che mi hanno permesso, ad esempio con l’Aurora CMC, di partire dalla Seconda ed arrivare fino alla Promozione. Aggiungiamo questi giocatori a quelli che sono rimasti e si può puntare a portare in alto questa squadra”.

Avete deciso di concentrarvi sui giovani con alcuni giocatori che invece avete già confermato, cosa ti aspetti da questo abbinamento tra giovani ed esperti?
“I giocatori più maturi li conosco bene e sono in grado di aiutare molto i giovani. Adesso la federazioni sta imponendo queste regole sui giovani a cui sono contrario: ci sono tanti giocatori che iniziano dalla Promozione e tornano in Seconda, rischiando che si stufino di giocare. È un percorso, questo, che ho visto troppe volte: l’anno dopo in cui gli allenatori sono obbligati a schierare i giovani, chi non è più fuori quota non viene più usato perché non si tolgono giocatori più esperti e pronti per fare spazio ai 2002. C’è anche da dire che i giovani non si aiutano: quando scendono in Seconda grazie ad una stagione in Promozione, si sentono in dovere di chiedere dei rimborsi spese folli. Noi stiamo creando una squadra in grado di rompere questo sistema, comprando giovani che vogliamo far maturare e tenere con noi per molti anni”.

Sei un allenatore di grande esperienza, cosa ti aspetti da questa Seconda Categoria?
“In realtà non cambia molto rispetto alla Prima: dalla metà della classifica in giù tutte le squadre di Prima somigliano a quelle di Seconda e viceversa nella parte alta della Seconda con la Prima. Secondo me il comitato dovrebbe livellare maggiormente i campionati in questo aspetto: bisognerebbe far promuovere e retrocedere più squadre tra le categorie, perché continuando così non si permette a tutte le squadre che lo meritano di salire. In più, così facendo, si avrebbero campionati senza squadre da metà classifica, ma tutte in grado di competere fino alla fine del campionato. Oltre a ciò, bisogna dire che con questo sistema si rischia di falsare alcune fasi del campionato: immaginiamo di avere tre squadre in lotta per non retrocedere e dall’altra parte, avere una formazione che non sta giocando per nessun obiettivo: facendo così, chiunque incontrerà quella squadra, avrà un vantaggio sulle altre”.

Che tipo di calcio vorresti vedere dai tuoi giocatori?
“Il vero calcio. L’anno scorso non avevo a disposizione gli elementi giusti per farlo, mentre quest’anno abbiamo preso giocatori molto tecnici. Spero di riuscire a mettere in pratica un gioco tecnico e tattico, questo è il mio obiettivo. Il presidente, inoltre, ci ha garantito di poter disputare le partite in casa su un campo che permetta di fare un bel calcio e non come il nostro che è abbastanza piccolo. Quest’anno ho convinto il direttore a modificare le magliette per renderle un po’ meno sgargianti e con colori più cattivi; dobbiamo fare uno step a livello di cattiveria e questo potrà aiutarci”.

Vi siete mossi ulteriormente sul mercato rispetto a quanto già dichiarato?
“Sì, anche se qualcuno ci è stato soffiato non appena si sono sparse le voci di mercato. Oltre a quelli già citati la scorsa settimana, sono arrivati: Tapinetto dal Garbagnate, Barsera dall’Accademia Bustese, Moneta e Bortignon dall’Aurora CMC. Inoltre siamo riusciti a firmare Carluccio dalla Bollatese, Marcolini e Colonnello dal Villa Cortese”.

Andrea Vincenzi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui