Nuova stagione, vecchie, dolci abitudini in casa Pallacanestro Varese che inaugura ufficiosamente l’annata 2022/2023 con un incontro tra la stampa locale ed il GM biancorosso Michael Arcieri.

Un modo per ritrovarsi tra addetti ai lavori dopo le vacanze estive ma soprattutto, l’opportunità di tracciare le fila di quello che è stato un mercato estivo tanto intenso quanto intigrante per tutto il mondo varesino che si appresta con entusiasmo a scoprire la nuova creatura biancorossa, che da domani inizierà a ritrovarsi. Nota importante, nella giornata di domani saranno presenti, come già anticipato, solo gli italiani e lo staff tecnico per visite mediche e qualche sessione di tiro, mentre l’arrivo di Ross, Brown e Owens è previsto tra domani sera e sabato, con viste mediche e primi contatti con il parquet dell’Enerxenia Arena previsto tra domenica e lunedì. Johnson dovrebbe raggiungere la squadra direttamente al ritiro di Gressoney per questioni di visto, mentre Reyes farà capolino a Varese dopo gli impegni con la Nazionale portoricana, impegnata nelle qualificazioni per i prossimi Mondiali.

Tornando all’incontro di oggi, Arcieri ha messo sul tavolo la tabella di lavoro estiva che ha portato alla nascita del roster odierno biancorosso, che lo lascia molto soddisfatto: “E’ stata un’estate molto intensa ed interessante. Sono soddisfatto di aver raggiunto i giocatori che avevamo in testa. Abbiamo studiato Ross e Owens da gennaio, quando sono arrivato qui. Owens era infortunato ma lo abbiamo seguito durante la sua riabilitazione mentre prendere Brown e Jaron, due talenti così puri, penso sia stata una cosa fantastica. Siamo molto contenti di aver mantenuto lo zoccolo duro degli italiani, era un obiettivo che ci eravamo posti e che abbiamo raggiunto. Avere continuità per la squadra e la società è molto importante. Abbiamo seguito i nostri azzurri in Nazionale, sono stati molto bravi, è stata un’estate produttiva. Il budget non è stato un problema, abbiamo sempre saputo quali fossero le risorse a disposizione e non ci siamo mai posti il problema di uscire dal range economico che avevamo. La sfida più bella è stata trovare giocatori buoni con il materiale a disposizione. Sono sicuro che abbiamo creato un ambiente competitivo dove ad ogni allenamento si alzerà il livello, ci sarà intensità. Nessuno parte titolare o con promesse sui minuti che dovrà giocare. Vedremo chi giocherà in base a quello che dimostrerà in allenamento”.

La neonata OJM sarà una squadra votata al gioco small ball: agile, versatile, eclettica, che dovrà correre molto ma che, secondo il GM biancorosso, non subirà troppo l’apparente mancanza di chili nel pitturato: “Non penso che manchino chili o centimetri sotto canestro, è vero che Owens non ha molto peso ma è un grandissimo atleta che ci permetterà di avere peso in area. Come lui abbiamo Johnson, Brown e Reyes che, a livello di occupazione degli spazi, sapranno dare un grande contributo nella lotta nel pitturato. Vogliamo essere una squadra molto atletica, capace di fare tante cose”.

Un gruppo ed una filosofia di gioco che saranno diretti dal duo Brase-Galbiati, scelto con grande oculatezza da parte della società: “Abbiamo iniziato a maggio a ricercare l’allenatore, in maniera dispersiva, parlando con allenatori italiani, europei e dell’NBA. Abbiamo pensato che se volevamo giocare con una filosofia più americana era importante allargare questo spazio di ricerca anche oltreoceano. Alla fine abbiamo pensato che Matt avesse tutte le caratteristiche che cercavamo. Ha la pallacanestro nel sangue, ha sviluppato tanti giocatori, lavorando per esempio per tanti anni per far crescere James Harden. Ha un cv davvero impressionante ed un carattere molto aperto grazie al quale sa costruire un ottimo rapporto con i giocatori. Galbiati era anche lui nel novero di coloro che erano il lizza per essere il nostro nuovo capo allenatore. Per noi, avere lui come assistente è una cosa incredibile. Darà un aiuto non solo a Matt ma a tutti, me compreso. Lui con la sua esperienza, anche come player development che ha fatto a Milano, saprà instaurare un grande rapporto con tutti i giocatori ma soprattutto con i giovani, come ho avuto modo di vedere in questi giorni. Avere Galbiati qui con noi è una cosa veramente importante”.

Le carte per vivere una stagione di alto profilo ci sono tutte sul tavolo e Arcieri non nasconde che l’obiettivo per la stagione sarà il raggiungimento dei playoff oltre che conquistare il posto per una coppa europea sul campo, svanita quest’anno: “L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff. Penso che abbiamo costruito una squadra molto competitiva che possa arrivare a questo. L’esclusione dalla Champions League non ci ha complicato il mercato”.

Unica nota dolente di questo mercato è il mancato accordo di rinnovo con Siim-Sander Vene, approdato in Israele dopo una lunga trattativa non andata buon fine con i biancorossi, come Arcieri racconta: “A Vene abbiamo offerto un contratto a maggio, abbiamo parlato tantissimo con i suoi agenti ma alla fine non siamo arrivati ad un accordo. Gli auguro di avere una stagione fantastica in Israele”.

Infine, prende finalmente copro e nome il nuovo capo del player development varesino, che sarà Herman Mandole. Argentino, uomo di grande esperienza nel settore, Mandole guiderà tutto il nuovo percorso di crescita dìche dal settore giovanile alla Prima Squadra dovrà costituire la nuova cantera biancorossa: “Il nuovo capo del player development sarà Herman Mandole. Lui ha una grande esperienza in questo ruolo e siamo molto felici che sia qui”.

Una cantera da cui sono usciti gia Virginio e Librizzi, giocatori dai quali Arcieri si aspetta un’importante crescita ed un fattuale contributo durante la stagione: “Ci aspettiamo un salto di qualità importante da Virginio e Librizzi. Nicolò è cresciuto fisicamente e c’è una grossa opportunità per loro di guadagnare minuti e prendersi la scena in campo, così come per Librizzi”.

Alessandro Burin

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