Era passato un po’ sottotraccia per via del suo recente trascorso lontano dalla provincia varesina, in quel Girone N di Seconda Categoria che l’anno scorso l’ha vista ricevere tanti dolori e poche gioie; tuttavia, per la prossima stagione, l’Arnate ha tutte le intenzioni di recitare un ruolo da protagonista.

Sì perché la retrocessione dello scorso anno è una ferita ancora aperta, e la Terza Categoria rappresenta per i bianconeri il trampolino ideale per un riscatto fortemente voluto ed ambito. Se questo arriverà dal girone di Varese oppure traslocando ancora una volta in quel di Legnano ancora non è dato saperlo, visto che per sapere la composizione dei gironi di Terza ci sarà da attendere ancora un po’; nel frattempo però, siamo andati a scoprire, attraverso le parole del dirigente Paolo Minoli che clima si respira dalle parti del rione di Gallarate.

Vi ritroviamo dopo un paio di anni di lontananza, come si è evoluta l’Arnate in questo periodo?
“Diciamo che, come società, abbiamo sempre mantenuto come priorità quella di cercare di educare i ragazzi e, non a caso, la nostra denominazione è OFC che sta per Oratorio Football Club. Cerchiamo di farlo non operando alcuna selezione nella maniera più assoluta nelle giovanili e, al contempo, mantenendo lo stesso spirito anche con la Prima Squadra, dove purtroppo, dopo anni di Seconda, l’anno scorso siamo retrocessi”.

Dopo l’anno scorso c’è dunque l’intenzione di risalire subito di categoria?
“Esatto, ripartiamo dalla Terza con tanta ambizione. Anche la scelta di riconfermare praticamente in blocco tutta la rosa è la dimostrazione dello spirito di rivincita che abbiamo. C’è tanta voglia di rivalsa per cercare di riprendere la Seconda”.

Se la rosa è rimasta invariata, lo stesso però non si può dire del mister…
“Si, rispetto alla passata stagione cambieremo allenatore e sarà Rodolfo De Marinis a guidare la squadra. È un tecnico che conosce molto bene la società essendo già stato con noi ed avendo anche ottenuto la promozione dalla Terza alla Seconda tanti anni fa. È stata la nostra prima scelta fin da subito perché, nonostante avesse smesso da qualche stagione, si è dimostrato molto interessato, e appena gli abbiamo fatto la proposta ha subito detto sì. L’auspicio è che riesca a fare ciò che ha già fatto in passato”.

Un interrogativo che pende sulla vostra testa è se sarete dirottati ancora nel girone di Legnano o se invece ci sarà un ritorno a Varese. Se poteste scegliere che cosa preferireste?
“Abbiamo fatto diversi campionati nella zona di Varese, mentre l’anno scorso lo abbiamo fatto a Legnano. In tutta onestà non so dove finiremo, anche se noi l’iscrizione la depositiamo sempre alla Delegazione di Varese. Se potessi scegliere ti direi sicuramente che preferiremmo Legnano per il solo fatto geografico, siccome se capitassimo a Varese potremmo subirci delle trasferte impegnative come Ponte Tresa o Germignaga che, a livello di distanza, non sono proprio molto comode. Diverso sarebbe se si facessero i due gironi, in cui potremmo finire con squadre relativamente più vicine”.

Mentre da un punto di vista più prettamente calcistico?
“In realtà non penso che cambi molto, i valori delle squadre sono sempre un po’ delle incognite ad inizio anno. L’unica differenza che ho notato è che nel varesotto si tende un po’ di più ad un gioco offensivo, mentre a Legnano le gare sono più chiuse; almeno per quel che ho potuto constatare in prima persona”.

Per chiudere, che Arnate si rivedrà in campo tra un mese circa?
“C’è molta ambizione nel riprenderci la Seconda. La retrocessione è stata un po’ una responsabilità da parte di tutti, dal mister, ai giocatori fino alla società. Si potrebbe fare un discorso ampio, però penso che la voglia dei ragazzi di rimanere dimostri la presa di coscienza da parte di tutti. Il nostro, poi, è un ambiente in cui si sta bene e i ragazzi non hanno pressioni di alcun tipo: non abbiamo mai fatto mancare niente a nessuno e continueremo a farlo”.

Francesco Vasco

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