E’ una estate di grandi cambiamenti nel basket sotto il Sacro Monte. Infatti, oltre a quanto sta accadendo ai piani alti, c’è anche una nuova società di basket e settore giovanile che farà certamente parlare di sè negli anni a venire. La Varese Basket School di Martino Rovera e Marco Passera.

Con base principalmente alla Pellico e poi alla palestra di Valle Olona, nel Cda della società neo costituita vi sono anche Elia Somaschini, attivo nel minibasket e responsabile di una bellissima iniziativa di attività con i disabili, e Andrea Fontanella che sarà responsabile della preparazione fisica. Come istruttori vi saranno anche Andrea Cattalani che seguirà tutto il minibasket e Alessandro Zoni che allenerà anche negli Under (prevista due squadre nelle categorie Under 13 e Under 14 per cominciare). Inoltre, un gradito ritorno di una persona che mette tanta passione nel minibasket: Francesco Abbiati che si occuperà degli eventi e, magari, qualcosa di più.

Organigramma di tutto rispetto per una società che festeggia già l’ottimo successo del prossimo torneo 3 contro di 3 di Casbeno che si terrà domenica: 25 squadre iscritte sono un ottimo biglietto da visita. Fra le innovative idee vi è anche quella di dedicare una seduta di minibasket a settimana solo alle bambine facendole allenare tutte insieme oltre al solito allenamento congiunto coi maschietti. Vi saranno allenamenti anche il sabato mattina e l’innovativo progetto capeggiato da Somaschini prevede di fare un minibasket inclusivo unendo i piccoli atleti disabili ai bimbi normodotati: inizialmente vi sarà un’ora alla settimana per testare questa novità. Chi volesse maggiori informazioni potrà presto navigare sul sito internet www.varesebasketschool.it (powered by Filippo Rovera), accedere alla varie pagine social su Facebook o Instagram o scrivere alla mail: segreteria@varesebasketschool.it.

E’ ora, però, di far parlare direttamente i protagonisti di questa nuova società. Martino e Marco, a chi di voi due è venuto in mente di creare questa nuova società?
Passera:
“Senza dubbio l’idea è stata di Martino. Devo dargli atto di ciò: io lo vedevo che negli ultimi tempi non era più felice. Lui è nato e ha tanta voglia di stare sul campo coi bimbi e quando mi ha chiesto cosa ne pensassi di costituire una società di minibasket, ho risposto presente”.
Rovera: “Confermo. Diciamo che siamo partiti carichi, poi abbiamo vissuto la fase dei mille dubbi, ma l’abbiamo superata e ora non vediamo l’ora di partire a settembre con questo nuovo progetto”.

Di Solito c’è sempre un braccio e una mente. Chi di voi due è la mente e chi il braccio?
Passera: “Non ho ancora capito chi lo è o forse la mente non esiste – esclama ridendo Marco -. Martino ha fatto benissimo nel minibasket, è diventata la sua professione e i risultati sono dalla sua parte. Per me sarà una nuova esperienza dove ho tanto da imparare e capirò se sono portato per questo lavoro. Per ora credo fermamente nelle nostre possibilità di emergere”.
Rovera: “Marco è molto più pronto di quanto dice. Recentemente abbiamo girato uno shooting fotografico con dei bambini per Varese Basket School e lui ha tenuto banco in mezzo a loro per un’ora e mezza: è a suo agio e si diverte tantissimo con loro. E’ un lavoro dove avrà da imparare, ma già il fatto che sta per fare il corso come istruttore giovanile la dice lunga sulle sue serie intenzioni”.

Marco, si parla di corso allenatori..ci stai dicendo che vuoi appendere le scarpe al chiodo dopo un’ottima annata come quella appena passata?
“Fisicamente sto bene e penso che uno o due anni posso ancora farli, ma non penso di poterne fare di più sul parquet. Ho avuto la fortuna di lavorare con degli ottimi allenatori negli ultimi anni che hanno iniziato a farmi vedere la pallacanestro anche dall’altro lato del campo. Allenare mi piace, questo può essere un buon inizio, poi vediamo cosa succederà in futuro”.


Martino, tu hai Filippo e tu Marco hai tuo papà Franco che di basket ne masticano. Cosa vi hanno detto e cosa vi hanno consigliato sulla vostra nuova avventura?
Rovera: “Mio fratello Filippo ha appoggiato pienamente la scelta. Mi conosce bene e sa bene come stavo recentemente. Poi lui è un esperto di informatica e ci fornirà un…appoggio esterno a livello operativo. Poi non è detto che gli venga voglia di tornare in palestra…”.
Passera: “Mio papà ha superato i 70 anni e non voglio impegnarlo a tempo pieno, ma lui sa che quando vuole venire in palestra coi ragazzi per noi sarà una grande risorsa. Sulla scelta mi ha detto che è una cosa splendida, ma ci ha anche evidenziato bene tutti i possibili problemi che dovremo affrontare e la sua analisi critica è stata molto importante per noi”.

Per chiudere, quali sono i tratti distintivi della Varese Basket School rispetto alle altre società della zona?
Passera: “Io non ho le competenze per dirlo, ma ecco, noi vogliamo essere attenti nei confronti dei bimbi e nei confronti delle loro famiglie. Vogliamo dargli l’attenzione che meritano. E’ una cosa su cui puntiamo, un qualcosa che, a mio parere, col covid è un pò venuto a mancare negli ultimi anni”.
Rovera: “Io non sono abituato a fare proclami, ma da varesino sono abituato a lavorare sodo. Certamente il nostro cavallo di battaglia sarà l’attenzione ai bambini unito alla professionalità e competenza di chi lavorerà in Varese Basket School. Vogliamo dare a tutti i ragazzini la possibilità di misurarsi nel loro campionato e di giocare divertendosi. Vogliamo crescere e il sogno è di arrivare a coprire tutte le annate del settore giovanile andando fino alla Under 19”.

Matteo Gallo

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