Dove stanno 7, stanno anche 10? Mica tanto e mica vero, ragazzi. In realtà per creare spazio per dieci dove prima stavano in sette devi studiare, lavorare e, soprattutto, dimostrare grandissima disponibilità mentale.
A riprova di tutto ciò citiamo come esempio di scuola il Basket 7 Laghi Gazzada, squadra che proprio in questa stagione sta passando da rotazioni cortissime ad altre decisamente più lunghe e profonde.

Analisi del tutto pertinente perchéspiega Emanuele Gerli, ala grande di Gazzada -, per affrontare questo campionato, importantissimo in ottica futura, società e staff tecnico hanno giustamente pensato di migliorare il roster aumentandone qualità e quantità. Siamo così passati ad un organico che comprende 10 giocatori tutti in grado di stare in campo, di giocare minuti veri e, in definitiva, di offrire un contributo consistente. Tuttavia, come già sottolineato, la transizione da 6-7 a 10 giocatori non è facile, né immediata. Per attuarla e renderla efficace nei suoi meccanismi chiave servono ore e ore di allenamento, pazienza, spirito di sacrificio e tanta generosità. Tutti elementi che, nel concreto, per ogni giocatore, si traducono nel rinunciare a qualcosa del tuo gioco – minuti, responsabilità, rilievo tecnico e tattico – per “regalarli” al tuo compagno e in una prospettiva più ampia alla squadra“.

Quindi, come sono le prospettive attuali?
Siamo ancora un classico cantiere apertorisponde  Lele -. Poco alla volta stiamo imparando a conoscerci l’un l’altro e, soprattutto, stiamo cercando di capire come condividere nel migliore dei modi i minuti di gioco, le opportunità offensive e le richieste tecnico-tattiche difensive. Giocare in 10 significa essere sempre prontissimi e “performanti”, quindi sempre concentrati, attenti e “al pezzo ” in partita perchè, poche storie, se non funzioni c’è subito un tuo compagno pronto a darti il cambio. Ma, ancora meglio, il bello si scatena in allenamento con sedute di alto profilo tecnico e agonistico e, di conseguenza, molto più veritiere per prepararti al clima partita. Però, ribadisco, in questo momento, complice anche un pre-stagione più corto rispetto agli standard degli anni scorsi, siamo ancora in fase di costruzione“.

Costruzione che vede in seconda posizione dietro alla coppia Saronno-Vigevano: giusto così?
“La mia risposta è sì, è giusto perchè a Saronno abbiamo probabilmente gettato al vento una ghiotta occasione per essere la capolista, ma in tutta onestà devo anche aggiungere che il team saronnese, ha vinto meritatamente mettendoci alla corde sul piano del ritmo, della corsa, dell’intensità e dell’aggressività a tutto campo. Poi, tornando al discorso precedente, è altrettanto doveroso sottolineare che nelle due partite vintein casa contro Cernusco (67-61) e a Gorgonzola (73-75) -, non siamo stati esattamente brillanti dal punto di vista corale, ma abbiamo messo in cascina 4 punti puntando molte carte sul talento individuale espresso dai vari Pilotti, Lepri, Vai e Foti, più che sul gioco di squadra. Ma quello, ne sono più che convinto, verrà presto perchè in palestra lavoriamo benissimo ed il gruppo allenamento dopo allenamento cresce. Tutti e 10, ovviamente“.

Massimo Turconi

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