Una nuova edizione della Liegi-Bastogne-Liegi è alle porte e ogni anno, di questi tempi, tra gli italiani si fa puntualmente vivo il ricordo delle imprese di Michele Bartoli e Paolo Bettini, tra i pochi a portare in alto il tricolore nella storia di questa corsa in linea maschile. La Liegi-Bastone-Liegi è una delle 5 classiche monumento e una delle 3 classiche delle Ardenne, che si tiene dal lontano 1892, il che ne fa la più datata di tutte le classiche. Scenario della gara è la regione della Vallonia: non a caso i ciclisti belgi dominano l’albo d’oro con 58 affermazioni, quasi il quintuplo di quelle degli italiani, secondi in classifica e fermi a quota 12 dal 2007, quando a vincere fu Danilo Di Luca. Precisamente sono 7 gli italiani ad aver vinto la Liegi-Bastogne-Liegi, il primo fu Carmine Preziosi nel 1965, in seguito arrivarono i successi di Silvano Contini nel 1982, di Moreno Argentin nell’85, ‘86, ‘87 e ‘91, di Michele Bartoli nel ‘97 e ‘98, di Paolo Bettini nel 2000 e nel 2002. Poi Davide Rebellin nel 2004 e di Danilo Di Luca nel 2007.

Dopo un paio di edizioni dilettantistiche, la corsa acquisì ben presto carattere professionistico, entrando poi a far parte prima dell’UCI ProTour, poi del calendario World Tour. I vincitori più ricorrenti ad oggi sono l’italiano Moreno Argentin e lo spagnolo Alejandro Valverde, con 4 successi a testa. Sebbene si svolga in Belgio, questa gara è nota anche come “la corsa degli italiani” in quanto dalle parti di Liegi si trova una delle comunità di emigrati nostrani più importanti in assoluto. Quasi 254,7 km di percorso: si corre fino al confine con il Lussemburgo per poi tornare indietro, tra colline da sormontare e scalate storiche.

Bartoli e Bettini hanno lasciato il segno per aver conferito grande lustro alla loro Toscana. Originario di Pisa, Bartoli vanta soddisfazioni nelle classiche di Coppa del mondo vincendo, tra le tante corse, anche 2 Liegi-Bastogne-Liegi. La sua carriera cominciò in tenera età, tanto che a livello giovanile si aggiudicò oltre 200 gare. Divenuto professionista nel 1992, debuttò nella Clásica San Sebastián per poi specializzarsi nelle gare in linea. In 12 anni Bartoli ha vinto gare prestigiose come il Giro delle Fiandre, la Freccia Vallone, l’Amstel Gold Race e i Giri di Lombardia. Verso la fine del secondo millennio era lui in testa nella classifica mondiale dell’UCI. Il campionato del mondo su strada, tuttavia, è assente in bacheca. Sfiancato da infortuni vari, nel 2004 sopraggiunse il ritiro al termine di un’annata priva di successi. In totale, Bartoli ha conquistato 57 corse in carriera, tra le quali 7 prove di Coppa del mondo.

A gareggiare spesso in squadra con Bartoli era Paolo Bettini, che si è ritirato invece nel 2008. Bettini ha ottenuto la medaglia d’oro in linea su strada alle Olimpiadi del 2004 ed è stato campione del mondo di specialità nel 2006 e nel 2007. Anche lui vanta nel palmarès 2 affermazioni nella Liegi-Bastogne-Liegi. Una volta appesa la bicicletta al chiodo Bettini ha continuato a rimanere nel mondo del ciclismo ricoprendo il ruolo di ct della Nazionale italiana di ciclismo su strada. Per lui il ciclismo è sempre stato di famiglia: l’amore per le due ruote gli fu trasmesso dal papà Giuliano, ma anche il fratello Sauro, scomparso nel 2006 a causa di un incidente stradale, era un ciclista.

La prossima edizione della Liegi-Bastogne-Liegi si correrà domenica 24 aprile. Bartoli e Bettini non gareggiano più, ma non sono mancati e non mancano i ciclisti italiani che sognano di ripercorrerne le orme. Diego Ulissi, Dario Cataldo e Vincenzo Nibali sono solo alcuni dei nomi oggi in gara in rappresentanza dell’Italia.

Redazione

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