Dopo le tante parole di, le indiscrezioni, le voci di corridoio, è la società Pallacanestro Varese che decide di parlare, nel nome e nella persona di Michael Arcieri.
Il GM biancorosso prende la parola davanti ai giornalisti, ci mette la faccia per spiegare la scelta di separarsi con Roijakkers dopo la partita di Trieste, per una scelta che nulla ha a che fare con la pallacanestro: “Io non parlerò dei dettagli di quello che è successo mercoledì ed in questi tre mesi. Purtroppo Johan ha superato una linea che non potrà mai essere superata. E’ facile. E’ stata una decisione ovvia da parte nostra dopo mercoledì sera. Nella mia vita io sono stato licenziato, è una cosa grave, difficile, che non piace a nessuno. La decisione dell’esonero di Johan l’ho presa io al 100%. L’ho comunicata a Luis e adesso siamo qui“.

Arcieri che non definisce la questione di una possibile azione legale, con licenziamento per giusta causa e sottolinea invece come anche per lui tutto quello che è successo mercoledì per lui sia stata una sorpresa: “E’ stata una sorpresa per voi così come per me. E’ stato molto difficile prendere questa decisione, la squadra sta facendo molto bene, Johan stava facendo un buon lavoro. Non c’era alcuna idea di licenziare l’allenatore prima di Trieste. In questi mesi abbiamo avuto sempre dei colloqui molto costruttivi e non distruttivi. Mercoledì io ero pronto per la partita e per le 4 partite dopo. E’ stata una sorpresa incredibile tutto quello che è successo. Senza confrontarci con Roijakkers abbiamo deciso di esonerarlo. Sicuramente l’immagine oggi della società paga tutto questo, può essere da fuori visto come un segno d’instabilità e confusione. Ma di nuovo, ci sono delle cose nella vita e nello sport che non si possono accettare. Sono rimasto incredibilmente deluso. Nella mia vita c’è il Signore, c’è la famiglia e c’è la Pallacanestro Varese ed il fatto di esserci separati dall’allenatore per me è una scelta veramente difficile. Io ho fatto delle pressioni a Luis quando dovevamo scegliere l’allenatore a gennaio per avere Johan, sono io che l’ho voluto qui. Il lavoro che stava facendo era ottimo ma non è accettabile ciò che ha fatto”.

Una scelta che non centra nulla nemmeno con il mercato, per una squadra che ora sarà affidata a coach Seravalli fino alla fine della stagione: “Seravalli è il nostro allenatore da qui alla fine dell’anno. Abbiamo molta fiducia in lui. Lui capisce i giocatori e darà seguito a quanto fatto da Roijakkers in campo. Siamo preoccupati dalla situazione di classifica da quando siamo arrivati. Ora dobbiamo pensare solo a Tortona e a vincere. Non posso entrare nella mente dei giocatori ma non penso che il rapporto con Roijakkers abbia avuto una causa effetto sui risultati e spero che da subito si possa ritornare a fare bene come due partite fa“.

Parole che lasciano un senso di amarezza enorme nel GM biancorosso, che ha dovuto esonerare un allenatore voluto e con il quale si pensava di poter costruire un percorso insieme importante. Ciò che davvero è successo mercoledì sera forse non lo sapremo mai veramente, ciò che però è chiaro è che da tutta questa storia Varese si ritrova a dover ripartire da zero ancora una volta, l’ennesima in questa stagione, con la speranza di raggiungere la salvezza e poter finalmente poi costruire un progetto che non sia destinato a finire in tempi brevi.

Alessandro Burin

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